
Più in generale i D.Lgs. 68, 69 e 67 del 2001 ed il DPR 39/1999 hanno adeguato ed aggiornato rispettivamente i compiti istituzionali, le carriere degli Ufficiali, le carriere dei ruoli non direttivi e la struttura organizzativa del Corpo, delineando un processo di riforme iniziato con il riordino della Pubblica Amministrazione e passato per la Legge Delega 78/2000.Il D. Lgs. 68 all’articolo 9 prevede (o sarebbe il caso si dire prevedrebbe) inoltre l’adozione di nuovi Regolamenti che avrebbero dovuto adeguare ed aggiornare le modalità di esecuzione del servizio nonché i compiti ed i doveri del personale della Guardia di Finanza (in sostanza le norme che regolano la vita lavorativa e spesso anche extra lavorativa del personale in servizio), definendo il percorso di riforma del Corpo.
Lo stesso art. 9 prevede (o anche in questo caso prevedrebbe) l’abrogazione, all’entrata in vigore
dei nuovi Regolamenti, del Regolamento organico e del Regolamento di servizio in vigore, senza specificare o fissare un determinato termine temporale Ad oggi, dopo otto anni, i nuovi Regolamenti non sono stati ancora emanati e rimangono in vigore le vecchie norme: Regio Decreto 3 gennaio 1926, n. 126 recante “Approvazione del regolamento organico per la Regia Guardia di Finanza” e Regio Decreto 6 novembre 1930, n. 1643 recante “Approvazione del nuovo regolamento di servizio per la Guardia di finanza” (novato nel 1959 da una semplice circolare interna, mai recepita dallo Stato, che rimase appunto una “bozza di stampa”).

Sull’argomento è intervenuto anche il COCER, con delibera n. 5/103/10° del 24 settembre 2008, chiedendo al Comandante Generale quale era lo stato d’avanzamento per l’emanazione dei nuovi regolamenti. Il Comandante Generale ha risposto il 30.12.2008 con la nota nr. 429566 rappresentando al COCER che erano in corso specifici approfondimenti da parte dello Stato Maggiore alla luce dell’evoluzione normativa.
E' chiaro che molte delle norme e delle disposizioni contenute in tali Regolamenti risultano di fatto superate e non vengono più applicate, ma non è questo il punto; il problema è semmai capire per quale paradossale motivo le norme relative all’amministrazione, ai compiti di servizio (circolari tributarie, valutarie o di polizia economico finanziaria) ed in genere alla fase di richiesta/esecuzione del lavoro sono continuamente aggiornate e degne di un moderno Corpo di polizia, mentre le norme che attengono al rapporto di impiego ed alla regolamentazione dei compiti e dei doveri dei Finanziari, alla disciplina o alla rappresentanza militare, rimangono ferme al palo.

La sensazione è che vi sia la tendenza a modernizzare il Corpo laddove convenga all’Amministrazione, mentre se il progresso favorisce il personale viene difatti trascurato. In questo ambito ci sembra fondamentale che la Guardia di Finanza venga inglobata “tout court” nelle riforme che stanno interessando il pubblico impiego e interesseranno nel prossimo futuro il comparto Sicurezza e sia invece esclusa dal processo di isolamento e specificità che invece sembra poter interessare il comparto Difesa.
Simone Sansoni
Presidente Direttivo Sezione Ficiesse Torino
Gianluca Taccalozzi
Segretario Sezione Ficiesse Roma
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