venerdì 19 dicembre 2008

IL LAVORO DIMENTICATO DAL 1991: COME TUTELARE LA DIGNITÀ DELLA PROPRIA PERSONA

Ho sentito alcuni amici manifestare seri dubbi sulle azioni intraprese circa la vicenda del recupero degli straordinari: Le ore di straordinario in questione “meritano” tanta attenzione? Vale la pena curarsi di queste poche centinaia di finanzieri?
Anche se personalmente non sono direttamente interessato alla faccenda in quanto non ho fatto ricorso per le ore tagliate, credo proprio che meriti attenzione perché penso che non si tratti solamente degli interessi di alcuni ma dei diritti di tutti: vado a spiegarmi meglio riassumendo molto semplicemente la vicenda come la vedo io.
Prologo: alcuni finanzieri facevano molto straordinario, senza che i diretti superiori pare avessero nulla da eccepire; le ore tagliate non venivano fatte recuperare ed a fine anno si sperava nel pagamento; quelle che non venivano però pagate finivano nel dimenticatoio, come non esistessero più, perché erano ormai erano trascorsi i tre mesi previsti dal vecchio regolamento per il loro recupero (ora è entro l’anno successivo).
A qualcuno, che aveva parecchie ore nel dimenticatoio, è venuto un dubbio “Ma possibile che queste ore siano perse per sempre? Se non ce la hanno fatte recuperare, chiediamo allora il loro pagamento.”
I ricorsi hanno poi avuto gli esiti noti: le ore non sono pagabili ma semmai recuperabili. Secondo me si tratta comunque di una vittoria per i ricorrenti visto che sono ore che avrebbero altrimenti perso per sempre.
Ma è anche una vittoria per coloro che il ricorso non l’hanno fatto, intanto perché da allora le ore tagliate non cadono più nell’oblio e perché i giudici hanno affermato che il recupero non può decadere in base a regole imposte dall’amministrazione. I giudici hanno anche affermato che è ipotizzabile una responsabilità amministrativo/contabile in capo ai dirigenti che hanno autorizzato, senza provate ed urgenti necessità operative, ore di lavoro straordinario oltre il monte-ore finanziato.
Peccato che si sia preso in considerazione solo che i ricorrenti possono (ma dopo 12 anni!!) recuperare le ore tagliate e che non vi è nessun responsabile per quanto avvenuto.
Cosa ne conseguirebbe per il futuro di tutti se si imponesse tale principio? Che chiunque può essere obbligato a fare straordinario (trattasi di militari), anche senza alcuna necessità reale e concreta (tanto pare non vi siono responsabilità dell’ordinatore del servizio), senza alcuna contrattazione dei diversi monti ore di reparto e di categoria (in quanto privi di sindacati), senza remunerazione (perchè le ore sono solo recuperabili) e senza libertà di disporre del proprio tempo (perché il recupero deve svolgersi secondo le regole imposte dall’amministrazione).
Ecco perché è opportuno difendere le ragioni di tutti i ricorrenti a prescindere: perché oggi il problema è loro ma domani può essere di chiunque; ed ecco perché l’attenzione si è andata focalizzando l’attenzione su due questioni conseguenti e sottolineate più volte dal Consiglio di Stato: la responsabilità degli ordinatori e l’imprescrittibilità del diritto al riposo.
La prima questione spetta alla Corte dei Conti la cui funzione è accertare l’esistenza di lesioni degli interessi erariali; inoltre sono stati interessati i mass media e la politica da alcuni singoli cittadini. Per la seconda bisogna porre l’accento sul diritto di tutto il personale a fruire di tutte le ore tagliate sin dall’introduzione dello straordinario avvenuta nel 1991.
Già…perché non si deve trascurare che l’amministrazione ha ammesso per i ricorrenti il recupero di ore risalenti al 1996 anche frazionate in cinque anni!!! Modalità peraltro non contemplata dall’attuale contratto.
Non si comprende però a questo punto quale sarebbe la differenza tra lo straordinario dei ricorrenti e quello di tutto il resto del personale che non ha fatto ricorso. Ecco perché tutti i militari potrebbero presentare una istanza per avere cognizione di quante sarebbero le ore di straordinario “dimenticate” dal 1991 ed eventualmente chiederne il recupero.
Per coloro che avevano fatto ricorso il dato che interessa riguarda naturalmente solo gli anni non oggetto del contenzioso.
Ciascuno valuterà se tutelare o meno la dignità della propria persona e la reintegrazione della sfera psico-fisica, lesa dalle prestazioni lavorative in più rese... non sono parole mie... lo ha detto il Consiglio di Stato.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Guardia di Finanza
______________________________
(reparto d’appartenenza)


OGGETTO: Ore di straordinario effettuate, non retribuite e non recuperate.


AL REPARTO TECNICO LOGISTICO AMMINISTRATIVO
DEL PIEMONTE E VALLE D’AOSTA
GUARDIA DI FINANZA TORINO


^^^^^

Il sottoscritto ________________________________, matr. mecc. ____________, in forza presso il Reparto in intestazione, vista la consolidata giurisprudenza amministrativa in materia, nonché la delibera nr. 6/40/X del CoBaR del Comando Regionale Piemonte, al fine di essere messo nelle condizioni di poter richiedere il recupero compensativo e/o la quantificazione economica dell’eventuale mancato recupero,

CHIEDE

che gli vengano comunicate le ore di straordinario effettuate, non retribuite e non recuperate, a far data dall’entrata in vigore dell’art. 44 del Nuovo Regolamento Interno della Guardia di Finanza, approvato con DM 30 novembre 1991, ad oggi.

Ai sensi dell’art. 8 della Legge 241/1990, chiede altresì che gli venga comunicato:
• l'ufficio e la persona responsabile del procedimento;
• la data entro la quale deve concludersi il procedimento e i rimedi esperibili in caso di inerzia dell'amministrazione;
• l'ufficio in cui si può prendere visione degli atti.



lì _________
In fede

________________________



V° presentare in data_______
Assunta in carico al nr. _________ di prot.

Indagine conoscitiva sulla riforma fiscale: audizione del professor Tommaso Di Tanno