mercoledì 23 novembre 2011

Maxi evasione fiscale, 14 arresti Un buco da 100 milioni di euro


"Gonfiavano" il valore di palazzi e ville per intascare i mutui:
in manette dirigenti e manager, tra cui il direttore provinciale dell'Agenzia delle Entrate e il commercialista del crac Aiazzone

Trecento finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Torino hanno partecipato, questa mattina, alla mega operazione che ha permesso di smantellare un'associazione a delinquere dedita, attraverso artificiose compravendite immobiliari, alla commissione di gravi reati tributari e fallimentari. 54 le società coinvolte in Piemonte, Liguria, Lombardia, Lazio e Campania.

Dopo un anno di indagini il bilancio è di 14 arresti, di cui 13 in carcere, 19 indagati e 170 perquisizioni. A capo dell'associazione a delinquere scoperta, c'erano due imprenditori del settore immobiliare. Tra gli arrestati anche tre commercialisti, di cui uno già coinvolto nel crack Aiazzone, che avevano un ruolo ben definito nell'ambito del sodalizio criminoso: avrebbero fornito gli strumenti giuridici relativi alle operazioni commerciali, ideando e attuando delle architetture finanziarie, contabili, contrattuali e societarie.

Da intercettazioni ambientali e telefoniche sono emersi poi episodi di corruzione che hanno portato in carcere anche un imprenditore piemontese e il direttore della direzione provinciale dell'Agenzia delle Entrate di Torino 1, Ernesto Giacomo Maggiore, che risponde però di un caso isolato, che non fa parte dell'indagine principale.

«La frode si è realizzata attraverso un giro vorticoso di immobili, anche di pregio e alcuni noti nel centro città – ha spiegato il Generale Giuseppe Gerli, Comandante Provinciale del Corpo - e attraverso l'iniezione di più di 100 milioni di fatture false che hanno comportato l'indebito ottenimento di finanziamento da parte degli istituti di credito, evasione di redditi per più di 27 milioni di euro ed evasione dell'Iva per 15 milioni».http://www.blogger.com/img/blank.gif

«In particolare, è stato sequestrato il palazzo sede del Liceo Francese, a Torino, in Corso Casale, - ha aggiunto il Generale Gerli - che ha un valore immobiliare pari a 10 milioni di euro. Sequestrati anche oggetti di antiquariato e di arredo all'interno dell'abitazione di una delle persone arrestate».

Le compravendite immobiliari con prezzi gonfiati si riferiscono a costruzioni di pregio, residenze di lusso e palazzi di interesse storico, tra le quali spiccano, oltre al Liceo Francese, le Ville Roddolo, complesso in stile liberty, risalente all’inizio del secolo scorso, oggi casa di cura situata nelle colline di Moncalieri, il Palazzo UTET, sede della casa editrice di Corso Raffaello, la sede storica della Fiat, in Corso Dante, e un immobile nei pressi di Porta Palazzo.

http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/431222/

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