lunedì 12 gennaio 2009

SOLIDARIETÀ, VICINANZA E MUTUO SOCCORSO AL COLLEGA MARCO LUCA COMELLINI

In questo Mandato più volte mi sono espresso in ragione della “SOLIDARIETA’ e MUTUO SOCCORSO” a favore di colleghi che in momenti diversi, ma con un unico filo conduttore, sono stati oggetto di sanzioni e provvedimenti ritenuti esagerati. Non ho idea se per amore dall’avventura mi caccio sempre in situazioni rognose, oppure per spirito di UMANITA’. Una cosa è certa, non è per populismo o strumentalizzazioni di situazioni limite che, la sola vicinanza, producono antipatie.
Ciò premesso, riassumo i casi più eclatanti che mi hanno spinto ad esprimere SOLIDARIETA’. Ad aprire la sfilata dei “malcapitati” è stato il caso del Ten. Col. BERDOZZO Amedeo, Presidente di un COIR dei Carabinieri. Poi fu la volta delle vicissitudini di Alessandro Rumore Delegato COCER CC, note le peripezie dell’amico Ciavarelli, fino ai recenti fatti dei colleghi di Monterotondo. Oggi ho intenzione di farlo per LUCA MARCO COMELLINI ed EDMONDO AMATO. Non elenco altre situazioni cosiddette periferiche, certamente non meno importanti, Delegati Cobar Trasferiti, Abbassamenti di note, perso l’incarico e chi più ne ha più ne metta. Questi ultimi DUE episodi per alcuni versi sono complementari, uno è Sottufficiale l’altro un Ufficiale, il primo Delegato Cobar, il secondo Presidente COIR, entrambi dell’Aeronautica. Uno rischia la Rimozione dal Grado e la Sospensione dal Servizio, l’altro è già stato trasferito e decaduto dalla Presidenza COIR. Ad ambedue, parlamentari di questa legislatura hanno espresso SOLIDARIETA’ con INTERROGAZIONI PARLAMENTARI che li riguardano. E’ già successo per tutti i casi citati che diatribe interne all’Amministrazione finissero in Parlamento. Ahimè, nella sostanza nulla “di fatto”, il fatto stesso che queste vicende continuano ad accadere è sintomo di poca rilevanza e preoccupazione.
Sul caso di Luca Marco Comellini una parola in più la vorrei spendere, qui veramente il RISCHIO è ALTO! Se per tutti gli altri gli effetti dei provvedimenti sono indiretti e dilatati nel tempo, con Luca la possibilità di danni irreparabili per la salute sono immediati. La scelta netta di NON ASSUMERE CIBI E BEVANDE (già da 4 giorni), in attesa di alcune risposte istituzionali, può avere effetti collaterali il cui RIMORSO potrebbe affliggerci tutti nei prossimi anni. Ognuno di noi deve sentirsi profondamente coinvolto nella vicenda del collega.
SOLIDARIETA’, VICINANZA e MUTUO SOCCORSO, al di là delle questioni di merito, che valuteremo in un secondo momento, occorre sia partecipata immediatamente. In tutti i modi, senza risparmio di energie, senza ipocrisie e timori. E’ proprio il caso di dire che “quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare”.
Il gesto che sta ponendo in atto Comellini è estremo, frutto di un’escalation con l’Amministrazione che ha dato seguito all’innalzarsi della contesa fino ad arrivare all’ultimo Atto del dramma, bramare di congedarlo. L’Aeronautica è salita sul suo ultimo gradino, consapevole che è un intervento definitivo, unilaterale e che solo un Giudice Amministrativo, chissà fra quanti anni, potrebbe decidere il contrario. Ma questo lo sappiamo tutti, abbiamo imparato la lezione, nel momento in cui il TAR dovesse decidere diversamente dalla Commissione Disciplina, chi pagherà per l’ennesimo sopruso? La letteratura giuridica fa scuola, ci ricorda l’impersonalità delle amministrazioni, fatta di Funzioni, Ruoli, Uffici e quasi mai di Responsabilità diretta delle persone. Di fronte a questa amara consapevolezza, LUCA gioca l’ultima sua carta, o la va o la spacca, dice basta con la PANTOMIMA.
Non lo condivido, ma lo capisco. Capisco la difficoltà, di fronte a moglie e figlio, di spiegare perché è stato messo alla gogna, cacciato come il peggiore dei militari accusati di Tradimento, Diserzione, Peculato, Malversazione, “Truffa pluriaggravata”, “spaccio di stupefacenti”. Eppure, nessuno di questi Reati gli si contesta, nondimeno, non mancano questi stessi illeciti in capo ai nostri colleghi e neanche vengono cacciati, fin quando la condanna del tribunale Penale non è definitiva e di almeno tre anni. Sappiamo bene che nel nostro paese, come primo reato, per una condanna di tre anni occorre ammazzare qualcuno, neanche per una Rapina a mano armata, un sequestro, spaccio o Associazione mafiosa capita. Nella storia di Luca si applica il metodo opposto, la Commissione Disciplina Interna decide di congedarlo ed eventualmente un Giudice esterno di farlo rientrare.
E’ palese e preoccupante lo sbilanciamento di poteri tra l’Amministrazione e i diritti, le garanzie dei suoi dipendenti. Tanto più, ripeto, che le responsabilità di eventuali forzature non arriveranno mai. Caro Luca, capisco il tuo gesto, ma non lo condivido. Capisco che vuoi mettere fine una volta per tutte ad anni di incomprensioni ed angherie, ma non vale la pena. Non c’è onore in questa battaglia, ci sei tu che giochi tutto, mettendo in repentaglio la tua salute e la tua famiglia, mentre dall’altra parte chi usa legalismi e carta bollata. Avrei detto esattamente l’opposto, se oggi il promotore del tuo procedimento, a seguito del tuo digiuno, fosse uscito allo scoperto ed avesse annunciato altrettanto digiuno per comprovare la Sua professionalità e giustezza delle sue ragioni, ma non è così! E’ impari la battaglia.
Non entro nel merito delle questioni, mi auguro solo non succeda l’irreparabile, altrimenti tutti dovremmo sentirci corresponsabili. Parafrasando: “Quando suona una campana, non importa per chi suona, suona anche per te”.
Un abbraccio

Ferdinando Chinè
Novara, 10.01.09


1 commento:

Simone Sansoni ha detto...

Sottoscrivo le parole di Ferdinando Chinè, delegato nel COCER dell’Aeronautica Militare; della vicenda di Comellini si era già riferito anche in questo blog il 4 dicembre 2008: “la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo (?)”. Da quanto si legge a riguardo del caso, sembrerebbe purtroppo di no; i diritti costituzionali valgono per gli esseri umani ma forse in Italia esisterebbero anche dei sub-umani ai quali non si applicano. Infatti tra le varie mancanze contestate al Comellini pare vi sia anche quella di aver presentato delle petizioni al Parlamento italiano, come appunto consente l’art. 50 della Costituzione della Repubblica ”Tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità”. Tutti i cittadini di serie A; e quelli di serie B?

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