mercoledì 29 aprile 2009
PRIVACY: RAPPORTO DI LAVORO E ACCESSO AI DATI

Lo ha ribadito il Garante per la protezione dei dati personali decidendo sul ricorso proposto da un conducente di mezzi pubblici al quale era stata negata la possibilità di ottenere tutte le informazioni relative alla gestione del rapporto di lavoro, ed in particolare i dati sui turni di servizio giornalieri da lui effettuati nell'arco degli ultimi dieci anni. Tali dati, come dichiarato dallo stesso dipendente, sarebbero stati utili in un procedimento da promuovere innanzi al Giudice del lavoro. La società di trasporti si era però opposta alla richiesta, sostenendo che quelle informazioni non potevano essere considerati "dati personali" e che la loro ricerca, visto l'arco temporale esteso, sarebbe stata complessa. Aveva infine invocato il "temporaneo differimento dell'accesso" a questi dati, sostenendo che il loro rilascio al dipendente avrebbe pregiudicato il proprio esercizio del diritto di difesa qualora si fosse effettivamente instaurato un contenzioso.
Nell'accogliere il ricorso del dipendente, il Garante ha innanzitutto evidenziato che le informazioni relative all'ordinaria gestione del rapporto di lavoro costituiscono senza dubbio dati personali e, in quanto tali, possono essere legittimamente oggetto di richiesta di accesso da parte dell'interessato. Sulla base degli atti e di quanto stabilito dal Codice Privacy, l'Autorità non ha inoltre riscontrato ragioni idonee a giustificare un differimento dell'accesso poiché, non essendosi avviata alcuna controversia, non esisteva allo stato alcun pregiudizio concreto che avrebbe potuto condizionare o alterare l'esercizio del diritto di difesa da parte della società.
Il Garante ha quindi ordinato all'azienda di fornire la documentazione richiesta dal dipendente e ha posto a carico della stessa azienda le spese del procedimento.
Newsletter N. 321 del 3 aprile 2009
venerdì 24 aprile 2009
DECRETO ABRUZZO: DEDUCIBILI LE DONAZIONI ALLA PROTEZIONE CIVILE

ANSA) - ROMA, 23 APR - Stop al pagamento degli affitti per le case inagibili per il terremoto. Lo prevede la bozza del decreto predisposta dal Cdm. Ci sono anche agevolazioni per le forniture di energia, lo sconto del 7% sui farmaci generici per le popolazioni colpite e contributi per ricostruzione o acquisto della prima casa per chi l'ha persa, ma anche per le imprese, le strutture adibite alle attivita' sociali, ricreative, sportive e religiose, e bonus fiscali per ricostruire negozi e seconde case. La bozza del dl prevede inoltre che la rinegoziazione di mutui e finanziamenti sara' gratuita ed esente da imposte. Le donazioni che verranno fatte da imprese e privati a favore degli interventi post-terremoto, ''tramite del Dipartimento protezione civile o altri enti appositamente individuati'' saranno deducibili dalle tasse. Altre misure sono la sospensione dei termini per la notifica delle cartelle di pagamento da parte degli agenti della riscossione ed il differimento dell'esecuzione ''dei provvedimenti di rilascio per finita locazione di immobili pubblici e privati'', e la deroga al patto di stabilita' interno. Per finanziare la ricostruzione, previsti l'aumento delle aliquote fiscali sulle sigarette e la nascita di nuove lotterie. Arrivano 700 milioni per realizzare ''moduli abitativi'' antisismici, e 80mln per Vigili del fuoco e polizia.(ANSA).
mercoledì 22 aprile 2009
DONAZIONI AI TERREMOTATI: DETRAZIONI O DEDUZIONI FISCALI?

Donazioni detraibili
Si tratta delle erogazioni liberali in denaro previste dall’art. 138, comma 14, della Finanziaria 2001 (L. 388/2000); tale norma infatti ricomprende negli oneri detraibili le donazioni effettuate in favore delle popolazioni colpite da calamità.
Queste donazioni consentono una detrazione dall’IRPEF pari al 19% dell’importo elargito, fino a un massimo di 2.065,83 euro (art. 15, c. 1, lett. i-bis del TUIR), a condizione che siano eseguite per il tramite di alcuni soggetti identificati con D.P.C.M. del 20 giugno 2000, ossia:
a) ONLUS
b) organizzazioni internazionali di cui l'Italia è membro;
c) altre fondazioni, associazioni, comitati ed enti che, costituiti con atto costitutivo o statuto redatto nella forma dell'atto pubblico o della scrittura privata autenticata o registrata, tra le proprie finalità prevedono interventi umanitari in favore di popolazioni colpite da calamita' pubbliche o altri eventi straordinari;
d) amministrazioni pubbliche statali, regionali e locali, enti pubblici non economici;
e) associazioni sindacali e di categoria.
Ulteriore condizione necessaria perché sia consentita la detrazione è che la donazione avvenga tramite banca, ufficio postale, carta di credito etc. ovvero con modalità che consentano all'Amministrazione finanziaria di verificare successivamente l’effettiva donazione.
Per il sisma de L’Aquila si tratta, a titolo esemplificativo, delle raccolte fondi promosse in questi drammatici giorni da numerose ONLUS ma anche da alcune istituzioni pubbliche, prime tra tutte il Dipartimento della Protezione Civile (autorizzato con Ordinanza del P.C.M. n. 3753 del 6/4/09), la Croce Rossa Italiana, e molti enti locali (es. Regione Abruzzo).
A questi si è aggiunta anche l’iniziativa del Comando Generale della Guardia di Finanza che, sollecitato dal Consiglio Centrale di Rappresentanza militare, ha attivato una raccolta volontaria di fondi tra il personale, sia preliminarmente tramite bonifici bancari ad un apposito conto corrente (possibile in teoria anche per i non appartenenti al Corpo), sia attraverso la devoluzione del controvalore di una giornata lavorativa oppure della somma di denaro che ciascun Finanziere riterrà più opportuna.
L’iniziativa ricalca quanto attuato a suo tempo dal Corpo in occasione del drammatico maremoto che colpì il sud-est asiatico nel dicembre del 2004.
A mio modesto parere anche la raccolta fondi attuale, come quella del 2004, rientra nei casi che consentono la detrazione dall’IRPEF del 19% della donazione: trattasi infatti di erogazione liberale eseguita per il tramite di una amministrazione pubblica statale, quale la GdF, comprovata da un bonifico bancario (seppur per decurtazione dello stipendio).
L’importo andrebbe quindi indicato nella dichiarazione dei redditi per l’anno d’imposta 2009 tra gli altri oneri per i quali spetta la detrazione, ovvero più appropriatamente dovrebbe essere considerata dal sostituto d’imposta in sede di conguaglio IRPEF (art. 23, c.3, DPR 600/73 – Risoluzione n. 441/E del 17.11.08)
Donazioni deducibili
Le persone fisiche possono anche scegliere di donare delle somme ad una organizzazione non lucrative di utilità sociale – ONLUS - che promuova una raccolta di fondi dedicata al sisma abruzzese (l’elenco delle organizzazioni attivatesi a tale scopo sarebbe infinito).
Il contribuente potrà scegliere di portare l’onere in questione in deduzione del reddito complessivo (art. 14, D.L. 35/2005) nel limite del dieci per cento del reddito complessivo dichiarato, e comunque nella misura massima di 70.000 euro annui; anche in questo caso l’erogazione dovrà avvenire tramite sistemi di pagamento (tramite banca, posta etc) che consentano controlli a posteriori da parte dell'Amministrazione finanziaria.
La norma aggiunge delle particolari incombenze contabili e sostanziali gravanti sulla ONLUS, rispetto la disciplina delle detrazioni, in mancanza delle quali cessa il diritto alla deduzione da parte del donatore e sorgono responsabilità solidali per i responsabili dell’organizzazione.
A differenza però delle precedenti donazioni detraibili, il risparmio fiscale sarebbe pari all’aliquota marginale del contribuente/donatore (per la maggior parte degli interessati pari al 27% o 38%).
Nel caso in cui, quindi, il donatore scelga di destinare la somma ad una iniziativa dell’ONLUS, anziché quella “istituzionale” (quale Protezione Civile o GdF), egli potrà optare se indicare l’elargizione come onere detraibile al 19%, come precedentemente esposto, oppure se più convenientemente indicarlo nella dichiarazione dei redditi del 2009 come altro onere deducibile: le due agevolazioni sono infatti alternative non potendosi cumulare tra di loro.
Conclusioni paradossali
Come premesso, non si vuole certo perorare una tipologia di donazione a scapito di un’altra; è infatti scontato come mai come in questo caso sia “il gesto che conta”.
Tuttavia, a conclusione di questa modesta illustrazione, preme sottolineare come paradossalmente lo Stato nel disciplinare le agevolazioni fiscali per le donazioni in questione, in astratto incentivi l’afflusso di denaro verso lodevoli soggetti privati, quali le ONLUS, purtroppo a scapito però di quelle amministrazioni pubbliche, come Protezione Civile o Guardia di Finanza, che anch’esse si sono meritoriamente attivate per raccogliere i fondi e la solidarietà di tutti gli italiani per la sfortunata popolazione abruzzese e che forse meriterebbero maggiore riguardo da parte del legislatore fiscale.
L'atomo sociale
Questo libro, partendo da fatti scientifici e da aneddoti divertenti ed illuminanti, cercherà di dimostrare che: 1) le strutture contano molto più delle persone o perlomeno sono determinanti nell'indurre determinati comportamenti nell'Uomo; 2) il concetto di feedback (retroazione) acquisisce un'importanza fondamentale nei processi naturali; 3) il vecchio paradigma delle scienze sociali va superato a favore delle nuove teorie del caos e quindi, in sostanza, il c.d. omo oeconomicus e la c.d. mano invisibile di Adam SMITH, sono delle emerite sciocchezze (musica per le mie orecchie!).
Perché leggere un simile libro, adunque? Perché, vi garantisco, è di facilissima lettura ed i fatti narrati negli aneddoti stimolano la curiosità in maniera gustosa, poi perché leggere e leggere, in particolare, cose che rompono i vecchi paradigmi fa bene a tutti ed infine perché vi è, a mio avviso, un gran bisogno di riformare le strutture sociali ed è bene che, come cittadini, ci si incominci a pensare. Buona lettura! Nick
martedì 21 aprile 2009
domenica 19 aprile 2009
112 - European Emergency Number (tranne in Italia)

Ve le racconto brevemente. La prima volta ero in bici in Valle d'Aosta e notai un incendio sul lato di una montagna, cosicché decisi di dare l'allarme, giustamente al numero unico di emergenza, il 112, 'sì da non dover impazzire sulle competenze (VV.FF, polizia, forestali?) e la pronta risposta fu "chiami i VV.FF."; deluso, chiamai il 115 e l'operatore, preoccupatissimo, mi domandò: "l'incendio è in un centro abitato od in campagna?" e, alla mia risposta che era in campagna, prontamente mi rispose: "chiami la stazione forestale competente" (è bene sapere che i forestali non hanno, ancora, un numero di emergenza e che in Valle d'Aosta vi è quasi una stazione forestale per comune e vi sono ben 74 comuni a distanza media di dieci chilometri l'uno dall' altro). Provate ad immaginare come andò a finire.
La seconda volta, lo scorso anno, mi trovavo in una zona di mare toscana, sempre in bici, quando mi capitò di assistere ad un incidente con feriti tra un auto ed una moto. Anche in questo caso decisi di chiamare il 112, che, pensavo, in quanto numero unico di emergenza, sarà in grado di mandare l'organo di polizia competente e contemporaneamente l'ambulanza. Invece no, la risposta venne dalla Stazione dei Carabinieri competente e fu: "chiami i vigili urbani" e poi mi fu messo giù il telefono, senza ulteriori informazioni. Come è possibile ciò? Se io ero un turista, poniamo, olandese? E poi, chi, in una situazione simile, si ricorda il numero di telefono dei vigili urbani competenti per territorio? A ciò si aggiunga che l'Italia avrebbe dovuto attivare la centrale unica di soccorso ed il relativo numero unico, il 112, fin dal 1992, con operatori multilingue e con la possibilità di individuazione geografica del chiamante. Ovviamente, in questo caso, il danno fu inesistente, perché io ho potuto arrangiarmi e chiamare l'ambulanza ed anche i vigili urbani, ma, certamente, il danno potenziale di una tale inadempienza potrebbe essere enorme ed anche costare vite umane.
Questa volta, pertanto, ho denunciato la cosa, via e-mail, al competente ufficio dell' EENA, che dopo alcuni mesi mi ha comunicato di avere ottenuto la procedura di infrazione nei confronti dello Stato italiano. Vi invito a segnalare le inefficienze del 112, anche perché credo che sia ormai giunto il momento di avere UNA SOLA CENTRALE OPERATIVA ED UN SOLO NUMERO DI EMERGENZA.
Dei diritti dei militari

Mi è capitato di leggere, oggi, due articoli apparentemente non collegati tra loro: uno è apparso a pag. 31 del quotidiano torinese "La Stampa" e parla della Biennale della Democrazia (22-26 Aprile), mentre l'altro, apparso sul mensile Il Giornale dei Militari a pag. 14 del numero di Marzo 2009, parla del rapporto OSCE sui diritti dei militari in Europa. Le due notizie mi hanno colpito perché si festeggia la democrazia nelle piazze italiane, alla presenza del Capo dello Stato, di quello stesso Stato che si permette di non rispondere al questionario OSCE sul livello dei diritti dei militari, in ciò affiancandosi ai seguenti paesi del globo terrestre (l'elenco è di per sé illuminante): Albania, Andorra (senza forze armate), Armenia, Cipro, Grecia, Ungheria, Islanda (senza forze armate), Kazakhstan, Kyrgyzstan, Macedonia, Moldavia, Monaco (solo la Guardia Cerimoniale è militare), Olanda, Romania, San Marino (senza forze armate), Turkmenistan ed Uzbekistan.
Possibile? Possibile che la nostra democrazia occidentale avanzata festeggi la democrazia e neghi quegli stessi diritti democratici ad una parte consistente dei suoi cittadini (in primis la libertà di associazione professionale, garantita costituzionalmente a tutti gli altri lavoratori)? Purtroppo sì, è proprio così.
Eppure, scorrendo i dati dell' articolo del Giornale dei Militari appare che "l'esperienza ha permesso di constatare che la presenza di tali associazioni [professionali] in molti Stati ha prodotto l'effetto opposto a quello temuto [dell'indebolimento della linea di comando]. Al posto di minare la disciplina o la coesione dell'unità, tali associazioni migliorano il morale e sono viste come valide interlocutrici per le autorità militari." [Il virgolettato è tratto testualmente dall' articolo].
Impossibile non porsi, per l'ennesima volta, la solita, vecchia, domanda: come si può pretendere che le FF.AA. esportino la democrazia o la tutelino in patria (CC. e GdF), se non sono adusi a praticarla?
sabato 18 aprile 2009
A TORINO LA PARTITA DEL CUORE

venerdì 17 aprile 2009
giovedì 16 aprile 2009
DONAZIONI PER IL SISMA IN ABRUZZO, ANCHE IL FISCO AIUTA AD AIUTARE

I contribuenti che danno una mano alle popolazioni dell'Abruzzo colpite dal terremoto sono premiati anche dal Fisco. Detrazione e deduzioni sono, infatti, previste, rispettivamente, sia a vantaggio delle persone fisiche sia in favore delle imprese. Vediamo quali.
- Onlus
- organizzazioni internazionali di cui l'Italia è membro
- fondazioni, associazioni, comitati ed enti che, costituiti con atto costitutivo o statuto redatto nella forma dell'atto pubblico o della scrittura privata autenticata o registrata, tra le proprie finalità prevedono interventi umanitari in favore di popolazioni colpite da calamità pubbliche o altri eventi straordinari
- Amministrazioni pubbliche statali, regionali e locali
- enti pubblici non economici
- associazioni sindacali e di categoria.
Occhio alla modalità di versamento prescritta per fruire del beneficio: l'erogazione deve essere effettuata tramite banca, ufficio postale, carte di debito, di credito e prepagate, assegni bancari e circolari. In sostanza, niente contanti, ma modalità che consentano all'Amministrazione di verificare la donazione, attraverso l'esibizione dell'assegno, della ricevuta, dell'estratto conto eccetera.
Imprese
Niente tassazione, inoltre, se la donazione è in natura. I beni ceduti gratuitamente non si considerano, infatti, destinati a finalità estranee all'esercizio dell'impresa e, di conseguenza, non concorrono alla formazione di ricavi o plusvalenze.
La donazione, in denaro o in natura, non è soggetta all'imposta sulle donazioni.
r.fo.
Pubblicato su FiscoOggi (http://www.fiscooggi.it/) il 09/04/2009
mercoledì 15 aprile 2009
RIFLESSIONI SUL CONTRATTO INTEGRATIVO: SODDISFAZIONE, INSODDISFAZIONE O PROVOCAZIONE?

Libere riflessioni sul Contratto Integrativo al DPR 171/2007 per il personale militare (Normativo 2006/09 e Biennio economico 2006/07).
A cura del T.Col. Guido BOTTACCHIARI*
Ho osservato e riflettuto a lungo prima di decidere se intervenire nel dibattito accesosi a seguito della firma del contratto integrativo in argomento.
Si, ho osservato e riflettuto.
Tentato alla risposta dalle critiche, non molte per la verità e spesso palesemente false come più avanti spiegherò, ma soprattutto colpito dall’umore pessimo che serpeggia nei blog ed evidenziato particolarmente dai giovani ufficiali, sottufficiali e dal personale di truppa, che ci rimproverano di esserci occupati poco e malamente di loro.
Tornerò più volte su questo ultimo punto cercando di spiegare ai giovani che proprio così non è. Ora analizziamo il contratto integrativo. Per farlo è necessario però spiegare di cosa si tratta e soprattutto con quali risorse lo abbiamo affrontato.
Integrativo! A qualcosa, come ben si può desumere dal significato della parola. Integrativo economico e normativo, al DPR 171/2007 che conteneva di fatto solo i miglioramenti economici nel biennio 2006/2007 e non anche, su espressa richiesta del governo pro-tempore, gli aspetti normativi per consentire di chiudere in fretta l’accordo nel luglio 2007.
Allora, integrativo economico al DPR 171/2007 (integrativo significa anche più risorse e quindi più euro in busta paga per noi rispetto alla generalità dei dipendenti pubblici) ma anche normativo 2006/09 per il rinvio sopra spiegato.
Le risorse, anch’esse integrative, vengono previste dal governo Prodi con la Legge Finanziaria per il 2008 per un importo pari a € 200 milioni, vincolate però in via principale alla risoluzione della vicenda del buono pasto dei militari e dei “poliziotti”, inferiore per valore di circa 3 euro rispetto al resto dei dipendenti pubblici e per adeguare lo straordinario dei cd. “contrattualizzati” (per capirci da Aviere Capo a T. Col. non omogeneizzato), fermo e non più rivalutato da 5 anni. Quindi 200 milioni, in parte vincolati, cui si sommano ulteriori 80 milioni già previsti dalla Finanziaria 2007. Totale 280 milioni di € lordi a disposizione per circa 450.000 lavoratori in uniforme (quando parliamo di risorse lorde per il rinnovo contrattuale dobbiamo sempre considerare che alle stesse va detratto il 38% circa per ritenute previdenziali, assistenziali e IRAP a carico sia del datore di lavoro che del dipendente).
Queste somme aggiuntive sono state concesse al Comparto Difesa e Sicurezza per la c.d. “specificità dei lavoratori con le stellette ed in “uniforme”. Poche? Tante? Giuste? Quelle sono! Ed è stato faticosissimo ottenerle da parte dei COCER e dei Sindacati di Polizia, perché non vengono concesse come atto di liberalità dal Governo! Si contrattano lungamente e duramente, con scioperi (chi può) e/o con atteggiamenti di dissenso più o meno forte, specie nei periodi di crisi finanziaria ed economica come quelli dei tempi nostri.
Alla luce di quanto sopra esposto è chiaro che per formarsi un’idea dei benefici contrattuali (economici e normativi) raggiunti in queste tornate contrattuali non si può non considerare come un tutt’uno il DPR n. 171/2007 ed il contratto integrativo (economico e normativo) appena siglato.
INNANZITUTTO LE CIFRE.
Per il contratto DPR 171/2007 il governo Prodi “apposta” 986 milioni di €, per quello integrativo 280 milioni di €, per un totale di 1 miliardo e 266 milioni di €. lordi. Per questo si parla (il governo in carica oggi in particolare) di incrementi medi retribuitivi nel biennio 2006/07 pari a € 160 lordi, di cui 123 € derivati dagli aumenti di cui al DPR 171/2007 e 36 € derivanti dall’integrativo appena siglato.
Certo, le medie non sono sempre veritiere (Trilussa docet) e talora possono essere assolutamente fuorvianti. In particolare credo abbia molto disturbato la “comunicazione politica” ad uso propagandistico rispetto alla cifra totale che avremmo percepito come incremento contrattuale senza aver detto “tutta la verità niente altro che la verità”. In realtà chi si vanta oggi (Governo Berlusconi), di avere distribuito tali risorse non dice poi chi (Governo Prodi) realmente le ha previste nelle Leggi Finanziarie e che tali cifre lorde finiscono per solo il 60% come netto in busta paga. Ora però proviamo a vedere come sono state spese tali somme.
ANALISI DEL DPR 171/2007. PARTE ECONOMICA.
Con il DPR 171/2007 si è ottenuto un incremento nel trattamento economico fisso di 123 € medi mensili lordi pro-capite tra parametri ed importo aggiuntivo pensionabile, aumento pari ad oltre il 90% delle risorse finanziarie disponibili mentre in passato le quote per tale trattamento economico si attestavano tra il 50 e 60%.
Ergo più risorse certe, sul fisso (e quindi pensionabili) per tutti, anche per i giovani.
Con le restanti risorse gli interventi sono caduti su varie voci del trattamento economico cd. variabile. Di particolare interesse per il personale dell’Aeronautica Militare:
· Viene rideterminata l’indennità operativa di campagna che passa dal 115% al 120% del valore della base.
· Viene istituita l’Indennità Operativa supplementare per i brevettati incursori delle Forze Speciali (120,00 euro lordi mensili).
· Viene adeguato il C.F.G. ed esteso al personale volontario in ferma quadriennale (della serie non concordiamo sull’istituto ma, impossibilitati a cancellarlo, meglio riempirlo di contenuti).
· Trattamento di missione: eliminazione del limite dei 240 giorni continuativi nei corsi ad altre modifiche. Innalzamento a 110 Euro della forfettaria. Istituzione di una mezza forfettaria di 50 Euro se in una missione continuativa forfettaria si superino le 24 ore per periodi non inferiori a 12 ore. Previsione di una “mini forfettaria” di circa € 30,00 complessivi (mix + maggiorazione di 17€) per il personale accasermato vitto ed alloggio.
Portiamo finalmente a casa, come i Carabinieri e la GdF che lo hanno da quasi un decennio, il Fondo per l’Efficienza dei Servizi Istituzionali (FEI), con risorse contrattuali di circa 8 milioni di euro per il 2007 (una tantum) e di circa 16,5 milioni di Euro per il 2008, (quota strutturale) a cui si potranno aggiungere a cura di S.M.D. risorse derivanti da risparmi di spesa, economie, ma soprattutto, dei fondi (tra il 10 e il 25%), provenienti dal Compenso Forfettario di Impiego (CFI).
Per la precisione la riduzione del CFI per il 2008 già decretata dal Capo di SMD è pari € 16.213.647,00 e per il 2009 è stato proposto al Capo di SMD la riduzione del CFI per un importo di 32.427.294,00. In soldoni le risorse per il FEI dagli 8 milioni scarsi del 2007 passano nel 2009, con l’intervento previsto anche nel contratto integrativo, ad oltre 70 milioni di euro (salvo aumenti), ovvero 9 volte l’importo iniziale!! In forma strutturale e non episodica. Quindi ciascuno, anche chi asserisce di non avere nulla da questo contratto e da quello integrativo (ma come si fa!) o di avere avuto poco faccia due conti rispetto alla quota recentemente percepita per il FEI 2007 (in media 70 € lordi in periferia e 100€ lordi al centro) e vedrà cosa viene fuori a regime. Aggiungo sull’argomento:
- soldi veri, nuovi, per tutti o quasi, che fanno montante contributivo pensionistico, ed ai più giovani dico: (ma avete raffrontato la gerarchizzazione adottata nel FEI rispetto ai parametri? Fatelo!!);
- i Carabinieri hanno raggiunto i nostri volumi finanziari in tre contratti, noi in uno (risposta a chi non ha ancora capito la portata e l’importanza della scelta del FEI).
Le risorse così formate saranno devolute per attribuire compensi volti a:
· fronteggiare particolari situazioni di servizio;
· incentivare il personale nelle attività di funzionamento;
· incentivare la produttività collettiva per migliorare i servizi resi.
Tornerò sul FEI appresso per indicare ulteriori importanti novità.
Sul versante normativo, rinviato su espressa richiesta da parte del governo al successivo provvedimento integrativo sono state introdotte, poche ma crediamo importanti, norme di favore, per la licenza ordinaria, (godimento entro l’anno successivo a richiesta motivata del lavoratore) per quella straordinaria, per l’aspettativa, per quella straordinaria per congedo parentale e del diritto allo studio oltre a norme per la tutela della maternità/paternità.
ANALISI DEL CONTRATTO INTEGRATIVO AL DPR 171/2007. PARTE ECONOMICA.
Il testo del provvedimento per gli aspetti di carattere economico, prevede:
- retrodatazione al 1° febbraio 2007 degli incrementi stipendiali di cui all’art. 2 comma 3 del D.P.R. n. 171/2007 (somme gia percepite in virtù di un apposito intervento legislativo del governo pro–tempore nella finanziaria 2008).
- Retrodatazione al 1° febbraio 2007 delle misure dell’importo aggiuntivo pensionabile di cui all’art. 4 comma 1 del D.P.R. n. 171/2007 (somme da percepire “una tantum” c.a. 50 €. lordi pro-capite).
- Il fondo per l’efficienza dei servizi istituzionali, di cui all’art. 5 del D.P.R. n. 171/2007,è incrementato delle seguenti risorse economiche annue:
· per l’anno 2007, euro 15.073,00 milioni non strutturali (senza effetto di trascinamento negli anni successivi);
· per l’anno 2008, euro 53.413,00 milioni non strutturali (senza effetto di trascinamento negli anni successivi).
Quindi sommando circa 68,5 milioni di € di arretrati una “tantum” per FEI 2007 e 2008 (se il 2007 era pari a meno di 8 milioni ….ciascuno può farsi i calcoli).
· per l’anno 2009, euro 21.519,00 milioni strutturali (con effetto di trascinamento negli anni successivi). In totale ad oggi quindi oltre 70 milioni di euro strutturali sul fondo. Oltre ciò due modifiche normative non di poco conto: riduzione del CFI a vantaggio del FEI per una quota annuale non inferiore al 20% delle risorse del primo a decorrere dal 2009 e per gli anni successivi ed infine un ruolo attivo della Rappresentanza Militare nella definizione dei criteri di ripartizione delle somme del Fondo ai sensi della normativa vigente al momento della ripartizione. Quindi ruolo attivo (ad onor del vero gia esercitato grazie alla lungimiranza dell’attuale Capo di SMD) e non più solo formale della Rappresentanza. Rappresentanza non solo quella centrale….nulla di nuovo? Quando il fondo assumerà la sua veste definitiva e magari sarà in quota parte destinato ai Comandanti in periferia per incentivare il personale nelle attività di funzionamento………. allora ancora nulla di nuovo?
- incremento delle misure orarie lorde del compenso per lavoro straordinario (incremento medio di euro 1,50) con decorrenza dal 1° dicembre 2008, (erano ferme da cinque anni!!)
- Incremento dell’importo del buono pasto (da euro 4,65 ad euro 7,00) con decorrenza dal 1° dicembre 2009, (idem come sopra)
- Incremento dell’assegno funzionale per il ruolo truppa al compimento di 29 anni di servizio di euro 781,00 annui lordi con decorrenza dal 1° dicembre 2008.
- Attribuzione dell’assegno funzionale, nelle misure attualmente previste al compimento di 29 anni di servizio, compresa la rimodulazione di cui sopra per la Truppa, al compimento di 27 anni di servizio con decorrenza dal 1° dicembre 2008.
- Attribuzione di una nuova fascia di assegno funzionale al compimento di 32 anni di servizio, con importo maggiorato del 15% rispetto al valore corrisposto a 27 anni di servizio con decorrenza dal 1° dicembre 2008.
Per l’intervento realizzato sulle fasce dell’assegno funzionale credo sia opportuno fare qualche precisazione e chiarire i contorni, per cosi dire, strategici dell’operazione. Tutti sanno che uno dei problemi più sentiti, in conseguenza delle nuove leggi di avanzamento fortemente meritocratiche, e’, per gli ufficiali e per i marescialli il blocco delle carriere in gradi non apicali e per il personale truppa e sergente l’esaurimento del percorso di carriera già a metà della vita lavorativa. Tutto ciò comporta oltre ad un certo grado di frustrazione anche un danno economico non di poco conto. Non potendo nel contratto intervenire per lenire gli effetti delle leggi di avanzamento abbiamo cercato almeno di contenere i danni di natura economica. L’idea, per la cui realizzazione ci vorrà tempo, risorse ed accordi politici e sindacali, e’ quella di delineare per il personale dei Ruoli Marescialli / sergenti e truppa una carriera amministrativa a fianco di quella gerarchica utilizzando le fasce funzionali e l’importo aggiuntivo pensionabile (per gli ufficiali il discorso e’ diverso e va’ realizzato nel riordino dei ruoli attraverso il completamento del percorso di valorizzazione dirigenziale). Nel primo caso (assegno funzionale) prevedendo ogni cinque anni una fascia, ora ce ne sono tre a 17/27/32 anni, il nostro progetto è farne altre due a 12 e 22 anni, inoltre utilizzando l’importo aggiuntivo pensionabile per creare ulteriori progressioni economiche all’interno delle stesse, determinando quel “dinamismo economico temporale” compensativo della professionalità maturata. E’ chiaro che con le scarse risorse che avevamo al momento, non si poteva che intervenire istituendo la fascia più alta (32 anni) ove il numero dei percettori non e’ elevatissimo, abbassando altresì (da 29 a 27 anni) la seconda fascia e risolvendo al contempo una iniquità rispetto al ruolo truppa troppo penalizzato nel valore economico della stessa. Ora e’ evidente che tale intervento, se non inquadrato nel progetto appena delineato, sembra penalizzare i giovani che non hanno immediati benefici economici ma solo in una prospettiva troppo distante.
Lo sviluppo però di una carriera stipendiale equilibrata, nel modo sommariamente illustrato, garantirà proprio chi, come i giovani, ha bisogno (per il sistema pensionistico contributivo) di una costante ma equilibrata progressione economica retributiva.
Abbiamo quindi solo iniziato un percorso che va necessariamente sostenuto.
indennità di impiego operativo ed altre indennità di particolare interesse del personale dell’ A.M.:
· L’indennità operativa di campagna per gli enti centrali, territoriali e per quelli delle scuole è stata aumentata dal 120% al 125% a decorrere dal 1° gennaio 2009 (totale + 10% in un solo contratto);
· viene istituita una nuova fascia dell’indennità operativa di base spettante ai Sergenti con più di dieci anni di servizio, di importo pari a quello previsto per il Sergente Maggiore a decorrere dal 1° gennaio 2009;
· rivalutazione delle misure controllo dello spazio aereo di 1° e 2° livello, rispettivamente, nel 155% e 165% dell’operativa di base a decorrere dal 1° gennaio 2009. Resta ferma, purtroppo, la misura prevista per il 3° livello pari al 185% della base;
· sono state rideterminate le misure dell’indennità di rischio per operatori subacquei;
· è stato previsto che le indennità operative fondamentali in godimento vengano mantenute anche in caso di assenza per malattia superiore al 15° giorno, ove tale malattia venga riconosciuta dipendente da causa di servizio;
· l’indennità corrisposta al personale chiamato a prestare servizio nei giorni destinati al riposo settimanale o nei festivi passa da 5€ a 8€;
trattamento di missione:
· al personale inviato in missione sono rimborsate le spese per il biglietto di 1^ classe oltre che per il trasporto ferroviario anche per quello marittimo nonché, in alternativa al pernottamento fuori sede, le spese per il vagone letto a comparto singolo o per la cabina;
· le spese di viaggio anticipate al personale chiamato a comparire quale indagato o imputato per fatti inerenti al servizio dinanzi alla magistratura ordinaria, militare o contabile, nonché a commissioni di disciplina o d’inchiesta sono soggette a ripetizione anche in caso di condanna per colpa grave nel giudizio per responsabilità amministrativo-contabile;
· il rimborso previsto per il personale inviato in missione che, pur avendone titolo, non abbia potuto consumare i pasti per motivi di servizio è corrisposto nella misura di un pasto dopo otto ore e di due pasti dopo dodici ore di missione, a prescindere dagli orari destinati alla consumazione degli stessi;
· per missioni superiori a 24 ore, nel giorno di termine della missione il personale ha titolo al rimborso del pasto, dietro presentazione della relativa documentazione, a condizione che siano state effettuate almeno 5 ore di servizio fuori sede e purché il pasto ricada negli orari destinati alla consumazione dello stesso;
· il trattamento di missione forfettario è preventivamente autorizzato nei confronti del personale che ne faccia richiesta. Resta escluso dal trattamento forfetario il personale inviato in missione con vitto ed alloggio (aggregazione completa) fornito gratuitamente dall’Amministrazione;
· ove la sede di missione coincida con la località di abituale dimora e sia richiesto per esigenze di servizio di iniziare la missione dalla sede di servizio, compete il rimborso documentato delle spese di vitto, nonché la diaria di missione.
Inoltre sono state introdotte due norme di semplificazione dalla burocrazia imperante nell’ottica di garantire una migliore qualità della vita:
· la sede di partenza e/o di arrivo può essere considerata, su richiesta dell’interessato, la località di abituale dimora o altra località, semprechè più conveniente per l’Amministrazione;
· il visto di arrivo e quello di partenza del personale inviato in missione sono attestati con dichiarazione dell’interessato sul foglio di viaggio.
trattamento economico di trasferimento:
· il diritto alle indennità e ai rimborsi relativi al trasferimento della famiglia, del mobilio e delle masserizie decorre dalla data di notifica all’interessato del provvedimento di trasferimento;
· il personale trasferito d’autorità può optare per una sola volta , al termine del primo anno di percezione del canone mensile, per l’indennità mensile pari a trenta diarie di missione ridotta del 30% per i dodici mesi successivi;
compenso forfetario di guardia:
· dal 1° gennaio 2009 l’importo del compenso forfetario di guardia è stato incrementato di 2 euro;
· tra i servizi armati e non (si badi bene sempre di durata pari o superiori alle 24 ore – art. 9, comma 3 del DPR 394/2003 norma base del CFG non modificata) che danno titolo alla percezione del CFG sono ricomprese anche tutte le attività che esulano comunque dalle normali attribuzioni derivanti dal proprio incarico per il cui espletamento non sono richieste specifiche professionalità da parte del personale. A chi svolge i predetti servizi deve comunque essere assicurata, in via prioritaria, la concessione del recupero compensativo nella misura pari alla durata del servizio prestato, oltre al recupero della festività o della giornata non lavorativa qualora il servizio venga effettuato nelle predette giornate.(Per il CFG valgono le considerazioni già espresse prima sull’argomento).
ANALISI CONTRATTO INTEGRATIVO AL DPR 171/2007. PARTE NORMATIVA
orario di lavoro:
il personale inviato in missione, qualora il servizio si protragga per almeno tre ore oltre le 24:00, ha diritto ad un intervallo per recupero psico-fisico non inferiore a dodici ore;
licenze straordinarie e aspettativa:
il personale in aspettativa per infermità in attesa della pronuncia per la dipendenza da causa di servizio continua a percepire in misura intera gli emolumenti fissi e continuativi fino alla predetta pronuncia. In caso di mancato riconoscimento della dipendenza da causa di servizio sono recuperate la metà delle somme corrisposte oltre il dodicesimo mese di aspettativa e per intero quelle corrisposte oltre il diciottesimo mese, (dall’entrata in vigore del decreto).
terapie salvavita:
a decorrere dal 1° ottobre 2008 i giorni di ricovero ospedaliero o di day-hospital in caso di patologie gravi che richiedano terapie salvavita nonché i giorni di assenza dovuti alle citate terapie salvavita, debitamente documentati dal A.S.L., sono esclusi dal computo dei giorni di aspettativa per infermità e di licenza straordinaria.
tutela delle lavoratrici madri:
● il personale con situazioni monoparentali, compreso il genitore unico affidatario, può chiedere di essere esonerato dal servizio notturno fino al compimento del dodicesimo anno di età del figlio convivente;
● ai lavoratori padri con figli fino al dodicesimo anno di età vincitori di concorso interno è estesa la facoltà, già riconosciuta alle lavoratrici madri, di frequentare il corso di formazione presso la scuola più vicina al luogo di residenza.
diritto allo studio:
● in caso di sovrapposizione degli esami, le quattro giornate lavorative immediatamente precedenti la data dell’esame concesse al personale per la preparazione di ciascun esame possono essere sommate;
● la disciplina del diritto allo studio si applica anche ai corsi organizzati presso le Aziende Sanitarie Locali;
● i giorni eventualmente necessari per raggiungere la località sede di corsi per il conseguimento del diploma di scuola secondaria di secondo grado, corsi universitari o post-universitari e per il rientro in sede sono riconosciuti, nell’ambito delle 150 ore annue previste per il diritto allo studio (conteggiati in ragione di 6 ore per ogni giorno impiegato), anche qualora nella località sede di servizio siano attivati corsi analoghi.
asili nido:
sono state assegnate ulteriori risorse per il rimborso parziale delle rette relative alle spese sostenute dai dipendenti per i figli a carico.(€ 288.000,00 una tantum per il 2009 oltre a somme pari ad € 53.515,00 annui in forma strutturale).
tutela legale:
Per le spese legali da sostenere in caso di giudizio di responsabilità civile e amministrativa può essere anticipato un importo di 2.500 euro, salvo rivalsa ove il procedimento si concluda con l’accertamento della responsabilità del dipendente a titolo di dolo.
commissione paritetica:
è stata istituita una Commissione paritetica composta in pari numero da rappresentanti dell’Amministrazione e di ciascuna sezione del COCER, da istituire entro tre mesi dall’entrata in vigore del provvedimento, con il compito di fornire un parere, non vincolante, qualora insorgano contrasti interpretativi di rilevanza generale sull’applicazione delle materie regolare dai provvedimenti di concertazione. L’istituzione di tale Commissione mutuata dagli strumenti sindacali già in uso, credo sia una positiva innovazione nella considerazione che tale strumento, potrà in futuro evitare o far diminuire l’insorgere di contenzioso tra il personale e l’Amministrazione.
Questo è il portato economico-normativo raggiunto in sede concertativa. Su questo ci si giudichi. Mi preme però ricordare in conclusione dell’analisi che non solo quello che è stato scritto è importante ma anche quello che poteva e non è stato scritto. Mi spiego meglio.
Tra le proposte di SMD, vi era la richiesta di “abrogazione” dell’orario di lavoro per il personale frequentatore di corsi, proposta rispedita al mittente dai Cocer. Inoltre ricordo che grazie al lavoro dei Sindacati e dei Cocer anche le norme sulla malattia del famigerato “D.L. 112/2008 Brunetta” sono state tamponate per il 2008 (con risorse contrattuali) e dal 2009 saranno, per impegno assunto dallo stesso Ministro, ininfluenti per il personale del Comparto Difesa e Sicurezza.
Nel corso della concertazione integrativa si è poi addivenuti ad un accordo tra la Funzione Pubblica, i Dicasteri interessati e le cd. “Parti sociali” acché alcune problematiche di dubbia o di difficoltosa interpretazione relativamente a contratti già in vigore fossero sottoposte ad un parere del ministero dell’Economia e delle Finanze per una definitiva interpretazione. Sulla scorta di ciò SMD sta inoltrando una serie di quesiti nei confronti del MEF volti alla risoluzione di problematiche e contrasti interpretativi già esistenti. In particolare essi riguardano:
- la corresponsione dell’indennità 6,00 euro per i viaggi effettuati nell’arco notturno in vagone letto o cuccetta;
- la definizione dei percettori dell’indennità supplementare giornaliera ex art. 9, comma 2 legge n. 78/83 (i militari in servizio presso Reparti incursori, subacquei, aerosoccorritori, ma privi di brevetto);
- la possibilità per il personale che rientra dall’estero del trasferimento dei mobili e masserizie dal domicilio eletto in campo nazionale dal nucleo familiare alla nuova sede di servizio.
Infine su altri argomenti SMD ha garantito, su sollecitazione dei COCER e con valutazioni concordate, di promuovere presso Segredifesa norme da recepire in circolari di prossima emanazione, in particolare:
in tema di orario di lavoro:
a) norma proposta:
al personale inviato in servizio fuori sede impiegato, a prescindere dal regime autorizzato, oltre la durata del turno giornaliero comprensivo del tempo occorrente ai viaggi le ore eccedenti il turno giornaliero non retribuite ai sensi dell' art. 7 comma 5 del D.P.R. 163/2002 si conteggiano come utili al completamento dell' orario settimanale di servizio.
razionale:
ferme restando le ore di lavoro settimanale previste, la norma è tesa ad assicurare al personale inviato in servizio fuori sede, la computabilità delle ore impiegate per i viaggi (oltre l'orario del "turno") ai fini del compimento del normale orario settimanale.
b) norma proposta:
al personale impiegato in attuazione all'art. 3 legge 29 marzo 2001 n. 86, in giornata festiva deve essere comunque garantito il recupero della festività, tranne nel caso in cui tale personale non abbia fruito precedentemente della giornata festiva spettante.
razionale:
la norma in esame tende a garantire il recupero delle festività nel caso di impiego per il quale sia previsto il compenso forfetario di impiego. Inoltre si intende rendere più flessibile l'orario di lavoro.
c) norma proposta:
fatte salve le esigenze operative, anche su proposta della Rappresentanza Militare, i Comandanti di Corpo, possono modificare l'articolazione dell'orario di base anticipando o posticipando l'inizio ed il termine dell'attività lavorativa per un massimo di 60 minuti.
d) norma proposta:
per comprovate esigenze personali la disposizione di cui sopra si può applicare anche su richiesta dei singoli interessati nel limite massimo di flessibilità di due ore.
razionale:
le norme proposte sono volte a rendere più flessibile l’orario di lavoro dei singoli Comandi periferici anche su proposta della R.M., oltre che dai singoli militari nel caso di comprovate esigenze personali.
in tema di tutela assicurativa:
per le Forze Armate, la tutela assicurativa dovrebbe essere, sostanzialmente circoscritta alla sola responsabilità civile verso terzi.
In tal senso la norma proposta è volta ad assicurare, "senza ulteriori oneri a carico della finanza pubblica, la possibilità di impiegare lo stanziamento di 1 milione di euro per la finalità sopra descritta, circoscrivendo la convenzione della polizza alla sola responsabilità civile verso terzi.
Nel caso di impedimenti si interesserà la Funzione Pubblica ed il MEF per dirimere la questione.
Ora avendo, spero, reso più chiaro il quadro economico finanziario di partenza dei due accordi e seppur per grandi linee spiegato le scelte, economiche e di natura normativa, operate dai Sindacati e dai COCER dopo un aperto confronto con la cd. Parte Governativa (Funzione Pubblica + Dicasteri interessati che sono, è bene ricordarlo: Difesa, Interni, Grazia e Giustizia, Agricoltura, Tesoro), si può con cognizione di causa esprimere il proprio assenso o dissenso all’operato del COCER dell’Aeronautica Militare.
Giova però ricordare una cosa: sembrerà sciocco ma se la politica è l’arte del possibile, l’attività sindacale o rappresentativa è l’arte del compromesso possibile e se, come nel caso nostro, gli attori sono tanti, come sopra indicato, la situazione si complica. Difatti ciascuno è portatore di interessi “specifici” e di certo il “datore di lavoro pubblico” non è da meno nel tentativo di massimizzare le risorse alla ricerca della tanto declamata E3 (efficienza, efficacia, economicità) così necessaria alla Pubblica Amministrazione.
Ma si dirà: qual’è in realtà la strategia cui il COCER AM si è richiamato nell’azione rappresentativa?
Quali gli obiettivi dati, quelli raggiunti, quelli mancati e quelli rinviati?
Spero infatti nessuno pensi che, pur non riuscendo ad ottenere il massimo risultato, sia mancata una progettualità equilibrata che tenesse conto delle desiderata di ogni categoria rappresentata ed un’azione determinata volta al raggiungimento degli obiettivi fissati, che ci sono, permangono e non sono il frutto del solo pensiero del COCER dell’A.M..
Infatti a chi evidenzia un mancato coinvolgimento della R.M. dei livelli intermedi e di base sfugge (??) forse che il “progetto contrattuale” (e aggiungerei non solo quello) è stato definito in AM in maniera pubblica e democratica a Loreto nel periodo 16 – 20 aprile 2007 nel corso di una audizione plenaria della rappresentanza in azzurro che ancora rimane nei nostri pensieri per l’alto livello di proposizione, non solo e non tanto su queste materie un po’ aride.
Certo insufficiente è stata la comunicazione nel corso dei lavori, che dire inoltre della necessità di un confronto più serrato e stabile con la base, ovvero della mancanza di un sito internet ufficiale ove reperire notizie circa l’attività svolta, e anche ……… Tutto vero!!! Ma è per questo che da anni chiediamo un modello rappresentativo diverso, con autonomia gestionale e patrimoniale, magari sindacale. Ricordo però a tutti che comunque sempre qualcuno, magari eletto con forme più democratiche ma probabilmente con più poteri, sarà lì a decidere per tutti! E’ bene quindi controllare e criticare, chiedere il coinvolgimento ma rendersi conto al contempo della necessità di una crescita complessiva anche nel settore rappresentativo. Che non si verifichi sistematicamente la messa in “discussione” dell’operato di chi ci rappresenta, spesso per motivi che nulla hanno a che vedere con l’azione svolta ed i risultati raggiunti.
Non si supplisce difatti a scarsi poteri rappresentativi, senza autorevolezza o peggio demolendo il COCER di turno! Cerchiamo quindi tra di noi i “migliori” per tale delicata attività ma non ci facciamo incantare dalle sirene populistiche e demagogiche. Direi proviamo a passare “dalla protesta alla proposta” quella realizzabile però! E non sempre è così semplice.
Da ultimo una considerazione sullo strumento “Rappresentanza Militare”. Superato? Senza

Posso affermare che pur con tutte le pecche, questo “vecchio modello di utilitaria” ci consente ancora di dire la nostra ovunque: Parlamento, Governo, Istituzioni.
L’importante è che si abbiano da dire cose interessanti, sensate e costruttive.
Non si urla in certi consessi. Si cerca invece, argomentando, di far cambiare idea agli interlocutori. Non si dice solo: “No! L’è tutto da rifare” bisogna anche spiegare come! Quindi cerchiamo di non essere contro ma pro……..positivi.
La ricerca delle soluzioni attraverso il confronto è una via faticosa ma è l’unica che conosco.
*IL PRESIDENTE DEL COCER A.M.
X MANDATO 2006/2010
sabato 11 aprile 2009
Le telefonate erotiche le pagava la Finanza
Le telefonate erotichele pagava la Finanza
La sede del comando provinciale della Guardia di Finanza
Nei guai un vicebrigadiere: chiamava dal centralino
TORINO Visto il vizietto, forse le mansioni assegnate al vicebrigadiere F. non erano le più adatte: centralinista al comando della guardia di finanza. Una tentazione continua per uno così, con la mano che scivolava spesso sui numeri a pagamento delle chat erotiche. Sembrava facile. E gratis. Poi al comando è arrivata la bolletta: tremila euro solo di hot line. E per il vicebrigadiere F., ventotto anni di onorato servizio senza macchia, sono cominciati i guai. La giustizia militare ha fatto il suo corso: condanna in primo grado per peculato, derubricata in otto mesi per appropriazione indebita dalla corte d’appello militare di Verona, in attesa di decisione dalla Cassazione. La giustizia disciplinare che è arrivata più dura: il generale di corpo d’armata Angelo Ferraro ha rimosso il militare degradandolo a soldato semplice e mettendolo a disposizione del Centro Documentale (l’ex distretto militare). All’ex vicebrigadiere, 58 anni e sulla soglia della pensione, è stato ordinato di restituire circa 60.000 euro di emolumenti che gli erano già stati corrisposti a titolo di trattamento di quiescenza. Un disonore, per l’ex vicebrigadiere. E anche un notevole esborso di denaro. Il militare si è rivolto al Tar del Piemonte chiedendo che venisse annullata la sanzione disciplinare considerata eccessiva rispetto a quanto emerso e alle condanne subite dalla giustizia militare penale. E all’inizio, i giudici amministrativi, gli hanno anche dato ragione. Pur con qualche dubbio, essendo una divisa, la sanzione poteva essere troppo severa rispetto a quanto emerso nel giudizio della giustizia penale militare. L’Avvocatura di Stato si è impuntata e ha presentato ricorso al Consiglio di Stato. Il quale ha accolto la sua istanza. Il caso è tornato indietro e questa volta il Tar del Piemonte ha approfondito alcuni aspetti, riformulando la sua precedente decisione. È vero che la sanzione disciplinare deve seguire un principio di proporzionalità, ma è anche vero che bisogna guardare qual è il soggetto coinvolto. In questo caso si trattava di un militare della guardia di finanza, un uomo che aveva giurato di difendere le leggi dello Stato. Non solo: il reato commesso è di carattere economico-finanziario, proprio il settore specifico delle Fiamme Gialle. Non basta. Scrive Alfonso Graziano, il giudice estensore della sentenza: «Oltre ad aver cagionato il nocumento patrimoniale connesso al pagamento delle indebite telefonate a numerazioni erotiche, va considerato anche che uno actu F. ha sottratto all’esercizio delle sue funzioni e mansioni di servizio, anche il tempo dedicato a effettuare quelle conversazioni telefoniche». Come dire: colpevole due volte: il vicebrigadiere non solo aveva fatto pagare le bollette al comando, ma non poteva rispondere alle chiamate di servizio mentre era impegnato in quelle, personali, a luci rosse. Infine: è vero che il giudizio penale militare era ancora sospeso davanti alla Cassazione, ma è anche vero che la giurisprudenza sul punto è chiara: la sanzione disciplinare è indipendente e copre aspetti diversi. Il vicebrigadiere, col suo comportamento, ha leso l’immagine del Corpo. Giusto, quindi, degradarlo espellendolo dalla guardia di finanza. Col senno del poi, forse, sarebbe bastato non farlo avvicinare a un telefono.
http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/cronaca/200904articoli/10143girata.asp
venerdì 10 aprile 2009
"Il Presidente del Consiglio ha ristabilito l'obbligatorietà del contrassegno SIAE"
Silvio Berlusconi ha reintrodotto l'obbligo di apposizione dei contrassegni SIAE su CD, DVD e software. Sulla Gazzetta Ufficiale n. 80 del 6 aprile 2009 è presente infatti il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 febbraio 2009, n. 31 che "che stabilisce l’obbligatorietà del contrassegno Siae da apporre sui supporti fono-videografici, multimediali e su quelli contenenti programmi per elaboratore, come previsto dall’articolo 181bis della legge sul diritto d’autore n.633/41".
Il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (D.P.C.M.) è un atto normativo emanato direttamente dal Presidente del Consiglio. Decreto legge e Decreto legislativo, invece, vedono il coinvolgimento del Consiglio dei Ministri ed in ultima istanza del Presidente della Repubblica.
Insomma, il Presidente del Consiglio e SIAE sembrano aver deciso di non ascoltare le indicazioni contenute nella Sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea, che l'8 novembre 2007 ha stabilito l'inoppobilità dei contrassegni ai privati.
Un altro aspetto preoccupante della questione è che il comma 2 dell'art. 1 prevede anche la retroattività della Decreto, di fatto rendendo non conformi i supporti precedentemente distribuiti senza contrassegno.
E dire che a febbraio la stessa SIAE, chiamata in causa da Di Pietro, si era esposta a febbraio dichiarando la cessazione dell'applicazione dei bollini.
Per ogni ulteriore dettaglio si può fare riferimento al comunicato SIAE, pubblicato ieri, e al nuovo regolamento esecutivo.
mercoledì 8 aprile 2009
REATI DELLA P.A.: PER LE RICHIESTE RIVOLTE DAI CITTADINI AGLI ENTI PUBBLICI RISPOSTA SEMPRE DOVUTA

I giudici di legittimità nelle motivazioni sottolineano che «nell’economia del delitto di cui all’art. 328, comma 2, c.p., una volta individuato l’interesse qualificato alla conoscenza da parte del richiedente, anche la risposta negativa dell’Ufficio adito, in termini di indisponibilità, oppure di disponibilità della documentazione richiesta, fa parte del contenuto dell’atto dovuto al cittadino, il quale, sull’informazione negativa, può organizzare, appunto re cognita la sua strategia di tutela, oppure rinunciare in modo definitivo ad ogni diversa sua pretesa».
La P.A., in definitiva, ha, al massimo, 30 giorni di tempo per rispondere alle richieste dei cittadini, anche se la risposta e negativa, decorso inutilmente tale termine rischia il carcere per rifiuto di atti d’ufficio il funzionario pubblico rimasto inerte.
(Cassazione penale Sentenza, Sez. VI, 02/04/2009, n. 14466)
martedì 7 aprile 2009
MIGLIAIA DI EURO FALSI TROVATI DALLA GUARDIA DI FINANZA IN UN GARAGE DI BANCHETTE

GIAMPIERO MAGGIO, MASSIMO NUMA
Blitz dei finanzieri del nucleo di polizia anti-sofisticazione valutaria a Banchette. I detective delle Fiamme Gialle, con l’aiuto di una squadra dei Vigili del fuoco, hanno sfondato la porta d’acciaio di un garage di via Pavone 2. All’interno, disposte sopra un tavolo, migliaia di euro-banconote con la dicitura fac-simile. Poi, un altro ingente quantitativo di denaro, pari a circa 250 mila euro, non si sa ancora se falso o no. Il garage è di proprietà di una coppia di pensionati, la famiglia C. che ha assistito all’operazione. Adesso moglie e marito, piuttosto imbarazzati, si difendono: «Le banconote? Non sappiamo nulla. Appartengono a nostro figlio Giovanni, detto Giò. Non abita più qui, ma a Torino. E non sappiamo dov’è, cercatelo voi...». Fine delle comunicazioni. Ma «Giò», che viaggia su una vecchia berlina scura, è stato visto pochi giorni fa in un bar del quartiere. Nessuno sa, in realtà, che tipo di lavoro faccia. «E’ un tipo che ha sempre molti soldi in tasca e li ostenta anche. Dice di lavorare in Romania, compra o vende qualcosa...». Ma cosa? Altro mistero. Molti residenti hanno assistito all’operazione della Guardia di finanza di Roma che ha agito in collaborazione con la compagnia di Ivrea. «Hanno caricato pacchi di banconote e anche tanti documenti su un furgone, poi se ne sono andati. Non sappiamo altro, non vorremmo essere coinvolti in storie losche. In questa zona è meglio farsi i fatti propri», concludono i vicini di casa. C’è ancora il massimo riserbo sul sequestro di Banchette; gli inquirenti vogliono ricostruire la provenienza delle migliaia di banconote false e dei fac-simile e anche la destinazione finale. Spesso, i fac-simile, vengono usati per organizzare truffe internazionali e milionarie. Confusi nelle ventiquattrore colme di mazzette pronte per essere scambiate con quelle delle vittime dei raggiri. Altre perquisizioni e sequestri, nel contesto della stessa operazione, sono avvenute in tutt’Italia.La Finanza, negli ultimi 12 mesi, ha già individuato milioni di euro, dollari, dinari algerini e sterline. Tutti falsi. Custoditi in garage e capannoni. Sequestrati anche macchinari, carta e punzoni utilizzati per falsificare le banconote. Sono già decine i falsari denunciati. I soldi, riprodotti in modo quasi perfetto, sono destinati soprattutto all’estero. Le più «clonate» sono quelle da 20, 50 e 100 euro. Rivendute subito al 6-8 per cento del valore facciale. Una banconota da cento euro viene ceduta al «grossista» tra i sei e gli otto euro. Percorrendo la complessa filiera del racket, alla fine il valore può salire sino al 40 per cento.Nel 2008, la Finanza ha sequestrato 150 mila pezzi da 20 euro e altrettanti da 50 euro per un totale di 10 milioni di euro. È un fenomeno in aumento, come confermano i dati del Nucleo speciale della Polizia valutaria della Guardia di Finanza. Ma sono gli stessi investigatori a precisare che la tendenza non ha raggiunto livelli allarmanti: «Sono poche le banconote falsificate immesse sul mercato a fronte della moneta circolante» specifica il tenente colonnello Amedeo Farruggio, comandante Gruppo antisofisticazione monetaria della Finanza. In 24 mesi le banconote e monete false sequestrate sono triplicate: da 5 milioni nel 2006 a oltre 17 milioni nel 2008.
lunedì 6 aprile 2009
L’INOTTEMPERANZA ALL’ALT NON E’ UN REATO

INOSSERVANZA DI PROVVEDIMENTICass. pen. Sez. I, (ud. 17-09-2008) 25-09-2008, n. 36736
Fatto Diritto P.Q.M.
Svolgimento del processo
Con sentenza del 23.5.2007, il Tribunale di Trapani condannava B.F. alla pena di Euro 50,00, di ammenda perchè ritenuto responsabile del reato previsto dall'art. 650 c.p., per non avere osservato l'ordine di fermarsi intimatogli, per ragioni di giustizia e di ordine pubblico, da agenti della squadra volante della Questura di Trapani nel corso di indagini relative all'esecuzione di un furto aggravato commesso poco prima in territorio di (OMISSIS).
Il difensore dell'imputato ha proposto ricorso per cassazione chiedendo l'annullamento dell'ordinanza per erronea applicazione della legge penale, sull'assunto che il fatto non integrava il reato previsto dall'art. 650 c.p., ma l'illecito amministrativo di cui all'art. 192 C.d.S., comma 1.
Motivi della decisione
Nella giurisprudenza di questa Corte è stato chiarito che l'inosservanza dell'obbligo di fermarsi all'invito degli agenti in servizio di polizia stradale - costruita come reato dall'art. 650 cod. pen., e come violazione amministrativa dall'art. 192 C.d.S., comma 1, risultano del tutto identici sia il fine perseguito, cioè' la prevenzione e l'accertamento di reati e infrazioni in materia di circolazione stradale, sia le rispettive condotte: ne consegue che, vertendosi nell'ipotesi di concorso apparente di norme, in forza del principio di specialità di cui alla L. n. 689 del 1981, art. 9, l'omessa ottemperanza da parte del conducente di un veicolo all'invito a fermarsi di funzionali, ufficiali e agenti cui spetta la prevenzione e l'accertamento dei reati in materia di circolazione stradale integra gli estremi dell'illecito amministrativo previsto dall'art. 192 C.d.S., comma 1, e non già quelli della fattispecie criminosa di cui all'art. 650 c.p., (Cass. Sez. 1^, 10 luglio 1998, Balestra, rv. 211147; Sez. 6^, 29 aprile 2003, Artese, rv. 225688).
La depenalizzazione della fattispecie relativa all'inosservanza da parte del conducente del veicolo del dovere di fermarsi non può intendersi limitata a ragioni inerenti alla circolazione stradale, ma deve considerarsi estesa anche a motivi estranei all'accertamento di infrazioni al codice della strada. Infatti, dell'art. 192 C.d.S., comma 4, dispone che "gli organi di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza possono, per controlli necessari ai fini dell'espletamento del loro servizio, formare posti di blocco e, in tal caso, usare mezzi atti ad assicurare, senza pericolo di incidenti, il graduale arresto dei veicoli che non si fermino nonostante l'ordine intimato con idonei segnali" e del medesimo art. 192 C.d.S., comma 7, stabilisce che "chiunque viola le disposizioni di cui al comma 4, ove il fatto non costituisca reato, è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da Euro 1.169,00, a Euro 4.678".
Resta in tal modo confermato che l'inosservanza del dovere di fermarsi costituisce illecito amministrativo anche se l’ordine non attiene direttamente a ragioni inerenti alla circolazione stradale.
Pertanto, in accoglimento del ricorso, deve pronunciarsi l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata perchè il fatto non è previsto dalla legge come reato e deve disporsi che gli atti siano trasmessi al Prefetto di Trapani per quanto di competenza.
P.Q.M.
La Corte Suprema di Cassazione, Prima Sezione Penale, annulla senza rinvio la sentenza impugnata perchè il fatto non è previsto dalla legge come reato e dispone la trasmissione degli atti al Prefetto di Trapani.
Così deciso in Roma, il 17 settembre 2008.
Depositato in Cancelleria il 25 settembre 200
venerdì 3 aprile 2009
SICUREZZA, MARONI: PIÙ COORDINAMENTO FRA LE FORZE DI POLIZIA

Perciò è necessario "ripensare un modello organizzativo" fermo alla riforma del 1981 e rivedere casi come quelli della provincia di Reggio Calabria dove ''ci sono 91 presidi dei carabinieri su 97 comuni. In pratica un carabiniere ogni 322 abitanti, quando la media nazionale è di uno ogni 700. Questa concentrazione lì è utile e neppure sufficiente però si è costituita nel tempo e fa parte di un modello che va riconsiderato''. La cautela di Maroni è giustificata dal fatto che il problema sul coordinamento reale delle forze di polizia divide il Pdl e l'opposizione, senza contare che trova una forte resistenza nel Corpo dei carabinieri e negli stati maggiori dell'Esercito.
giovedì 2 aprile 2009
SICUREZZA: LA RUSSA, DIMEZZARE COSTI PER RADDOPPIARE MILITARI IN CITTA'

''Abbiamo istituito una sottocommissione -spiega La Russa- per vedere come proseguire l'ottima esperienza e la presenza dei militari in diverse citta' a sostegno nei quartieri di polizia e carabinieri. La Commissione -anticipa il ministro- dovra' indagare anche sulla possibilita' di aumentare considerevolmente il numero dei militari, che attualmente sono circa 3 mila e che io spero di raddoppiare, abbattendo i costi. Oggi una delle voci maggiori di bilancio riguarda il trasferimento e il trasferimento in una sede diversa, magari a volte in albergo e con pasti fuori caserma. Studieremo alcune modalita' per verificare se si possono dimezzare questi costi, immaginando meccanismi che confermino questa esperienza. Tutto si puo' fare, basta avere un po' di coraggio''.
mercoledì 1 aprile 2009
DAL MONGINEVRO VERSO ROMA: LA VIA FRANCIGENA IN VAL DI SUSA
