
“La si traduca in norma correggendo l’articolato nel senso richiesto”, questo l’appello di Felice Romano (SIULP) in modo che “la volonta’ di farlo abbandoni definitivamente la strada degli annunci mediatici”. Forte la delusione del Siulp per l’ostinazione del Ministro dell’Economia, che non raccogliendo le volonta’ dei sindacati e dei Ministri Maroni e La Russa, si ostina a non voler sentire. “Ci offende, il suo non capire che questo diritto e’ “un’indispensabile cerniera” tra legalita’ e sviluppo economico, ingredienti necessari per il rilancio dell’economia e del Paese, per l’ordine e la sicurezza pubblica quali garanzie per la pacifica convivenza. Per la salvaguardia del sistema sicurezza/difesa e la tutela della dignita’ di tutti gli operatori che quotidianamente si sacrificano per tale bene, la totalita’ dei Sindacati di Polizia di Stato, dei Vigili del Fuoco, della Polizia Penitenziaria, del Corpo Forestale, le Rappresentanze della Guardia di Finanza e dell’Aeronautica Militare a cui si aggiungono con iniziative autonome i Co.Ce.R. delle altre FF.AA, chiedono risposte alla “totale sordita’ del Ministro Tremonti”. “Non accogliere l’emendamento dei Ministri dell’Interno e della Difesa, frutto di lavoro e mediazione, pur rispondente alle esigenze di non intaccare il tetto massimo della manovra, e’ politicamente miope e istituzionalmente inaccettabile” prosegue Romano, “dopo aver “sconfessato” politicamente i suddetti Ministri, a poco serve l’intervento del Capogruppo al Senato del PDL, Sen. Gasparri che ha tentato di dare una stupefacente interpretazione, rassicurante, rispetto all’articolato che gli stessi uffici legislativi dei ministeri interessati definiscono incerto e difficilmente sostenibile. L’unica ‘pezza’ applicata, rimane il fondo di 160 mln, o meglio di di 80 mln l’anno o forse, stando a quanto riferito, di 12 euro lorde a persona, chiamando le cose col loro nome”.(AGI)
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