
Le guardie civili sono rimaste in silenzio per paura di ricevere sanzioni
Il Ministro degli Interni ha affermato che la crisi è "molto difficile" per aderire alle richieste degli agenti
Il Ministro degli Interni ha affermato che la crisi è "molto difficile" per aderire alle richieste degli agenti
JUAN DIEGO QUESADA - Madrid - 15/03/2009
Migliaia di agenti della Polizia Nazionale hanno marciato ieri nel centro della città per chiedere che il ministro degli Interni Alfredo Perez Rubalcaba, adegui gli stipendio agli agenti regionali e locali. La sfilata è stata aperta da quattro manichini, uno vestito da Guardia Civil, con la bocca coperta da un cerotto e un poster appeso al suo collo dove si poteva leggere "Io valgo di meno, e senza diritti".
Gli agenti della Forza Armata non hanno partecipato alla marcia per le sanzioni da essi ricevute nel mese di ottobre dello scorso anno per aver manifestato.
La protesta, alla quale hanno aderito circa 12.000 persone, cifra che gli organizzatori aumentano a 25.000 e gli Interni abbassano a 7.000 – è iniziata a mezzogiorno nel gazebo di Ruben Dario con il suono di un fischio.
La marcia è proseguita agevolmente attraverso le strade della città con molto rumore, specialmente quando si è passati di fronte alla sede del Ministero degli Interni, dove i manifestanti hanno lasciato una traccia e hanno chiesto insistentemente le dimissioni del ministro ha.
Hanno cantato "Rubalcaba, la polizia non ti manda giù". Nel cielo una grande mongolfiera bianca con lo slogan “Polizia in conflitto”.
I funzionari dicono di guadagnare circa 500 euro al mese meno della polizia autonoma o della polizia locale, e hanno anche lamentato turni di 12 ore continue di servizio prestato.
La marcia è arrivato a Piazza Colon alle due del pomeriggio.
"Il ministro poi non dica che ci sono quattro gatti", hanno urlato dal megafono. Lì, il leader del UPyD, Rosa Díez, ha letto un manifesto dei sindacati di polizia convocati(SUP, CEP, UFP e SPP), che ha accusato di Rubalcaba come protagonista " del più grande calo dei diritti sindacali di ogni democrazia." Tra il clamore, un agente di Barcellona ha commentato che "la strada è corta." "Non si gioca con la vita. Non ci possono trattare come persone qualsiasi. Il nostro lavoro è molto importante."
Il Ministero degli Interni, attraverso un comunicato ha ribadito che la crisi e l'austerità rendono "molto difficile" aderire alle esigenze poste dalla polizia.
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