
Il tutto avviene senza un sistema di difesa ma solo armati di buona volontà e di amore per il mare e per una professione a servizio della comunità. Perché spendere milioni di euro per fare concorsi, arruolare e formare altri uomini per le Forze di Polizia se c’è tanto personale della Guardia Costiera che già vi opera, e non aspetta altro che un riconoscimento, per agire con più efficienza e dignità? Tutto ciò sarebbe a costo zero! Gli uomini, i mezzi e la professionalità ci sono! È assurdo che di fronte al perpetrarsi di un reato debbano chiamare i Carabinieri come se fossero comuni cittadini o durante i normali controlli debbano farsi accompagnare dalla Polizia di Stato, per non incorrere nel rischio, come spesso accade, di essere malmenati ed insultati!. Quando si vorrà veramente dimostrare di razionalizzare le risorse? Queste non sono solo considerazioni di chi scrive perchè investito dal ruolo di rappresentante e che svolge anche compiti di tutela del personale. Le stesse considerazioni, inoltre, sono anche state enunciate dal vertice del Corpo che più volte ha espresso, in tutte le sedi (ed ad esso ha echeggiato con forza la Rappresentanza Militare), la necessità di un coordinamento fra le Forze di Polizia attraverso un Dipartimento del Mare. Con questa nuova legislatura sarà la volta buona o si dovrà attendere una disgrazia perché questi problemi potranno ricevere la giusta attenzione delle Istituzioni? Quando finalmente si faranno prevalere veramente gli interessi nazionali e della comunità in una materia delicata come la Sicurezza?”
Così ha scritto qualche settimana fa Antonello Ciavarelli, Delegato Co.Ce.R. della Marina Militare, a proposito dell’ipotesi d’impiego di uomini delle Forze Armate in servizi di pubblica sicurezza; non ho una conoscenza diretta delle funzioni e dell’attività svolta dalla Guardia Costiera, ma come Ciavarelli e qualsiasi altro cittadino italiano dotato di senso civico, mi interessa che l’apparato pubblico, compresi li organismi preposti alla sicurezza dei cittadini, possa funzionare col massimo dell’efficienza possibile. Mi ritrovo quindi in molte delle cose scritte da Ciavarelli poiché il problema delle sovrapposizioni dei compiti e lo spreco di risorse è riscontrabile in molti Corpi dello Stato, come ha avuto modo i sottolineare Piero Laporta in un meticoloso articolo su ItaliaOggi del 6 maggio, argomentazioni riprese un paio di settimane dopo da Sergio Romano sul Corriere della Sera.
Per chi non lo sapesse Piero Laporta non è un editorialista qualsiasi, si tratta infatti dell’Ufficiale Generale con l’incarico di Capo di Stato Maggiore del Centro Alti Studi per la Difesa (CASD), cioè dell'organismo di studio della Difesa di piu' alto livello nel campo della formazione dirigenziale e degli studi di sicurezza e di difesa.
Nell’interessantissimo articolo il Gen. Laporta è assai critico nei riguardi dell’attuale organizzazione della sicurezza; innanzitutto egli rammenta come dai tempi del terrorismo ad ogni emergenza di ordine pubblico tanto i politici, come le organizzazioni sindacali di polizia, hanno invocato sempre più mezzi, più soldi, più uomini sembrando sempre insufficienti le risorse portate dall’emergenza precedente (a dire il vero le stesse sollecitazioni si sono avute anche dai vertici dei Corpi, come è facilmente accertabile dalle audizioni presso gli organismi parlamentari). Tale attività di lobbyng avrebbe indotto un costante aumento del personale delle tre polizie (Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza) che ad oggi impiegherebbero complessivamente 334.245 unità, vale a dire un poliziotto ogni 175 abitanti (mentre il rapporto in Germania sarebbe di un poliziotto ogni 400 persone).
Laporta tenta poi di quantificare quanti siano complessivamente gli addetti alla sicurezza, includendovi sia le polizie locali che quelle private e giungendo ad una stima approssimativa di circa 484.245 addetti (uno ogni 120 italiani); l’alto Ufficiale si sofferma quindi sulla particolare situazione della Guardia Costiera, componente della Marina Militare con ottime dotazioni logistiche e con compiti di sorveglianza in mare che si accavallano a quelli di altre Forze di Polizia.
Sergio Romano prende spunto dall’analisi del Generale per muovere quindi una durissima critica alla politica di reclutamento avvenuta in Italia:”Abbiamo assunto poliziotti perché era questo il modo più semplice d'impiegare diplomati disoccupati, soprattutto meridionali, assillati dal desiderio di un lavoro stabile. Abbiamo investito sul numero piuttosto che sulle tecnologie. Abbiamo destinato le forze di polizia a compiti che potevano essere affidati a impiegati civili. Abbiamo permesso che ogni corpo rivendicasse la propria autosufficienza tecnica e sviluppasse servizi che avrebbero dovuto essere gestiti sul piano nazionale. I risultati di questa politica sono stati una bassa produttività, un confuso intreccio di competenze, molti accavallamenti e parecchi litigi «interforze ».
Tutti e tre in sostanza focalizzano, dal proprio punto di vista, il problema del comparto sicurezza italiano: la duplicazione dei compiti e l’elefantiaca struttura che lo rende probabilmente il meno efficiente nel panorama europeo (vgs. il recente rapporto Eurostat su “Crimine e Giustizia criminale” del febbraio 2008). Su ciò naturalmente si può concordare o meno; personalmente mi trovo d’accordo su molto di quanto è stato scritto e spero di poterlo approfondire in futuro.
Una sostanziale differenza caratterizza però la posizione di Ciavarelli rispetto gli altri due illustri concittadini della Repubblica; sembrerebbe infatti che, a seguito del pensiero manifestato, sia stato iniziato nei confronti del delegato del Cocer Marina un procedimento promosso dalla Forza Armata di appartenenza (http://www.polizia-oggi.it/archives/00012197.html).
Una sostanziale differenza caratterizza però la posizione di Ciavarelli rispetto gli altri due illustri concittadini della Repubblica; sembrerebbe infatti che, a seguito del pensiero manifestato, sia stato iniziato nei confronti del delegato del Cocer Marina un procedimento promosso dalla Forza Armata di appartenenza (http://www.polizia-oggi.it/archives/00012197.html).
Sono giunte al delegato numerosi attestati di solidarietà, anche dal CoCeR della Guardia di Finanza (Delibera 1/91/10° del 11.6.08) che ha colto l’occasione per ribadire ancora una volta l’indifferibile riforma dell’istituto della rappresentanza.
Non si hanno gli elementi per entrare nel merito delle contestazione mosse e non è sicuramente questa la sede opportuna; per quanto possa contare vorrei solo manifestare la mia personale solidarietà al delegato Ciavarelli, che peraltro non conosco.
Infine vorrei manifestare un serio dubbio: se ad un membro di un CoCeR vengono mossi addebiti gravi per aver semplicemente espresso il suo pensiero, cosa potrebbe mai accadere ad un semplice rappresentante di un CoBaR di periferia?
“Non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu la possa esprimere.” (Voltaire)
2 commenti:
Mi sembra evidente che il coordinamento non funzione e non può funzionare; l'unica soluzione è una drastica riorganizzazione per funzioni, razionalizzando il personale in relazioni alle funzioni, piuttosto che alle divise. Un esempio su tutti: quanti sanno che sono dieci, diconsi dieci!, anni che esiste il numero unico di emergenza europeo, il 112? Chi credete risponda in Italia? Il medico, la polizia, i vigili del fuoco, la guardia medica, secondo la bisogna o... solo sempre e soltanto i carabinieri? Perché coordinare 111-112-113-115-117-118 etc. quando dovrebbe bastare fare un semplice 112 per tutte le emergenze... come è in tutta Europa (ex est Europa inclusa)?
Al delegato non va una semplice solidarietà, ma un plauso ed un elogio e dovrebbe andare la giusta considerazione....ma, credete che sia possibile ormai discutere, in questa triste Italia, di risoluzione dei problemi? Figlioli pensate piuttosto al calcio, al sesso, alle griffe e lasciate in pace il potere ed il privilegio o... cambiate paese!
Collegno, ha 20 Carabinieri per più di 60.000 anime e, naturalmente non sono sempre tutti in servizio, in quanto, facendo i turni, giustamente hanno diritto al riposo. Di giorno abbiamo anche i Vigili ma, non conosco il numero...Oggi, 2 Vigili erano piazzati sulla Statale per fare cassa, altri 2 erano di controllo a causa di una fuoriuscita importante di acqua, gli altri non lo so... colpa di qualcuno, colpa di nessuno, il risultato è che, quando il Cittadino ha bisogno, prima di essere soccorso o comunque sostenuto in qualsiasi segnalazione, deve sperare che non siano tutti impegnati e in operazioni più gravi. Questa è la nostra sicurezza...cioè inesistente! Credo che, mai come oggi, la gente "normale" abbia il desiderio di vedere pullulare le strade di Vigili, Polizia, Carabinieri, GdF, Marina, Esercito, di tutto e di più. Prima la sicurezza, dopo, se necessaria, la punizione.
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