SICUREZZA, MARONI: PIÙ COORDINAMENTO FRA LE FORZE DI POLIZIA
Roma, 2 apr (Velino) - "Il modello organizzativo che vede una sorta di competizione sul territorio tra poliziotti e carabinieri porta a diseconomie che vanno superate''. Lo ha rivelato il ministro dell'Interno Roberto Maroni nel corso della sua audizione presso la Commissione antimafia. ''Un modello che ha funzionato in questi anni - ha aggiunto - ma che ora va ammodernato''. Maroni ha precisato di non sposare alcuna soluzione: "Non mi addentro nella querelle, che è stata riproposta in questi giorni, sul fatto che l'Arma dei Carabinieri debba passare sotto il ministero dell'Interno. Non dico nulla su questo", ma qualcosa andrà fatto perché ''la mia preoccupazione non riguarda le risorse economiche ma quelle umane, e non per il 2009 ma in prospettiva per i prossimi cinque anni perché ci sarà una riduzione di poliziotti e carabinieri, assunti trent'anni fa, che andranno in pensione. Non credo che sia possibile assumere ventimila tra poliziotti e carabinieri nei prossimi 4 o 5 anni''.
Perciò è necessario "ripensare un modello organizzativo" fermo alla riforma del 1981 e rivedere casi come quelli della provincia di Reggio Calabria dove ''ci sono 91 presidi dei carabinieri su 97 comuni. In pratica un carabiniere ogni 322 abitanti, quando la media nazionale è di uno ogni 700. Questa concentrazione lì è utile e neppure sufficiente però si è costituita nel tempo e fa parte di un modello che va riconsiderato''. La cautela di Maroni è giustificata dal fatto che il problema sul coordinamento reale delle forze di polizia divide il Pdl e l'opposizione, senza contare che trova una forte resistenza nel Corpo dei carabinieri e negli stati maggiori dell'Esercito.
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