
LA STAMPA - Cronaca di Torino
DOMENICA 2 NOVEMBRE 2008
Intervista a Salvatore Trinx
DOMENICA 2 NOVEMBRE 2008
Intervista a Salvatore Trinx
“La Finanza rischia il blocco dell’attività”
85 mila sono le ore di straordinario che sono state pagate nel periodo 1996-2000 e che ora dovranno essere rimborsate allo Stato
SOTTO ORGANICO
«Il tribunale ci obbliga a fare i riposi ricorreremo al Tar»
La lotta all’evasione fiscale e alla criminalità economica subirà un taglio netto. Lo sostiene Salvatore Trinx, luogotenente della Guardia di finanza e sindacalista storico delle «fiamme gialle» in servizio in Piemonte che l’hanno eletto nel Cocer. Trinx racconta questa paradossale storia: «Con un provvedimento notificatoci nei giorni scorsi ci vien chiesto di restituire le somme avute a suo tempo per 85 mila ore di straordinario del periodo 1996-2000. Non avevamo diritto a quel denaro - ha stabilito il Consiglio di Stato - ma ci spettavano riposi compensativi equivalenti. Adesso li avremo in cambio dei soldi che la maggior parte di noi ha speso. Maturiamo mediamente 51 giorni extra a casa. I più toccati sono i gruppi costretti a sobbarcarsi più straordinari, sicché c’è rischio che si blocchino per mesi i servizi delle «grandi verifiche », del Gico (criminalità), Goa (antidroga)».
Ci spieghi un po’ di più.
«Immagini un finanziere che stesse effettuando un pedinamento: prolungandosi, avrebbe dovuto fermarsi e chiedere un’autorizzazione preventiva allo sforamento del monte ore di straordinario di reparto. Il comandante firmava il rapporto successivo e in genere, poi, ti diceva “c’è altro lavoro da fare”. Eravamo e siamo sotto organico del 30 per cento in Piemonte. Come nel resto del Nord. Invece al Sud i reparti sono al completo».
Non è nel ricco Nord che circola più denaro caldo e sporco?
«Quindi, è un nonsenso che al Nord i reparti siano così depotenziati ».
Fate come tutti gli altri statali.
«La maggior parte dei finanzieri sono del Sud e, prima o poi, ottengono il trasferimento giù. Vicino a casa, dove la vita costa meno: un brigadiere con 30 anni di anzianità prende sui 1600 euro al mese, è tutto detto. Si dovrebbe fare una politica di incentivi per trattenere i militari qui: per la casa, ad esempio».
Cronicamente sotto organico, costretti a sforare sugli straordinari, riposi compensativi nemmeno a parlarne. Allora?
«Nel 2003 ricorremmo al Tar Piemonte in 362 ottenendo il pagamento del contenzioso. Così hanno fatto nel resto del Nord. In totale, sono stati 3200 i ricorrenti, fra cui anche qualche generale. E’ stata una valanga. Il comando generale si è rivolto al Consiglio di Stato. Sentenza decisiva nel 2007: stabilì che non avevamo diritto al pagamento di quegli straordinari e che il nostro comando generale valutasse se procedere al recupero delle somme in base all’interesse pubblico e alle esigenze di servizio. Insomma, i giudici lasciavano la porta aperta».
E invece qualcuno l’ha chiusa.
«Hanno chiesto la restituzione pure ai pensionati e alle vedove. Per un militare sono circa 2 mila euro a testa, uno stipendio. Poi, per il comando generale, potremmo recuperare i giorni di riposo in 5 anni quando il contratto dice “nell’arco di 12 mesi”. Non ci stiamo. Valuteremo con un legale se tornare al Tar e ricorrere alla Corte dei Conti: per verificare se non c’è un danno erariale nei confronti dei contribuenti, visto che un’ora di straordinario nostra costa in media 6 euro allo Stato, mentre un’ora di lavoro ordinario commutato in riposo compensativo vale 10 euro».
E l’ordine pubblico?
«Il 16 gennaio scorso il generale Giuseppe Mango scrisse al comando generale: “La conseguenza comporterebbe elevata criticità nel raggiungimento degli obiettivi, in particolare per le sedi di Torino e Biella”».
85 mila sono le ore di straordinario che sono state pagate nel periodo 1996-2000 e che ora dovranno essere rimborsate allo Stato
SOTTO ORGANICO
«Il tribunale ci obbliga a fare i riposi ricorreremo al Tar»
La lotta all’evasione fiscale e alla criminalità economica subirà un taglio netto. Lo sostiene Salvatore Trinx, luogotenente della Guardia di finanza e sindacalista storico delle «fiamme gialle» in servizio in Piemonte che l’hanno eletto nel Cocer. Trinx racconta questa paradossale storia: «Con un provvedimento notificatoci nei giorni scorsi ci vien chiesto di restituire le somme avute a suo tempo per 85 mila ore di straordinario del periodo 1996-2000. Non avevamo diritto a quel denaro - ha stabilito il Consiglio di Stato - ma ci spettavano riposi compensativi equivalenti. Adesso li avremo in cambio dei soldi che la maggior parte di noi ha speso. Maturiamo mediamente 51 giorni extra a casa. I più toccati sono i gruppi costretti a sobbarcarsi più straordinari, sicché c’è rischio che si blocchino per mesi i servizi delle «grandi verifiche », del Gico (criminalità), Goa (antidroga)».
Ci spieghi un po’ di più.
«Immagini un finanziere che stesse effettuando un pedinamento: prolungandosi, avrebbe dovuto fermarsi e chiedere un’autorizzazione preventiva allo sforamento del monte ore di straordinario di reparto. Il comandante firmava il rapporto successivo e in genere, poi, ti diceva “c’è altro lavoro da fare”. Eravamo e siamo sotto organico del 30 per cento in Piemonte. Come nel resto del Nord. Invece al Sud i reparti sono al completo».
Non è nel ricco Nord che circola più denaro caldo e sporco?
«Quindi, è un nonsenso che al Nord i reparti siano così depotenziati ».
Fate come tutti gli altri statali.
«La maggior parte dei finanzieri sono del Sud e, prima o poi, ottengono il trasferimento giù. Vicino a casa, dove la vita costa meno: un brigadiere con 30 anni di anzianità prende sui 1600 euro al mese, è tutto detto. Si dovrebbe fare una politica di incentivi per trattenere i militari qui: per la casa, ad esempio».
Cronicamente sotto organico, costretti a sforare sugli straordinari, riposi compensativi nemmeno a parlarne. Allora?
«Nel 2003 ricorremmo al Tar Piemonte in 362 ottenendo il pagamento del contenzioso. Così hanno fatto nel resto del Nord. In totale, sono stati 3200 i ricorrenti, fra cui anche qualche generale. E’ stata una valanga. Il comando generale si è rivolto al Consiglio di Stato. Sentenza decisiva nel 2007: stabilì che non avevamo diritto al pagamento di quegli straordinari e che il nostro comando generale valutasse se procedere al recupero delle somme in base all’interesse pubblico e alle esigenze di servizio. Insomma, i giudici lasciavano la porta aperta».
E invece qualcuno l’ha chiusa.
«Hanno chiesto la restituzione pure ai pensionati e alle vedove. Per un militare sono circa 2 mila euro a testa, uno stipendio. Poi, per il comando generale, potremmo recuperare i giorni di riposo in 5 anni quando il contratto dice “nell’arco di 12 mesi”. Non ci stiamo. Valuteremo con un legale se tornare al Tar e ricorrere alla Corte dei Conti: per verificare se non c’è un danno erariale nei confronti dei contribuenti, visto che un’ora di straordinario nostra costa in media 6 euro allo Stato, mentre un’ora di lavoro ordinario commutato in riposo compensativo vale 10 euro».
E l’ordine pubblico?
«Il 16 gennaio scorso il generale Giuseppe Mango scrisse al comando generale: “La conseguenza comporterebbe elevata criticità nel raggiungimento degli obiettivi, in particolare per le sedi di Torino e Biella”».
ALBERTO GAINO
1 commento:
un amico mi ha girato una email
AVVISO AI RICORRENTI
Come è noto il RETLA, dopo la sentenza del Consiglio di Stato, sta notificando a tutti i ricorrenti la richiesta di restituzione delle somme a suo tempo erogate in quanto l’amministrazione ha scelto di intraprendere questa linea; allo scopo di permettere a ciascuno di chiedere la rateizzazione e contestualmente riservarsi eventuali azioni legali a propria tutela, l’Avv. ha suggerito di inserire la dicitura di cui all’allegato nelle istanze che ciascuno dovrà produrre al proprio reparto che dovranno poi essere trasmesse al RETLA.
A tal riguardo si suggerisce di presentare tali istanze l’ultimo giorno utile dalla data della notifica (15 gg)..
Il Comando Generale per tale contenzioso ha arbitrariamente emanato una disposizione che prevede il recupero delle ore in base a fasce, fino ad un periodo max di 5 anni dalla data della sentenza (2007); su tali basi l’Avv. ritiene di agire per violazione di norme e regolamenti nonché per un abuso di potere. In proposito sta elaborando un appunto che mi riservo di trasmettere a tutti in cui indica i motivi dell’eventuale ricorso, del costo e delle modalità di adesione che saranno libere ed individuali.
Per i colleghi rientranti nella prima fascia fino a 100 ore e che hanno ricevuto una richiesta verbale o scritta da parte dei Comandi di pianificare il recupero dei riposi compensativi entro il 31 dicembre 2008, si suggerisce di non aderire a tale richiesta poiché vi è la possibilità di fare (vgs nota del RETLA) sia ricorso gerarchico (30 gg) o giurisdizionale (60 gg) per cui i tempi così dilazionati tornano a vantaggio dei potenziali ricorrenti.
In molti casi tra l’altro presumo che ci siano anche ore e/o licenze da recuperare in scadenza il 31.12.2008.
Ciò vi consente di dimostrare l’impossibilità di poter fruire dei recuperi entro il termine voluto dall’amministrazione.
Chiunque volesse può visionare le sentenze sul sito del Consiglio di Stato e vedere un aspetto fondamentale ossia che il riposo, che il militare non richiede, deve essere disposto d’ufficio per cui giocando su tale omissione dell’amministrazione sarebbe possibile attaccarla in sede giudiziaria; le sentenze in questione sono la nr. 278 – 279 e 280 del 2007.
In base ai costi ed alle somme richieste presumo che molti colleghi sceglieranno se aderire o meno al ricorso, anche se è da evidenziare che se passa ora questo principio in futuro vi potrà essere un arbitrio ed una discrezionalità di “singoli” nella gestione dello straordinario e che quindi il lavoro svolto obbligatoriamente potrà non essere retribuito, mentre invece dovrebbe essere l’interessato a scegliere se recuperarlo od essere pagato.
Sta a voi scegliere.
Al fine di far valere i diritti e far capire all’amministrazione che non possiamo subire sempre, segnalo che si sta predisponendo anche un fac-simile di richiesta di recupero delle ore prestate ma non retribuite dal 1992 al 2008, escludendo per i ricorrenti il periodo oggetto del ricorso (1996-2001), mentre per tutti gli altri interessa l’intero periodo; questo perché il Consiglio di Stato ormai ha affermato che il diritto al riposo compensativo non cade in prescrizione finché vige il rapporto di lavoro.
IMPORTANTE: POTREI AVER OMESSO INVOLONTARIAMENTE DI INVIARE LA PRESENTE A QUALCHE INDIRIZZO. FATE GIRARE L’INFOMARZIONE A TUTTI I COLLEGHI CHE POSSONO ESSERE INTERESSATI .
P.S. scusate gli errori.
Il sottoscritto , riservati ogni più ampia facoltà e diritto di impugnazione, in ogni sede, del presente atto, nonché di quelli antecedenti, preordinati, consequenziali e comunque connessi al procedimento,
chiede
che la somma richiesta possa essere restituita con la maggior rateazione consentita.
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