
NON SERVONO I BATTAGLIONI CONTRO GLI STUPRI
È solo uno spreco usare i militari per fare le sentinelle
È solo uno spreco usare i militari per fare le sentinelle
da LIBERO del 27/01/09
Dopo la boutade del premier, dopo i sussurri e i mormorii di disapprovazione che attraversano il mondo militare e quello delle forze di polizia, per una volta concordi, è il momento delle precisazioni, dei distinguo, della marcia indietro.
L'idea di mandare 30.000 soldati per le strade ad occuparsi di ordine pubblico e sicurezza interna invece che di difesa di fatto è già rientrata. Ora si parla di gradualità, di coinvolgere non solo i militari, ma un po' tutti i corpi armati dello Stato, a partire dalla Guardia di Finanza, nonché le Forze di Polizia locali.
E lo scetticismo che promana dal Colle, in vista della riunione del Consiglio Supremo di Difesa di giovedì, suggerisce di smorzare i toni e rinunciare agli slogan. L'idea di "militarizzare" il Paese non ha alcuna giustificazione e non è certo urgente. Piuttosto una maggiore presenza di tutori dell'ordine per le strade può essere ottenuta razionalizzando ed impiegando meglio uomini e quattrini. Perché i tutori dell'ordine non mancano, sono più di 400.000, contando anche forestali, polizia penitenziaria e locale. E non hanno certo bisogno di rinforzi (basta verificare le medie europee) ma solo di essere utilizzati in modo sensato e distribuiti sul territorio tenendo conto dell'evoluzione demografica. economica, sociale. Occorre riordinare le competenze, non vi è dubbio, considerando anche le responsabilità che assumeranno le regioni a federalismo compiuto e rendere più efficiente una macchina colossale, ma che funziona male, anche a causa di competizioni tra corpi e organismi (Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, in primis, ma senza dimenticare Capitanerie di Porto etc.) e duplicazioni. Tutti fanno tutto e lo fanno spesso male. Una razionalizzazione permetterebbe di recuperare migliaia di uomini e donne da impiegare per il controllo del territorio e delle aree urbane. Ed a parità di costi.
Quanto ai soldati... sapete cosa fanno due terzi dei 3.000 militari attualmente impegnati in strade sicure? Fanno le sentinelle, davanti ad ambasciate e obiettivi sensibili. Le sentinelle. Un servizio che la Difesa, soldi permettendo, vorrebbe esternalizzare per le proprie caserme e basi. Ricorrendo ad una combinazione di tecnologia, riduzione del numero dei siti e guardiani. Ed è ironico che i soldati che la Difesa non vuole sprecare come sentinelle, visto quanto costano e la preparazione che ricevono... passino il tempo a svolgere servizi di guardia nelle città. Con quale entusiasmo si può immaginare. Per svolgere compiti di questo tipo o "pattugliare" le città non serve poi chissà quale addestramento. Questi ruoli ai tempi della naja li svolgevano giovanotti con un mese di CAR alle spalle. Mentre i Carabinieri usavano i militari di leva nei battaglioni mobili, le forze dedicate al controllo ordine pubblico in caso di guai.
Ciascuno deve fare il proprio lavoro. I soldati di oggi sono professionisti che devono sempre più essere "proiettabili" all'estero in missioni reali. Per non parlare della difesa dei cieli e dei mari nazionali e degli interessi strategici all'estero. I militari italiani non hanno bisogno di "inventarsi" un lavoro perché sono disoccupati. Tutt'altro. I nostri soldati i "Tartari" li affrontano tutti i giorni, in teatri a rischio o semplicemente di guerra. Non li chiamiamo di guerra solo perché da noi le missioni sono sempre e solo di pace. Se, come previsto, taglieremo del 20% il nostro strumento militare... dovremo ridurre in misura corrispondente le ambizioni nazionali e il ruolo che giochiamo a livello internazionale. Di questo dovrebbe occuparsi il Consiglio Supremo di Difesa (e perché non il Parlamento?).
In realtà in Italia si fa troppa confusione tra Difesa e Sicurezza, funzioni entrambe essenziali in qualunque Stato. Ma che non sono la stessa cosa. Da noi lo hanno capito in pochi.
Andrea Nativi
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