venerdì 16 gennaio 2009

IL CASO COMELLINI E LA COSTITUZIONE

Dopo aver attentamente letto le notizie riportate in questi giorni, mi unisco anch’io a tutti coloro che hanno manifestato solidarietà e vicinanza per la battaglia morale condotta dal Maresciallo Comellini in difesa della sua dignità di libero cittadino ma anche in difesa del principio di libertà di pensiero per tutti i militari italiani. Si tratta quindi di una vicenda che non riguarda solo il singolo ma tutta una categoria di cittadini.
Ho voluto farlo non per desiderio di inutile protagonismo ma per meglio significare il mio piccolo sostegno morale ad una persona che sta spendendo il proprio nome, la propria faccia e la propria salute; spero che anche altri manifestino pubblicamente la loro solidarietà, anche per alleviare il possibile senso di solitudine del Maresciallo Comellini.
Senza entrate nel merito di una vicenda della quale non conosco i dettagli ma solo sulla base di quanto riportato dai mass media e da alcune interrogazioni parlamentari, l’aspetto che mi lascia più sconcertato è che verrebbe tra l’altro contestato al Maresciallo Comellini non solo di aver manifestato il suo pensiero ma addirittura di aver presentato delle petizioni al Parlamento italiano, il simbolo più alto della nostra democrazia, come previsto dall’art. 50 della Costituzione che ogni militare italiano ha giurato di rispettare:” TUTTI I CITTADINI possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità.”
Si tratta di due petizioni niente affatto sovversive; auspicano semplicemente l’approvazione da parte del Parlamento di due leggi: la prima è intesa ad ottenere che anche ai militari venga concessa la possibilità di dotarsi di strutture sindacali (attualmente è l’unica proposta al Senato ufficialmente concorrente del DDL Ramponi sulla riforma della rappresentanza militare); la seconda, invece, intende ottenere la trasparenza e l'equità delle procedure di valutazione per la promozione al grado superiore.

Si tratta di una basilare forma di democrazia che spetta a tutti i cittadini italiani, con le stellette o meno, ed alla quale anch’io ho già dato la mia sottoscrizione da tempo. Credo che chi voglia simbolicamente ma formalmente dimostrare la propria vicinanza con Comellini possa farlo sottoscrivendo queste petizioni attraverso i moduli scaricabili anche da questo blog:
http://www.ilgrifonedelpiemonte.com/2008/05/il-27-maggio-2008-il-presidente-della.html

Spero che le istituzioni democratiche di questo Paese ed i rappresentanti politici di tutti gli schieramenti si esprimano presto sulla vicenda, come auspico un intervento delle rappresentanze dei COCER, se possibile unitariamente oppure per singola sezione, qualora vi fossero difficoltà, come infatti hanno già fatto i delegati dell’Aeronautica Militare.

Chiudo con una poesia forse di Bertold Brecht che mi ha fatto riflettere:
Prima di tutto vennero a prendere gli zingarie fui contento perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessualie fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare

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