
risultano essere obiettivi sensibili da difendere con particolare attenzione; dopo l’11 Settembre 2001 con l’attacco alle Twin Towers di New York le procedure di sicurezza negli aeroporti sono state giustamente incrementate per cercare di limitare al massimo possibili infiltrazioni terroristiche.
Alla minaccia terroristica va ovviamente aggiunta la criminalità ordinaria, il traffico di stupefacenti e tutte le altre tipologie criminali esistenti sul mercato che per varie ragioni usufruiscono di un aeroporto.
La sicurezza negli scali aeroportuali è affidata in primis alla Polizia di Stato che oltre ad applicare il PNS (Piano Nazionale di Sicurezza) assicura unitamente alla Guardia di Finanza l’applicazione delle norme emanate dall’ENAC (contenute nelle schede di sicurezza che essa emana in ambito aeroportuale), le ordinanze del Direttore dell’aeroporto e la corretta applicazione del D.M. 85/99.
Ebbene tutto questo “corpus legis” dovrebbe rendere l’idea di quanto sia importante la sicurezza in un aeroporto ma purtroppo come spesso accade dalla teoria alla pratica le cose cambiano; infatti a nostro parere all’aeroporto Sandro Pertini di Torino Caselle le norme di sicurezza sono disattese. L’affermazione può sembrare eccessiva all’impatto ma trova riscontro documentato nella presente; infatti nonostante il predetto corpus legis elenchi con molta chiarezza ed anche dettagliatamente quali sono i compiti per ciascun soggetto operante in ambito aeroportuale qualcuno si trincera dietro un vuoto normativo che si annida tra l’ormai datato D.M. 85/99.
Il problema riguarda il varco c.d. Vip e di servizio ed il varco dell’Aviazione Generale:
• Il varco denominato VIP si trova al piano terra lato arrivi adiacente alle postazioni degli arrivi internazionali; il varco è munito di porta detector CEIA per le persone e di macchina radiogena Gilardoni per il controllo bagagli; da qui transita principalmente il personale di servizio munito di apposito tesserino ed equipaggi; secondo le direttive tutti coloro che entrano in area sterile devono essere sottoposti a controlli di sicurezza secondo lo standard operativo ovvero che ad ogni postazione/varco vi siano 4 operatori (…Guardie particolari giurate) di cui uno di sesso femminile per svolgere al meglio il controllo sui passeggeri; infatti esse provvedono a radiogenare i bagagli a mano e ad eseguire i controlli addosso alla persona con la supervisione della Polizia di Stato; giova puntualizzare che nessun operatore di Polizia è abilitato all’uso di queste macchine radiogene non avendo frequentato nessun corso di abilitazione e/o istruzione e non essendo formato né tantomeno informato circa i rischi potenziali di un macchinario che emette raggi X; purtroppo al varco VIP sono impiegati h24 dai 3 a i 4 operatori di Polizia e basta (difficilmente è presente un operatore di sesso femminile), in quanto il gestore aeroportuale SAGAT, supportato da singolari interpretazioni dell’ENAC (che sembra avere potere di Cassazione), non dispone l’impiego di guardie particolari giurate.
• Al varco presso l’Aviazione Generale si applicano le procedure esplicitate nella scheda ENAC nr. 8; da qui transitano tutti i passeggeri di aviazione non commerciale che viaggiano con aereo privato, personalità autorizzate anche sottobordo e personale ed allievi della locale scuola di volo. Qui abbiamo ovviamente la porta detector CEIA e la solita macchina radiogena Gilardoni per i bagagli, ma l’impiego degli operatori scende ad 1 per turno dalle 06 alle 22.00 più un responsabile sul quadrante 08/14; quindi l’operatore in servizio quando è da solo DEVE usare una macchina radiogene di cui sconosce l’uso ed i pericoli per controllare i bagagli oppure in alternativa procedere all’apertura delle borse e valigie per una ispezione manuale. Tale operazione risulta difficoltosa per la mancanza di locale idoneo all’ispezione e poi perché per forza di cose deve abbandonare la postazione per recarsi in Ufficio cosa che peraltro è obbligato a fare per svolgere il controllo documentale; dopodiché torna alla porta CEIA per controllare (da solo!!) i passeggeri che il più delle volte per la tipologia dell’Aviazione Generale sono persone di ceto sociale alto che “ovviamente” mal digeriscono la violazione della privacy figuriamoci le ispezioni sui loro effetti personali.
Inoltre il poliziotto di turno deve vigilare le telecamere di sicurezza ed i relativi allarmi che scattano quotidianamente ed infine rispondere al telefono …. (ci viene in mente una scena di un vecchio film anni 80 dove un noto attore pugliese oberato da mille compiti affidatigli dal capo ufficio alla fine dava di matto).
Anche in questo caso l’uso della macchina radiogena è improprio in quanto non esiste abilitazione e non si conoscono i rischi derivanti dall’emissione dei raggi X così come previsto dal D.Lgs. 81/2008; infine capita che si creino falsi allarmi generati dalle simulazioni della macchina che fa apparire bombe e pistole all’interno dei bagagli allertando il poliziotto polifunzionale. Sollecitata più volte dal Dirigente della Polaria, la SAGAT risponde che non ci sono i presupposti per l’impiego di guardie giurate in postazione fissa e che qualora sia necessario si deve contattare i Terminal Supervisor SAGAT manifestando la necessità di una Guardiam che se disponibile, e solo se, verrà inviata per il tempo strettamente necessario a radiogenare i bagagli. Questo può apparire paradossale ma purtroppo accade quotidianamente e prima o poi qualche programma satirico ci farà fare una bruttissima figura come è accaduto qualche tempo fa in un altro aeroporto, vanificando l’operato serio e professionale che la Polizia di Stato svolge quotidianamente nonostante tutto…..
Questa O.S. chiede pertanto l’immediato intervento presso il Dipartimento della P.S. affinché questa situazione venga sanata venendo a mancare la sicurezza dei passeggeri e degli operatori di Polizia.
In attesa di un cortese sollecito riscontro alla presente si porgono distinti saluti.
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