giovedì 5 giugno 2008

Militari: cittadini di “serie B” con diritti “a sovranità limitata”


“Se un militare deve essere sottoposto ad un procedimento disciplinare da parte della sua amministrazione può essere giudicato anche in base ai dati idonei a rivelare le sue convinzioni politiche, filosofiche, religiose, sindacali e di “altro genere”. Ma anche in base all’origine etnica e razziale oltre che in base alla sua vita sessuale”. Lo rivela Francesco Palese, giornalista dell’emittente televisiva laziale e umbra Retesole, che sta svolgendo un’inchiesta sui diritti dei militari in Italia.

“Il tutto - spiega Palese - è stato messo nero su bianco il 13 Aprile 2006 (tre giorni dopo le elezioni politiche) dall’allora ministro della Difesa Antonio Martino, attraverso il decreto n. 203, che adotta il “regolamento recante l’identificazione dei dati sensibili e giudiziari trattati e delle relative operazioni effettuate dal Ministero della Difesa.”

“Così – continua Palese – se si tratta di dover assegnare un’onorificenza, insieme agli altri dati trattati, l’amministrazione può prendere in considerazione anche l’orientamento politico del candidato. Le informazioni sulla vita sessuale vengono trattate infine anche nella gestione dei contenziosi giudiziali e stragiudiziali”.

“L’aspetto relativo ai procedimenti disciplinari - sottolinea il giornalista - merita un approfondimento, dal momento che la legge di disciplina militare (382/78) all’articolo 5 prevede che il militare possa essere oggetto di procedimenti solo in relazione al “servizio” e non si spiega quindi in questo caso la rilevanza ad esempio della sua vita sessuale”.

“Molti militari interpellati sulla questione - conclude - non conoscono questa “procedura”. Eppure, trattandosi di dati sensibili, dovrebbero essere raccolti e trattati solo dietro il consenso dell’interessato. Resta da capire infine se questi dati sono ugualmente utilizzati nei procedimenti disciplinari dal momento che tra le modalità di raccolta, secondo il decreto, vi è quella “presso terzi”. Bisognerebbe infine capire chi sono questi “terzi”.

Francesco Palese, dal 2000 collabora con sindacati e associazioni del Comparto Sicurezza e Difesa, cura insieme a Falco Accame, ex Presidente della Commissione Difesa della Camera, il blog di denuncia Vittimeuranio.com, cura per l'emittente televisiva interregionale Retesole il programma settimanale di approfondimento L'Altra Inchiesta. Segue le tematiche militari con il sito Grnet.it.

ACCAME: IL DECRETO "TALPA" DEVE ESSERE ANNULLATO

"Il Decreto è in totale contrasto con la Legge sui Principi della Disciplina, la Legge 382/78 che stabilisce non possono essere effettuate discriminazioni tra militari in base a concezioni politiche e inoltre il Decreto deve essere in linea con le disposizioni previste per la privacy, in particolare per quanto riguarda i dati relativi alla sfera sessuale. Non molti anni or sono il problema emerse per quanto riguarda il personale dell’Arsenale Militare di La Spezia. Vennero scoperte delle disposizioni discriminatorie per quanto attiene, appunto, la sfera sessuale che destarono gravi perplessità."

"C’è da chiedersi se per il Decreto vi sia stata una consultazione preventiva con le Commissioni Difesa e Affari Costituzionali del Parlamento e naturalmente con l’autorità per la privacy. Sorprende la considerazione per la quale ai fini della formazione dell’Albo d’Oro occorra conoscere le convinzioni politiche dei militari. Non è affatto chiaro quali siano mezzi e modalità per raccogliere i dati relativi alle persone e chi sia autorizzato a raccogliere tali dati.

Per quanto riguarda la tutela dei dati sembra ridicola la assicurazione che “la documentazione cartacea è custodita in locali muniti di serratura”. Assolutamente insufficienti anche le altre garanzie stabilite per assicurare la protezione dei dati personali, non viene affatto chiarito che titoli debbono avere coloro che sono “in possesso di credenziali di autentificazione informatica” e ancor meno è chiaro cosa si intenda per “principio di indispensabilità” e chi sia incaricato di verificare che tale principio sia costituzionalmente corretto ed in caso affermativo chi sia preposto a verificarne una corretta applicazione.

E’ da auspicarsi che questo “Decreto Talpa” rimasto praticamente sconosciuto fino ad oggi venga tempestivamente annullato e siano accertate le cause e le motivazioni per le quali venne istituito e non valutato dagli organi competenti. "

IL DECRETO CONTESTATO:

1 commento:

Anonimo ha detto...

Alla faccia...!!! Per fortuna era un Governo di sinistra...e, fortunatamente, per ora, non c'è più! Speriamo davvero che questo decreto venga annullato velocemente e che qualcuno provveda a difendere da se stesso l'ex Ministro della Difesa...

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