
Da “Il Giornale del Piemonte” del 10 giugno 2008
A Mirafiori 58 alloggi finiti nel 2003 in due stabili di edilizia pubblica per le Forze dell’Ordine non sono mai stati inaugurati e sono già vecchi. Da rifare gli impianti. Danni erariali per 1,6 milioni. Ora c’è un dossier sul tavolo della Corte dei Conti
di Andrea Costa
Non sempre la casa è dolce come nel famoso adagio. Torino, quartiere Mirafiori a sud della città, periferia al confine con Grugliasco lì dove entro il 2012 dovrebbe essere realizzato il primo inceneritore. Lì dove ci sono due edifici dimenticati da Dio e dagli uomini letteralmente ingoiati dalla burocrazia di Stato, un caso scolastico di come lungaggini, incomprensioni, imperizia, incroci di responsabilità abbiano digerito 58 alloggi costruiti nel 2000 e terminati nel 2003 ma mai (dicasi mai) inaugurati. Sono destinati alle forze dell’Ordine provenienti da altre regioni per la lotta alla criminalità.
Ma loro quelle case non le hanno mai viste nonostante la lista di attesa sfiori le 400 persone. Da otto anni i lavori in via Gaidano 103 sono terminati, gli appartamenti sono vuoti e completi di ingresso, cucina, camere, bagno, scarichi, tapparelle, persiane, porte, termosifoni. Sembrano in apparenza perfetti (a parte le erbacce cresciute a dismisura nel giardino antistante). Mancano però le caldaie assenti da tutti gli appartamenti motivo per cui i vigili del fuoco non possono consegnare i certificati di idoneità, e finché non saranno consegnati gli appartamenti non potranno essere occupati. Ma a ben vedere la situazione è ben peggiore. Mancano anche altri certificati che da otto anni per una serie di contenziosi e rimpalli di responsabilità tra il ministero delle infrastrutture, i vigili del fuoco, la cooperativa Acacia che ha costruito il complesso residenziale dopo aver vinto il bando, il Comune la Prefettura e l’Atc che aspetta, quest’ultima, soltanto di prenderli in consegna (dalla Prefettura) per affittarli, di fatto impediscono il fatidico taglio del nastro. I lavori in via Gaidano non finiscono mai eppure sono più di 300 gli agenti di pubblica sicurezza in lista di attesa a Torino tra Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza che aspettano di entrare in uno dei 58 alloggi.
Il pianeta casa dunque non finisce mai di stupire. Come l’ospedale Farinelli ha atteso 20 anni l’inaugurazione, anche il complesso di via Gaidano dovrà aspettare ancora un bel po’. Ma dire quanto sarebbe un vero azzardo. Non solo mancano le caldaiette, motivo per cui i vigili del fuoco non concedono l’idoneità. Anche la rampa dei garage, in realtà è da rifare per un problema di pendenze, e adesso il caso è finito sul tavolo della Corte dei conti che sta valutando se far partire denunce. Ma contro chi? Dalla Cooperativa (che rischia il fallimento) al ministero, si rimpallano le responsabilità.
Il danno per il Comune negli ultimi 5 anni potrebbe essere realisticamente quantificato in 870mila euro calcolando un affitto medio di 250 euro al mese per appartamenti di 60/80 metri quadrati. Ma il bello è che al momento i due condomìni non potrebbero essere consegnati neanche lo volesse d’imperio il ministero. Da un anno e mezzo, infatti, per legge, i nuovi edifici devono avere il riscaldamento centralizzato e almeno il 70 per cento delle acque calde deve essere prodotto dal solare termico. Il progetto attuale di acquistare 58 caldaie sarebbe dunque da buttare. E dunque oltre ai 3,7 milioni già spesi per la realizzazione degli immobili se ne dovrebbero aggiungere almeno altri 7/800mila per la progettazione di un impianto centralizzato.
Alla fine chiunque si accollerà l’onere di renderli abitabili - e l’Atc teme che la patata bollente alla fine le venga accollata - dovrà rifare le rampe e rifare la progettazione dell’impianto di riscaldamento. E il preventivo di queste opere si aggira intorno agli 800mila euro iva esclusa: «Senza contare - spiega l’architetto Marco Buronzo della direzione Programmazione Sviluppo e Strategia dell’Atc - che anche i serramenti sono nel frattempo diventati vecchi e non sono più a norma. Ottocentomila euro è un cifra credibile e anche il milione di danno per noi in termini di mancati introiti è molto vicino alla realtà. Sarebbe pazzesco se dovessimo essere noi a mettere mano al portafoglio per rimediare». E non è escluso. Il Comune pur di porre la parola fine alla vicenda aveva manifestato l’intenzione di acquisire gli immobili. Ma per ora è tutto fermo. Nonostante il presidente del Cobar del Comando Militare regionale del Piemonte della Guardia di Finanza, Massimiliano Giua, abbia sollecitato nuovamente il ministero e il Comune e anche la Corte dei conti a fare luce sulla vicenda.
1 commento:
E' pura follia!!! Chi è quel mitomane che ha partorito il riscaldamento centralizzato dal quale abbiamo cercato di combattere da anni per averlo autonomo? D'accordo che almeno il 70% di acqua calda deve essere prodotta dal solare termico, ma prima di scrivere "poesie" (leggi), farsi un giro nelle Nazioni civilizzate? Poi, quanta burocrazia. Per il 2003, periodo in cui sono stati terminati gli alloggi, il centralizzato era "legale", bene sbattiamoci sù ste caldaiette, con 1.750,00 euro circa (dipende dal tipo di caldaia) pagabili a rate bimestrali, l'Eni Gas & Power le installa anche velocemente. Al limite chi deve prendere possesso dell'appartamento, anche se non sarebbe giusto, potrebbe pagarsele. L'impianto elettrico in quel periodo era a norma? Se si, altro problema risolto. I serramenti sono diventati vecchi anche se sono nuovi e quindi? Si buttano perchè non sono a norma? In quel periodo lo erano? Bene, altro problema risolto. La rampa del garage, si può sistemare in un secondo tempo, basta non utilizzarla! Ora non so quali altri certificati manchino ma, ci saranno stati geometri, architetti, ingegneri a costruire queste benedette case, bene, sapranno se hanno costruito decentemente oppure una schifezza? Altrimenti si fa fare una perizia da altri, non ci vogliono anni!...Ma quanta burocrazia e negligenza solo per buttare via soldi preziosi!!! Se stiamo a vedere, il 90% delle nostre case, a suon di leggi, che più che per la sicurezza, sembrano sempre fatte per fare lavorare, in abbondanza, "qualcuno", sarebbero da radere al suolo!!! Che pena...non riusciremo mai ad essere all'altezza delle altre Nazioni, vanno bene le leggi ma insieme bisognerebbe usare il tanto agoniato "buonsenso"...
In bocca al lupo!!!...e già ci siamo.
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