
Campagna di verifiche sulle imprese del torinese in collaborazione con BSA: oltre 780.000 euro di sanzioni e 25 denunce a imprenditori che i militari del Nucleo Operativo della Guardia di Finanza di Torino
hanno scoperto a utilizzare software illegale
Torino, 14 luglio 2008 - Il Nucleo Operativo della Guardia di Finanza di Torino ha condotto una serie di verifiche su piccole imprese e studi professionali del capoluogo piemontese e della provincia: nel corso delle indagini, 16 realtà imprenditoriali sono risultate in possesso di software illegale, ossia duplicato e utilizzato al di fuori dei regolari contratti di licenza. Alle verifiche hanno collaborato i consulenti tecnici di BSA Italia (Business Software Alliance).
Venticinque responsabili sono stati pertanto denunciati all'Autorità Giudiziaria: 24 di loro per l'art. 171 bis della legge sul Diritto d'Autore (633/41 e successive modifiche), ossia per detenzione e utilizzo di software abusivo in ambito imprenditoriale; uno anche per inquinamento probatorio: infatti è stato colto in flagrante mentre tentava di cancellare i programmi "pirata" dal computer aziendale.
Per questi reati ora rischiano multe cospicue oltre a condanne da sei mesi a tre anni, mentre sono già state loro irrogate sanzioni amministrative per oltre 780.000 euro e sequestrati ben 67 hard disk contenenti software pirata (che comprendevano prodotti di Microsoft, Adobe, Autodesk, Corel ecc.). Le aziende interessate sono infatti studi professionali operanti prevalentemente nei settori dell’architettura e dell’ingegneria, oltre che piccole e medie imprese del settore manifatturiero.
Le operazioni sono state guidate dal Comandante del Nucleo Operativo del Gruppo di Torino, Capitano Mauro Masala. Ne commenta i risultati il Comandante Provinciale, Generale di Brigata Carmine Lopez: “Purtroppo, dobbiamo constatare che oltre l’84% delle realtà imprenditoriali sottoposte a verifica si trovavano in condizioni di illegalità. Un dato molto grave non solo come valore assoluto, in quanto supera largamente la media nazionale (attualmente assestata al 49%, dati IDC), ma in particolar modo se pensiamo che un’analoga campagna di verifiche era stata condotta dal nostro comando solo due anni fa con risultati analoghi”.
Arnaldo Borsa, Responsabile Antipirateria che ha coordinato i consulenti di BSA, prosegue: “Questi inquietanti riscontri ci impongono di mantenere costantemente e capillarmente monitorato il territorio e il relativo bacino imprenditoriale, risultato che possiamo ottenere solo potenziando una già ottima collaborazione come quella che s’è stabilita nel tempo con il Comando Provinciale GdF di Torino”.
“BSA è impegnata a tutto campo in questa direzione, anche a scopo preventivo: ad esempio, stiamo collaborando con la GdF ad iniziative di taglio educational, per aiutare le persone a comprendere l’importanza della proprietà intellettuale e del suo rispetto come elemento di creazione di un ‘ambiente più civile, legale e sicuro’”, conclude Borsa. “Siamo certi, infatti, che – almeno a livello di comportamenti sociali – non esista una reale differenza fra utente professionale e persona comune: chi assimila un concetto nella vita di ogni giorno, poi lo rispetta anche sul lavoro e viceversa”.
hanno scoperto a utilizzare software illegale
Torino, 14 luglio 2008 - Il Nucleo Operativo della Guardia di Finanza di Torino ha condotto una serie di verifiche su piccole imprese e studi professionali del capoluogo piemontese e della provincia: nel corso delle indagini, 16 realtà imprenditoriali sono risultate in possesso di software illegale, ossia duplicato e utilizzato al di fuori dei regolari contratti di licenza. Alle verifiche hanno collaborato i consulenti tecnici di BSA Italia (Business Software Alliance).
Venticinque responsabili sono stati pertanto denunciati all'Autorità Giudiziaria: 24 di loro per l'art. 171 bis della legge sul Diritto d'Autore (633/41 e successive modifiche), ossia per detenzione e utilizzo di software abusivo in ambito imprenditoriale; uno anche per inquinamento probatorio: infatti è stato colto in flagrante mentre tentava di cancellare i programmi "pirata" dal computer aziendale.
Per questi reati ora rischiano multe cospicue oltre a condanne da sei mesi a tre anni, mentre sono già state loro irrogate sanzioni amministrative per oltre 780.000 euro e sequestrati ben 67 hard disk contenenti software pirata (che comprendevano prodotti di Microsoft, Adobe, Autodesk, Corel ecc.). Le aziende interessate sono infatti studi professionali operanti prevalentemente nei settori dell’architettura e dell’ingegneria, oltre che piccole e medie imprese del settore manifatturiero.
Le operazioni sono state guidate dal Comandante del Nucleo Operativo del Gruppo di Torino, Capitano Mauro Masala. Ne commenta i risultati il Comandante Provinciale, Generale di Brigata Carmine Lopez: “Purtroppo, dobbiamo constatare che oltre l’84% delle realtà imprenditoriali sottoposte a verifica si trovavano in condizioni di illegalità. Un dato molto grave non solo come valore assoluto, in quanto supera largamente la media nazionale (attualmente assestata al 49%, dati IDC), ma in particolar modo se pensiamo che un’analoga campagna di verifiche era stata condotta dal nostro comando solo due anni fa con risultati analoghi”.
Arnaldo Borsa, Responsabile Antipirateria che ha coordinato i consulenti di BSA, prosegue: “Questi inquietanti riscontri ci impongono di mantenere costantemente e capillarmente monitorato il territorio e il relativo bacino imprenditoriale, risultato che possiamo ottenere solo potenziando una già ottima collaborazione come quella che s’è stabilita nel tempo con il Comando Provinciale GdF di Torino”.
“BSA è impegnata a tutto campo in questa direzione, anche a scopo preventivo: ad esempio, stiamo collaborando con la GdF ad iniziative di taglio educational, per aiutare le persone a comprendere l’importanza della proprietà intellettuale e del suo rispetto come elemento di creazione di un ‘ambiente più civile, legale e sicuro’”, conclude Borsa. “Siamo certi, infatti, che – almeno a livello di comportamenti sociali – non esista una reale differenza fra utente professionale e persona comune: chi assimila un concetto nella vita di ogni giorno, poi lo rispetta anche sul lavoro e viceversa”.
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