
PROTESTA A MONTECITORIO, CON LORO CASINI, LETTA E VENDOLA
(DIRE) Roma, 21 lug. - "Non siamo il bancomat di Tremonti". Contro la manovra, protestano a Montecitorio le forze dell'ordine. Presenti quasi tutte le sigle sindacali, dal Siap al Cocer della finanza, dal Silp Cgil all'Ugl, la Camera e' assediata dai cori di quasi mille persone. Simbolo della manifestazione la sagoma di un poliziotto pugnalato alle spalle. E' il trattamento ricevuto dall'esecutivo, spiegano mostrando i manifesti a lutto per e i nastri neri alle braccia. "La sicurezza e' morta per mano del governo Berlusconi che l'ha trafitta con una pugnalata", recitano i cartelloni. Arrivano il leader centrista Pier Ferdinando Casini e poi il vicesegretario del Pd Enrico Letta: "Non si puo' votare una manovra che trova i soldi per i truffatori delle quote latte e non da' risposte a coloro che, dal mattino alla sera, garantiscono la sicurezza di milioni di italiani", dice Casini. E Letta rincara: "E' paradossale che dopo averne fatto il cavallo di battaglia della campagna elettorale, oggi Berlusconi con la manovra e le intercettazioni fa della sicurezza la propria vittima principale". I Democratici chiedono "modifiche alla manovra oppure un decreto successivo per correggere le storture piu' inaccettabili".
La piazza si scalda. Non manca qualche momento di tensione, quando la Cgil aggira un palazzo, sbuca da una via secondaria e rompe cosi' il transennamento predisposto dai colleghi in servizio. Volano parole grosse, poi i dirigenti riportano la calma. Particolarmente delusi i finanzieri: "Sono un gabelliere gabbato", recita la maglietta di un sottufficiale. "Il governo aumenta la sicurezza: ai semafori vanno via gli extracomunitari arrivano i poliziotti lavavetri", gli fa eco la t-shirt di un collega. Passa un poliziotto con un cartello al petto. "Stipendi bassi come Brunetta". Quando un deputato si azzarda a mettere fuori la testa dal palazzo viene subissato dai cori. "Ver-go-gna, ver-go-gna".Al fianco dei lavoratori della sicurezza arriva anche Nichi Vendola. E' consapevole di non essere tra i 'suoi'. "Tranne gli uomini delle mie scorte, avete votato tutti a destra", dice guardando i manifestanti. Solo un poliziotto lo affronta polemico urlandogli in faccia "abbasso Giuliani". Gli altri applaudono, quando Vendola ricorda che "proprio per questo la protesta di oggi e' molto importante. Perche' cade la maschera tremontiana di una sicurezza agitata dal governo come una droga e poi privata delle risorse essenziali per operare giorno dopo giorno al servizio dei cittadini. Vi hanno raccontato la piu' grossa panzana insistendo sulla propaganda securitaria. A loro piacciono gli stati d'eccezione. Voi lavoratori chiedete la sicurezza dellanormalita' democratica".
La piazza si scalda. Non manca qualche momento di tensione, quando la Cgil aggira un palazzo, sbuca da una via secondaria e rompe cosi' il transennamento predisposto dai colleghi in servizio. Volano parole grosse, poi i dirigenti riportano la calma. Particolarmente delusi i finanzieri: "Sono un gabelliere gabbato", recita la maglietta di un sottufficiale. "Il governo aumenta la sicurezza: ai semafori vanno via gli extracomunitari arrivano i poliziotti lavavetri", gli fa eco la t-shirt di un collega. Passa un poliziotto con un cartello al petto. "Stipendi bassi come Brunetta". Quando un deputato si azzarda a mettere fuori la testa dal palazzo viene subissato dai cori. "Ver-go-gna, ver-go-gna".Al fianco dei lavoratori della sicurezza arriva anche Nichi Vendola. E' consapevole di non essere tra i 'suoi'. "Tranne gli uomini delle mie scorte, avete votato tutti a destra", dice guardando i manifestanti. Solo un poliziotto lo affronta polemico urlandogli in faccia "abbasso Giuliani". Gli altri applaudono, quando Vendola ricorda che "proprio per questo la protesta di oggi e' molto importante. Perche' cade la maschera tremontiana di una sicurezza agitata dal governo come una droga e poi privata delle risorse essenziali per operare giorno dopo giorno al servizio dei cittadini. Vi hanno raccontato la piu' grossa panzana insistendo sulla propaganda securitaria. A loro piacciono gli stati d'eccezione. Voi lavoratori chiedete la sicurezza dellanormalita' democratica".
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