
"ARRESTI DOMICILIARI" PER GLI AMMALATI
Con il Decreto Legge n. 112 pubblicato sulla G.U. n.147 del 25.06.2008, si scatena la furia ideologica del governo Berlusconi nei confronti del pubblico impiego in generale, e dei militari in particolare.
Andiamo a leggere e commentare alcuni dei passaggi più sconcertanti, e socialmente più odiosi del decreto:
Art. 65 (Forze armate)
1. In coerenza al processo di revisione organizzativa del Ministero della difesa e della politica di riallocazione e ottimizzazione delle risorse, da perseguire anche mediante l’impiego in mansioni tipicamente operative del personale utilizzato per compiti strumentali, gli oneri previsti dalla tabella A allegata alla legge 14 novembre 2000 , n. 331, nonché dalla tabella C allegata alla legge 23 agosto 2004, n. 226, così come rideterminati dall’articolo 1, comma 570, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e dall’articolo 2, comma 71, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 sono ridotti del 7 per cento per l’anno 2009 e del 40 per cento a decorrere dall’anno 2010.
2. A decorrere dall’anno 2010, i risparmi di cui al comma 1 per la parte eccedente il 7 per cento, possono essere conseguiti in alternativa anche parziale alle modalità ivi previste, mediante specifici piani di razionalizzazione predisposti dal Ministero della difesa in altri settori di spesa.
3. Dall’attuazione del comma 1 devono conseguire economie di spesa per un importo non inferiore a 304 milioni di euro a decorrere dall’anno 2010. Al fine di garantire l’effettivo conseguimento degli obiettivi di risparmio di cui al presente comma, in caso di accertamento di minori economie, si provvede a ridurre le dotazioni complessive di parte corrente dello stato di previsione del Ministero della difesa ad eccezione di quelle relative alle competenze spettanti al personale del dicastero medesimo.
Viene apportato un taglio strutturale ai fondi stanziati dalla legge 14 novembre 2000 , n. 331 (Norme per l'istituzione del servizio militare professionale), pari al 7 per cento per l’anno 2009 e al 40 per cento a regime dall’anno 2010
Questi tagli si aggiungono a quelli già operati dal governo Prodi, che diminuì del 15% le risorse allocate per la professionalizzazione. I risultati di quei tagli causarono effetti disastrosi, ad esempio,sugli arruolamenti: venne operato un taglio di 6-7 mila unità per la truppa e ridusse enormemente l'operativita’ delle accademie ufficiali e marescialli. L'anno successivo però vennero stornati dal governo Prodi 30 mln di euro, che attestarono il taglio effettivo a circa l’11%. Immaginate quindi quali effetti sortirà questo taglio deciso dal governo Berlusconi, che sottrarrà in media circa 380 mln di euro di cui 75 sul finanziamento specifico, e piu’ di 300 sul bilancio ordinario della difesa. la riduzione di gran lunga superiore a quella attuata dal precedente governo rimettera’ in discussione tutto il quadro di alimentazione sia in termini di nuove assunzioni sia in termini di transito in servizio permanente degli attuali volontari in rafferma da 5/7 anni (VFB) e quelli che ne era pianificato la stabilizzazione a partire dal 2012 (VFP4).
Articolo 66 (Turn over)
L'articolo, che si compone di 14 commi, richiama espressamente le norme previste per il reclutamento contenute nella già citata legge 331/2000 (Norme per l'istituzione del servizio militare professionale), e pone una serie di pesantissime limitazioni e sbarramenti in materia di assunzioni nelle forze di polizia ad ordinamento militare e civile, che costituiscono la naturale destinazione del personale “precario” delle forze armate (VFP1 e VFP4).
Come diretta conseguenza dell'applicazione del decreto legge, le donne e gli uomini che prestano servizio in qualità di VFP, saranno collocati in congedo al termine della ferma nelle forze armate. contrariamente a quanto disposto dalle norme del precedente governo Prodi, che ne prevedeva l’assunzione nella pubblica amministrazione per tutti coloro che, nell’arco di un quinquiennio, avevano prestato servizio per almeno 36 mensilità.
Art. 67 (Contrattazione Integrativa)
Si compone di 13 commi, nei quali si prevedere uno stanziamento di 20 milioni di euro, destinato esclusivamente al personale della Guardia di Finanza, e una riduzione dei fondi destinati agli istituti retributivi tipici della contrattazione/concertazione integrativa (fondi di efficienza e assimilati) riducendo inoltre le risorse destinate, dalle procedure negoziali già concluse, all’incentivazione della produttività del personale. Gli effetti che questo articolo produrrà, saranno quelli di introdurre una sperequazione retributiva tra il personale del comparto Difesa e Sicurezza.
Art. 69 (Progressione triennale)
1. A decorrere dal 1° gennaio 2009 la progressione economica degli stipendi prevista dagli ordinamenti di appartenenza per le categorie di personale di cui all’articolo 3 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, si sviluppa in classi ed aumenti periodici triennali con effetto sugli automatismi biennali in corso di maturazione al 1° gennaio 2009 ferme restando le misure percentuali in vigore.
....omissis....
Mani in tasca anche ai dirigenti delle Forze Armate e delle Forze di Polizia, che si vedono spalmati su tre anni (anzichè due), gli scatti stipendiali, con l'effetto di ridurre di un terzo la struttura stipendiale.
ART. 70 (Esclusione di trattamenti economici aggiuntivi per infermità dipendente da causa di servizio)
1. A decorrere dal 1 gennaio 2009 nei confronti dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche ai quali sia stata riconosciuta un’infermità dipendente da causa di servizio ed ascritta ad una delle categorie della tabella A annessa al decreto del Presidente della Repubblica 30 dicembre 1981, n. 834, fermo restando il diritto all’equo indennizzo è esclusa l’attribuzione di qualsiasi trattamento economico aggiuntivo previsto da norme di legge o pattizie.
2. Con la decorrenza di cui al comma 1 sono conseguentemente abrogati gli articoli 43 e 44 del Regio Decreto 30 settembre 1922, n. 1290 e gli articoli 117 e 20 del Regio decreto 31 dicembre 1928, n. 3458 e successive modificazioni ed integrazioni.
Scompare la pensione privilegiata concessa a tutti coloro i quali sia stata riconosciuta un’infermità discendente da causa di servizio. L'istituto della pensione privilegiata - che non è affatto un "privilegio" - era una forma di tutela per quel personale che nell’esercizio delle specifiche funzioni riporta ferite e/o lesioni permanenti tali da non renderlo più idoneo al servizio. Se si considera che le norme e i regolamenti disciplinari obbligano i militari ad esporsi ai pericoli "sino all’estremo sacrificio", non c'è male come ringraziamento da parte del governo Berlusconi!
Art. 71 (Assenze per malattia e per permesso retribuito dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni)
1. Per i periodi di assenza per malattia, di qualunque durata, ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, nei primi dieci giorni di assenza è corrisposto il trattamento economico fondamentale con esclusione di ogni indennità o emolumento, comunque denominati, aventi carattere fisso e continuativo, nonché di ogni altro trattamento accessorio. Resta fermo il trattamento più favorevole eventualmente previsto dai contratti collettivi o dalle specifiche normative di settore per le assenze per malattia dovute ad infortunio sul lavoro o a causa di servizio, oppure a ricovero ospedaliero o a day hospital, nonché per le assenze relative a patologie gravi che richiedano terapie salvavita. I risparmi derivanti dall’applicazione del presente comma costituiscono economie di bilancio per le amministrazioni dello Stato e concorrono per gli enti diversi dalle amministrazioni statali al miglioramento dei saldi di bilancio. Tali somme non possono essere utilizzate per incrementare i fondi per a contrattazione integrativa.
2. Nell’ipotesi di assenza per malattia protratta per un periodo superiore a dieci giorni, e, in ogni caso, dopo il secondo evento di malattia nell’anno solare l’assenza viene giustificata esclusivamente mediante presentazione di certificazione medica rilasciata da struttura sanitaria pubblica.
3. L’Amministrazione dispone il controllo in ordine alla sussistenza della malattia del dipendente anche nel caso di assenza di un solo giorno, tenuto conto delle esigenze funzionali e organizzative. Le fasce orarie di reperibilità del lavoratore, entro le quali devono essere effettuate le visite mediche di controllo, è dalle ore 8.00 alle ore 13.00 e dalle ore 14 alle ore 20.00 di tutti i giorni, compresi i non lavorativi e i festivi.
Questo articolo prevede che, per i primi 10 giorni di malattia sofferta dal dipendente pubblico, militari inclusi, vengano decurtate tutte le indennità. Se si considera che per i militari il 60% dello stipendio è composto da indennità fisse e/o continuative, questo significherà ricevere solo il 40% del proprio stipendio. Ma non basta!
Se il dipendente pubblico si ammala, per qualsiasi ragione, sarà costretto ad un regime simile agli "arresti domiciliari" in quanto dovrà restare a disposizione delle visite fiscali dalle 8 alle 13 e dalle 14 alle 20 di tutti i giorni, festivi e non lavorativi compresi. Proviamo quindi ad immaginare lo stato di prostrazione patito da tutti coloro che per varie ragioni (single, ammogliati che vivono - per servizio - da soli a causa della lontananza dal proprio nucleo familiare) non potranno chiedere l'aiuto di nessuno per i bisogni primari, come sottoporsi ad analisi cliniche, fare la spesa od acquistare farmaci.
Non solo quindi i dipendendi pubblici dovranno patire le conseguenze dirette della malattia, ma anche la furia vendicativa di uno Stato ingrato che li criminalizza, e che non concede nemmeno il diritto di godere del proprio medico di famiglia in caso di successive malattie occorse nello stesso anno solare, perchè il decreto impone la "certificazione medica rilasciata da struttura sanitaria pubblica". I militari e i dipendenti pubblici dovranno quindi chiamare il medico del pronto soccorso per farsi certificare la malattia?
Perchè, infine, questo accanimento solo a danno dei pubblici dipendenti? Perchè rispetto a tutti quanti gli altri sono i più vessati sotto l'aspetto fiscale?
Nemmeno nei tempi più bui del fascismo avveniva tutto questo!
Art. 72 (Personale dipendente prossimo al compimento dei limiti di età per il collocamento a riposo)
Articolo composto da 11 commi fra i quali quello di maggior rilievo è il Comma 11 che recita:
"Nel caso di compimento dell’anzianità massima contributiva di 40 anni del personale dipendente, le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 possono risolvere, fermo restando quanto previsto dalla disciplina vigente in materia di decorrenze dei trattamenti pensionistici, il rapporto lavoro con un preavviso di sei mesi. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da emanare entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentiti i Ministri dell’interno e della difesa sono definiti gli specifici criteri e le modalità applicative dei principi della disposizione di cui al presente comma relativamente al personale dei comparti sicurezza e difesa, tenendo conto delle rispettive peculiarità ordinamentali. Le disposizioni di cui al presente comma non si applicano a magistrati e professori universitari."
Questa norma, caratterizzata anch'essa dall'accanimento autoritario verso i più deboli, dà la possibilità alle amministrazioni, di risolvere il rapporto di lavoro dei dipendenti che abbiano raggiunto i 40 anni di contribuzione, indipendentemente dal limite di età, per di più senza alcuna forma di riconoscimento.
La norma avrà inoltre l'effetto di pensionare in maniera coatta più di 11.000 militari, 6.000 carabinieri e di ulteriori 20.000 tra finanzieri, poliziotti, penitenziari e forestali, proprio in un momento storico che ha reso urgente l’emanazione del cosiddetto "decreto sicurezza” e in un quadro generale di riduzione anche degli arruolamenti.
Non c'è che dire. Gli appartenenti al comparto Difesa e Sicurezza che hanno votato questa coalizione, sono stati davvero ben ripagati. E questo è solo l'inizio.
Giuseppe PARADISO
LEGGI IL DECRETO FISCALE
fonte:http://www.grnet.it/index.php?option=com_frontpage&Itemid=1
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