sabato 31 marzo 2012

Chi deve tutelare i diritti dei cittadini in uniforme? | Alessio Liberati | Il Fatto Quotidiano

Chi deve tutelare i diritti dei cittadini in uniforme? | Alessio Liberati | Il Fatto Quotidiano

mercoledì 28 marzo 2012

Guardia di Finanza, cambio ai vertici del Nord-Ovest. Arriva il generale Delle Femmine



Il comando era del generale Daniele Caprino, che assume il ruolo di comandante in seconda del Corpo. Ripercorrrendo i quattro anni, è stato individuato "miglioramento del livello di efficienza ed efficacia dell'attivita' operativa e nella razionalizzazione del modello organizzativo dei reparti"


Milano, 26 marzo 2012 - Il generale Vincenzo Delle Femmine, 57 anni, ha assunto oggi il comando della Guardia di Finanza del Nord Ovest, prendendo il posto del generale Daniele Caprino, che è diventato Comandante in Seconda del Corpo.

Nel ripercorrere i quattro anni trascorsi alla guida delle Fiamme Gialle dell'Italia Nord-Occidentale, in un'area che a ragione è considerata la "locomotiva" economica del Paese, Caprino ha individuato nel "miglioramento del livello di efficienza ed efficacia dell'attività operativa e nella razionalizzazione del modello organizzativo dei reparti, i macro obiettivi della sua azione di comando: obiettivi perseguiti attraverso il concreto aumento della presenza operativa dei Finanzieri sul territorio, piuttosto che nelle caserme; la realizzazione di un dispositivo
di vigilanza e controllo doganale lungo il confine svizzero, secondo modalità dinamiche, in alternativa ai presidi fissi; la riorganizzazione del dispositivo aeronavale e di soccorso sull'area dei laghi alpini, anche con l'ammodernamento dei mezzi; il riassetto dei reparti territoriali secondo criteri finalizzati - in linea con le direttive emanate dall'Autorità di Governo - a determinare sia maggiori entrate che minori spese". Alla cerimonia di passaggio consegne era presente anche il Comandante Generale della Guardia di Finanza, Nino Di Paolo


http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/2012/03/26/687338-guardia_finanza_cambio.shtml

venerdì 23 marzo 2012

MERCOLEDI’ 4 APRILE RIUNIONE DELLA SEZIONE DI TORINO E SEMINARIO SULLA RAPPRESENTANZA MILITARE



Mercoledì 4 aprile 2012, alle ore 18.00, ci incontreremo per una riunione del Direttivo della sezione, che si terrà presso l'A.S.D.C. POZZO STRADA, via G. Fattori nr. 23/A - 10141 di Torino per discutere il seguente O.D.G.:

1) normativa pensionistica e future modifiche

2) ciclo di seminari informativi "Rappresentanza militare e democrazia militare"; relatore sarà il Segretario nazionale dell'Associazione e componente del direttivo territoriale, Simone Sansoni. Il 1° appuntamento sarà proprio durante il nostro incontro e verterà sulle novità legislative in materia.

3) discussione sul Progetto EDP Italia 2.0


4) Varie ed eventuali.

L'incontro sarà aperto a tutti i soci e sostenitori dell'Associazione previa comunicazione al Presidente della sezione.

A seguire cena conviviale.

Chi è interessato a partecipare è pregato di inviare una mail di conferma entro il 2 aprile c.a. al sottoscritto.


IL PRESIDENTE DELLA SEZIONE FICIESSE DI TORINO

Luciano NAPOLITANO

luciano.napo@tiscali.it

lavoro: cgil, peggioramenti su art. 18 varranno anche per statali

lavoro: cgil, peggioramenti su art. 18 varranno anche per statali

La Finanza scova i beni dei trafficanti di droga

di claudio laugeri (da La Stampa on line del 23-03-2012) Appartamenti, negozi, moto di grossa cilindrata e automobili per un milione di euro. Tutti beni acquistati grazie ai proventi di un vasto traffico di droga. Li ha sequestrati nelle ultime ore la Guardia di Finanza di Torino. Si tratta di provvedimenti che fanno seguito ad una operazione condotta condotta tra il 2009 e il 2011, quando i militari delle Fiamme Gialle sequestrarono 280 chili di stupefacenti, destinati al mercato torinese, denunciando 54 trafficanti, 27 dei quali arrestati poi lo scorso 8 febbraio. Dopo aver fatto scattare le manette, però, le indagini non si sono fermate. Anzi, sotto la lente di ingrandimento è finito il gruppo dei «capi» (cinque persone) della banda: seppure non avessero mai dichiarato alcun reddito, sono risultati proprietari, direttamente o attraverso familiari e prestanome, di beni definiti «di rilevante valore». Grazie ad uno specifico software elaborato dal Comando Generale della Guardia di Finanza, sono stati incrociati i dati patrimoniali dei 54 indagati e dei loro familiari con i dati ottenuti nei due anni di intercettazioni telefoniche e le informazioni acquisite attraverso appostamenti e pedinamenti. Scoprendo che nella disponibilità di tutti questi nullatenenti c’erano invece un’agenzia di scommesse, un solarium con annesso centro benessere, sette appartamenti, due moto, quattro automobili, un autocarro, un box auto e sette conti correnti bancari. La Procura ha disposto il sequestro dei beni e delle aziende, tutte ubicate nel centro di Torino. Nel corso dell’operazione le Fiamme Gialle hanno anche rintracciato e portato in carcere alle Vallette uno degli indagati che si era trasferito in Spagna ma che deve scontare 2 anni e 8 mesi di carcere dopo che i finanzieri lo avevano arrestato perchè trovato con 600 grammi di hashish. http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/447358/

mercoledì 21 marzo 2012

Gli asciugamani taroccati vanno in beneficenza

Settemila tra asciugamani e accappatoi con marchi taroccati sono finiti in beneficenza. Per ordine del giudice. La consegna è stata fatta alcuni giorni fa dai finanzieri del Gruppo Torino, che hanno ottenuto dal giudice Elisabetta Gallino l'autorizzazione a recuperare quella merce sequestrata nel 2003 in un'operazione contro la contraffazione dei marchi. Asciugamani e accappatoi erano griffati "Navigare" e avrebbero arricchito il commerciante che li aveva in magazzino, pronto a venderli come fossero autentici. La Guardia di Finanza era intervenuta e aveva sequestrato tutto: 15 mila "pezzi", che comprendevano anche valigie e altri oggetti dove non era possibile asportare i marchi contraffatti. Secondo la legge, il materiale è destinato alla confisca e alla distruzione, ma c'è la possibilità di recuperare la merce per un utilizzo umanitario. Senza i marchi fuorilegge, è ovvio. E così è stato. http://multimedia.lastampa.it/multimedia/torino/lstp/128130/

giovedì 15 marzo 2012

Decreto armonizazione pensioni. Basta Governo tecnico, andiamo al voto



Con la recente Manovra (L.214/2011) “Salva Italia”, recante “disposizioni urgenti per la crescita, l'equità' (!?) e il consolidamento dei conti pubblici”, è stato profondamente cambiato il sistema previdenziale, con il triste risvolto, che per “salvare l’Italia”, gli italiani delle categorie più deboli non si sono salvati. Per il Comparto Difesa e Sicurezza, in virtù di una decantata “Specificità”, è stato tutto rimandato ad un Decreto “ad hoc” di armonizzazione, da emanarsi entro Giugno 2012.

In virtù di ciò, l’altro giorno i Sindacati di Polizia e Vigili del Fuoco si sono incontrati con i rappresentanti del Ministero del Lavoro e dell’Economia. Chiaramente le Rappresentanze Militari, “brutte, sporche e cattive”, non sono state invitate, si muovono a tentoni, cercano di origliare in attesa che qualcosa si muova. I rappresentanti del Governo sono stati chiari, occorre ridurre il DIFFERENZIALE attualmente previsto tra i Comparti Difesa e Sicurezza e il restante Pubblico Impiego.

Vediamo in sintesi cosa hanno proposto i Ministeri:

- Aumento da 1 a 3 anni dei limiti di accesso alla pensione di vecchiaia. Entro il 2018 si potrà andare in pensione tra 60 e 63 anni. Dopo il 2018 è previsto un innalzamento dell’età a 66 anni;

- Proposto di ridurre le “supervaluazioni” da 5 a 2 anni;

- Eliminazione Ausiliaria;

- Revisione delle Pensioni Privilegiate;

I rappresentanti del Governo hanno manifestato l’intenzione di giungere entro la fine di Marzo allo schema di Decreto per essere successivamente approvato dal Consiglio dei Ministri entro Giugno. Se queste sono le intenzioni del Governo rese note ai sindacati in occasione del primo incontro, pur immaginando dei margini di trattative, le speranze di una giusta considerazione per i Comparti cessano.

Teniamo conto che nell’ambito del Comparto Difesa il problema è doppio, legato all’innalzamento dei limiti di età, incombe il “Nuovo Modello di Difesa” con tagli ed esuberi da collocare. Con le attuali proposte del Ministero del Lavoro ed Economia, nella migliore delle ipotesi, tagliando 3 anni di “supervalutazioni” ed aggiungendo 3 anni all’età anagrafica, significherebbe aumentare immediatamente l’età lavorativa di 6 anni. Addirittura, per coloro che andrebbero in pensione dopo il 2018 si aggiungerebbero altri 3 anni di attività lavorativa, per un totale di nove anni (Azz!).

In queste nuove condizioni, persino una Revisione del Nuovo Modello di Difesa in 20 anni porterebbe danni mastodontici, figuriamoci una revisione del Modello in appena 12 anni (!?). QUARANTATREMILA persone da sfoltire si troverebbero una aggiunta età lavorativa tra i 6 e 9 anni. Come è possibile pensare che non sarà fatta “MACELLERIA SOCIALE”? A questo punto appare chiara la proposta di SMD di estendere la MOBILITA’ INTERCOMPARTIMENTALE o in CONGEDO (D.lgs, 165/2001, art.33) anche al personale militare come avviene nel restante Pubblico Impiego. Tutto ha senso e si prospetta sotto una luce diversa. Alcuni già conoscono e predispongono il nostro futuro, però non hanno il coraggio di dire le cose come stanno.

Come al solito, queste notizie le apprendiamo dai Sindacati di Polizia, le Rappresentanze Militari fanno la parte delle “Cenerentole”, sottoimpiegate sono lo specchio del restante corpo del personale nelle FF.AA.. Ai tavoli con i funzionari del Ministro del Lavoro ed Economia sono state volutamente escluse. Prive di indignazione, tutto questo succede mentre due Marò si trovano in carcere in India, senza neanche sapere perché, erano e siamo tutti convinti che stessero facendo semplicemente il loro lavoro. Eseguivano ordini, hanno avuto fiducia di chi li ha impiegati, salvo rendersi conto che ora si trovano nelle grane. I due episodi sono facce della stessa moneta, una metafora della condizione militare.

Vicinanze governative e comprensione per il lavoro che si svolge ne esiste poca. In questa finta “caccia al privilegiato”, dopo che l’Italia è stata salvata dalle fasce più deboli, compresi noi militari per quegli aspetti che ci accomunano come l’IMU, l’aumento della Benzina, sigarette e via discorrendo, eravamo fiduciosi che anche altre categorie più benestanti sarebbero state toccate ed invece non abbiamo visto nulla di significativo. Liberalizzazioni, lotta all’evasione, ritocchi agli stipendi milionari, riduzione dei parlamentari e dei loro stipendi, nulla, nulla, nulla. Solo maliziosi rimandi. Persino i blitz fiscali a Cortina d’Ampezzo o di Sanremo, con il senno del poi, danno l’idea di una montatura mediatica volta a calmare gli animi di chi realmente è stato tartassato nelle pensioni e su tutto il resto.

Il rischio che si inneschi una guerra tra poveri, tra coloro che sono andati in pensione in questi ultimi 5 anni e chi andrà nei prossimi cova nell’animo dei nuovi malcapitati. E’ troppa la differenza di chi ci ha preceduto di poco e di chi seguirà. Anni di servizio, coefficienti di trasformazione pensionistica, TFS tutto in cascata libera per una generazione tra i 40 e 50 anni. Ed è sempre questa generazione che soffre del sistema Contributivo e della mancata ’attivazione dei Fondi Pensioni da ormai 16 anni, (“cornuti e mazziati!”).

D’altra parte, il Governo tecnico ha l’alibi che i politici hanno distrutto il paese, non sono CREDIBILI e in grado di ricomporre la situazione. Sembrano avere carta bianca come è successo per le olimpiadi e come si vorrebbe che succedesse ora per le pensioni dei militari. Il paese è alla deriva, le garanzie sociali si perdono, si è messo in discussione la sanità, la scuola ed ora anche la sicurezza e difesa dei cittadini.

A questo punto non rimane che sperare che il Governo cada e si vada a votare, probabilmente non servirà, al peggio non c’è mai fine, però si allontana il rischio. Non si tratta di egoismo corporativo, bisogna invertire il trend, salvare gli italiani prima ancora che l’Italia. Ahimè, Italia ed Italiani non sono più la stessa cosa. La Nazione sono i numeri, l’economia, il PIL, lo spread, gli Italiani sono le persone, i sentimenti, le paure, le speranze, i sacrifici. Il declino della nostra società prima ancora che economico è etico. Mancano i valori di riferimento, fiducia nella classe politica e dirigenziale, nelle istituzioni. Lobby e burocrati non mollano la presa.

Propagandare come privilegi le “supervalutazioni”, le “pensioni per causa di servizio”, i limiti di pensione di vecchiaia per poliziotti e militari significa non riconoscere le ragioni profonde che sottendono a certe tipologie di lavoro nello Stato. Se così è, vada tutto in malora andiamo a votare e tiriamo a campare fin che si può.

Ferdinando Chinè

..:: Pensioni, passa la linea del SAP: il Ministro Fornero accetta il confronto ::..

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mercoledì 14 marzo 2012

..:: Pensioni, il SAP manifesta davanti al Ministero del Lavoro ::..

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..:: Pensioni, resoconto ultimo incontro e nuovo appuntamento ::..

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IL COCER VUOLE LA SMILITARIZZAZIONE

Chi lo ha detto? Il Cocer GDF? NO



Niente illusioni, si tratta del, udite udite, "COCER Carabinieri"


La rappresentanza dei finanzieri, molto + sobriamente, si è limitata a paventare con la consueta ambiguità "Peraltro, il protrarsi di questa scarsa attenzione alle loro aspettative potrebbe portare a spostare l’oggetto della discussione, aprendo un dibattito, sulla ricerca di soluzioni implicanti un nuovo status giuridico." (Castelporziano, ottobre 2011)



“Carabinieri non sono cittadini di serie B”: smilitarizzare per avere diritti



ROMA – Il Cocer dei Carabinieri chiede ''la smilitarizzazione dell'Arma e automatico transito a pieno titolo nel comparto p.a., con la conseguente rimozione di tutti i lacci e lacciuoli normativi che limitano la figura del carabiniere e che per due secoli ne hanno fatto un cittadino di serie B destinatario di soli doveri senza che questi gli venissero mai adeguatamente riconosciuti e compensati''.



L'organismo di rappresentanza lamenta che ''l'attuale esecutivo non intende riconoscere il valore della specificita' rivestito dalla professione di carabiniere, palesando il massimo disinteresse per i diritti acquisiti e per le aspettative di vita del personale; non comprende in base a quali logiche e calcoli, andando ben oltre la delega ricevuta dal Parlamento, si voglia ancora persistere nella penalizzazione di una categoria di persone che, quotidianamente, garantisce il mantenimento dell'ordine e della sicurezza pubblica in una nazione sempre piu' afflitta da malesseri sociali, venendo persino chiamata a fronteggiare situazioni derivanti proprio dalle nefaste politiche governative''.



Il Cocer chiede anche ''l'immediato avvio di un sistema di previdenza integrativa e, contestualmente, il varo di una sanatoria per coloro che, dal 1995 ad oggi non ne hanno potuto beneficiare; il riconoscimento dell'accesso anticipato alla buonuscita per i componenti del comparto difesa/sicurezza; che al personale di tutti i gradi venga garantito di svolgere il proprio lavoro solo su 36 ore settimanali e senza deroghe di alcun genere; l'adeguamento dei limiti di eta' e delle retribuzioni del comparto a quelle europee''.



L'organismo ribadisce poi la necessita' di ''un incontro urgente con il Governo in mancanza del quale, nei prossimi giorni, sara' costretto a sottolineare questa sua posizione, ferma, netta, intransigente ed irremovibile con tutte le forme di dissenso consentite dalla legge''.



http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/carabinieri-non-sono-cittadini-di-serie-b-smilitarizzare-per-avere-diritti-1155509/

martedì 13 marzo 2012

Povero con 3,5 milioni di euro scoperto dalla GDF di Torino

Ufficialmente nullatenente, sconosciuto al fisco, ma con un tesoro in Svizzera. Un milione e mezzo di euro, frutto di truffe, furti, emissione di assegni a vuoto, da ripulire e far rientrare in Italia con lo scudo fiscale. Il patrimonio, pronto per essere investito in fondi azionari, nazionali ed esteri, sarebbe stato intestato alla convivente russa dell'uomo. Lui 55 anni, di Catanzaro, era già stato oggetto, nel 2010, di un sequestro da parte della Guardia di Finanza da due milioni di euro: nove immobili in Piemonte e Lombardia, fra cui un appartamento in centro a Torino, una Bmw da 70mila euro, diamanti e quote di una società immobiliare, sempre intestate alla donna slava, anche lei "povera" per la dichiarazione dei redditi. Adesso il tentativo di riciclaggio, scoperto dagli uomini del Nucleo di Polizia tributaria di Torino, coordinati dalla Procura, grazie alla segnalazione di un'operazione sospetta fatta da un istituto di credito alla Banca d'Italia. Immediato il campanello di allarme e i controlli, le norme sullo scudo, infatti, non consentono di regolarizzare denaro e beni di provenienza illecita, facendoli rientrare dall'estero attraverso canali ufficiali. E' salito così a 3,5 milioni di euro il totale dei beni riconducibili alla coppia su cui le Fiamme Gialle hanno messo i sigilli. Un patrimonio sproporzionato rispetto alle entrate ufficialmente dichiarate al fisco dall'uomo e dalla campagna, di cui i due dovranno dimostrare la provenienza. http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/446227/

venerdì 9 marzo 2012

SERVONO SUBITO I NUOVI REGOLAMENTI DELLA GUARDIA DI FINANZA, ATTESI DA BEN 11 ANNI


SENZA REGOLE CERTE VINCE SEMPRE IL PIU’ FORTE. SERVONO SUBITO I NUOVI REGOLAMENTI DELLA GUARDIA DI FINANZA, ATTESI DA BEN 11 ANNI - di Gianluca Taccalozzi e Simone Sansoni



Gen. Ghersi - C1 dal '23 al '27
Era il 2001 quando veniva emanato il D.Lgs. 19 marzo 2001 n. 68, con il quale venivano rivisti ed aggiornati i compiti e le funzioni della Guardia di Finanza. In quello stesso decreto delegato, all’art. 9, co. 1, veniva prevista l’abrogazione del Regolamento Organico (1926) e del Regolamento di Servizio (1930) e la completa riscrittura delle modalità di esecuzione del servizio nonché dei compiti e dei doveri del personale della Guardia di Finanza.
Gen. Fornara - C1 dal '57 al '59
“” 1. Con regolamenti da adottare ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, sono rideterminate, in base alle norme del presente decreto legislativo e tenuto conto delle attribuzioni del Comandante generale del Corpo della Guardia di finanza ai sensi della legge 23 aprile 1959, n. 189, e successive modificazioni, le modalità di esecuzione del servizio nonché i compiti e i doveri del personale della Guardia di finanza. Per quanto attiene gli aspetti concernenti il concorso alla tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica e i compiti militari, i regolamenti sono adottati di concerto, rispettivamente, con i Ministri dell'interno e della difesa. A decorrere dalla data di entrata in vigore dei citati regolamenti sono abrogati i R.D. 6 novembre 1930, n. 1643, e R.D. 3 gennaio 1926, n. 126, concernenti, rispettivamente, il regolamento di servizio e il regolamento organico del Corpo.””
Ebbene, sono passati quasi 11 anni dall’emanazione di quel decreto legislativo e dei nuovi Regolamenti non si è vista nemmeno l’ombra. Al contrario, il comma 2 dello stesso articolo 9 che prevedeva l’emanazione di un nuovo Regolamento di Amministrazione della Guardia di Finanza, è stato puntualmente attuato con l’emanazione del D.M. 14 dicembre 2005 n. 292.
Gen. Mosca Moschini - C1 dal '97 al '01
La questione non è di poco conto e, oltre a denotare una certa superficialità nella gestione del personale del Corpo, si presta ad alcune considerazioni.

Il Regolamento Organico ed il Regolamento di servizio (meglio noto come “bozze di stampa del 1959”), infatti, contengono le disposizioni che regolano il rapporto tra il Finanziere e l’Amministrazione, in ordine a compiti, funzioni, doveri e diritti (per esempio l’incompatibilità ambientale, la corretta esecuzione del servizio, ecc.) e pertanto dovrebbero essere la “Bibbia” di tutti i finanzieri. Tuttavia le norme risalgono al ventennio (il Regolamento di servizio è stato solo aggiornato nel 1959) ed, addirittura, sono di difficilissimo reperimento, tanto che non si trova un’edizione aggiornata del Regolamento di servizio nemmeno nel sito “intranet” del Corpo.
Gen. Di Paolo - C1 dal '10
In sostanza, si è in presenza di regolamenti di cui nemmeno l’Amministrazione è pienamente a conoscenza delle parti ancora in vigore e di quelle superate e/o abrogate, figuriamoci il Finanziere. Una situazione di sostanziale assenza di regole certe, nella quale, in caso di contenzioso, l’ha quasi sempre vinta il più forte o il più alto in grado.
Un contesto che avrebbe dovuto spingere a redigere in tempi brevi i nuovi regolamenti, che, al contrario, sono invece caduti nel dimenticatoio e non vorremmo che ciò fosse accaduto per mantenere uno status quo  che, di fatto, privilegia la legge del più forte.

GIANLUCA TACCALOZZI
Presidente Direttivo Nazionale Ficiesse
g.taccalozzi@ficiesse.it 

SIMONE SANSONI
Segretario Nazionale Ficiesse
s.sansoni@ficiesse.it

lpd: manovra: sindacati polizia, voltafaccia governo su...

lpd: manovra: sindacati polizia, voltafaccia governo su...

..:: Il "tradimento" del Governo Monti, pronti alla mobilitazione ::..

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mercoledì 7 marzo 2012

Giustizia, Carta: il Consiglio di Stato discrimina militari, poliziotti e parenti disabili

anziani-disabiliIl 17 aprile manifestiamo davanti a Palazzo Spada. Roma 20 feb - «La misura è colma: il Consiglio di Stato, che da sempre limita i diritti di militari e forze dell’ordine, ora discrimina anche i loro parenti "disabili"». Lo afferma in una nota l’avvocato Giorgio Carta, ex ufficiale dei Carabinieri.

«E’ ora che i cittadini in uniforme comprendano che il loro malessere ha spesso causa nella stretta giuridica data ai loro diritti dalla giurisprudenza della Quarta Sezione del Consiglio di Stato. Secondo quanto diramato dallo stesso Ministero della difesa, - aggiunge Carta - in Italia viene respinto il 95 per cento dei ricorsi proposti dai militari. Questo dato, già in sé allarmante ed anomalo, deve essere valutato considerando che nel 5 per cento dei ricorsi accolti sono compresi quelli puramente strumentali, proposti cioè per accedere ad atti amministrativi, per obbligare l’amministrazione a rispondere ad istanze o per chiedere l’ottemperanza di una sentenza».

«Di conseguenza, il numero dei ricorsi utili vittoriosamente esperiti contro il Ministero della difesa è ben inferiore al 5 per cento – aggiunge Carta -. Le forze di polizia ad ordinamento civile, parimenti sottoposte alla giurisdizione esclusiva dei giudici amministrativi, non stanno molto meglio. L’ultima conferma, forse la più eclatante, dell’atteggiamento restrittivo assunto dalla quarta sezione del Consiglio di Stato nei confronti dei più fedeli servitori dello Stato è dato dall’assurda, quanto inspiegabile, interpretazione data alla recente modifica della legge 104 del 1992, che sancisce il diritto di ogni lavoratore che assiste un congiunto handicappato in condizione di gravità di chiedere l’assegnazione alla sede più prossima al disabile. A partire dalla sentenza 2707 del 2011, il massimo consesso della giustizia amministrativa sta esprimendo il principio assurdo secondo cui la specificità del servizio demandato a militari e forze dell’ordine li esclude dal riconoscimento dei diritti riconosciuti agli altri cittadini. In altre parole, i giudici della quarta sezione, vedono nei maggiori disagi e rischi del servizio militare o di polizia una ragione non per ampliare, ma addirittura per limitare diritti».

Consiglio-di-Stato«In tal modo, si discriminano altresì i disabili che, non solo devono fare i conti con la propria infermità, ma per effetto di tali sentenze anche con la sventura di avere congiunti che vestano una divisa, cioè cittadini di serie B. Tale inammissibile interpretazione sta condizionando anche i TAR di tutta Italia che, invece, avevano riconosciuto il beneficio previsto dalla nuova versione della legge 10 del 1992. Per dire basta a tale stato di cose e per urlare ai giudici amministrativi che non sono cittadini di serie B, - prosegue l’avvocato Carta - invito i militari e le forze dell’ordine, le loro associazioni, i sindacati, i partiti nonché gli organismi di tutela dei disabili, a manifestare il prossimo 17 aprile, alle ore 10,00, davanti al Consiglio di Stato (guarda la pagina web). L’occasione è data dalla concomitante udienza che si terrà lo stesso giorno per il caso di un agente penitenziario che chiede di assistere la madre handicappata grave, ma che si è visto sospendere dal Consiglio di Stato la sentenza favorevole ottenuta dal TAR Lazio».

«Auspico che, oltre agli organismi che già hanno aderito, - conclude Carta - partecipino alla manifestazione tutti i cittadini in uniforme e le associazioni di categoria, mettendo da parte i veti incrociati e gli schieramenti che notoriamente frazionano la platea di militari e forze dell’ordine. La discriminazione da parte dei giudici deve cessare prima che determini più gravi disordini in seno alle Forze armate e di polizia».


http://www.grnet.it/news/notizie/giustizia/3660-giustizia-carta-il-consiglio-di-stato-discrimina-militari-poliziotti-e-parenti-disabili

martedì 6 marzo 2012

Riscuotevano le pensioni dei parenti morti, oltre cento denunciati‎

La scoperta della Guardia di Finanza: c'era chi lo faceva da trent'anni (di Elena Masuelli - Edizione on line La Stampa del 06-03-2012) C'è la signora che ha continuato per 30 anni a riscuotere la pensione del padre defunto, per un totale di 150mila euro già restituiti, ma anche il giovane che, a sei anni dalla morte del nonno, lo ha "riportato in vita", facendogli firmare un modulo per trasferire l'accedito dall'assegno sul conto corrente di un Ufficio Postale più comodo. Sono i casi limite dell'operazione "Pantalone", condotta dai Finanzieri del Comando Provinciale di Torino e coordinata dalla Procura della Repubblica. Sono 123 le persone denunciate per avere continuato a incassare la pensione di parenti o conoscenti ormai deceduti, in alcuni casi anche da decenni. Una truffa da 6 milioni di euro. Migliaia le posizioni analizzate dalla Fiamme Gialle nel corso delle indagini, portate avanti in collaborazione con i funzionari della Direzione Provinciale dell'Inps, attraverso l'incrocio delle banche dati con le informazioni fornite dagli istituti bancari e postali, oppure acquisite presso l'Anagrafe dei Comuni della Provincia. Due i sistemi di frode utilizzati. C'era chi ritirava in contanti la pensione, presentandosi allo sportello con la delega del titolare ed attestandone falsamente l'esistenza in vita. Altri, con un conto corrente cointestato, semplicemente omettevano di comunicare il decesso del pensionato, continuando così a ricevere mensilmente il vitalizio. Gli accertamenti dei Finanzieri hanno permesso di sospendere il pagamento di 336 pensioni, con un risparmio annuale per le casse dello Stato di 1milione e 800mila euro. Per la Guardia di Finanza il controllo corretta gestione delle risorse erariali è una delle principali attività: nel 2011, la spesa previdenziale, con 176 miliardi di euro, ha assorbito da sola il 30% dell'intero bilancio nazionale. Le singole posizioni degli autori della truffa, che rischiano ciascuno una condanna fino a cinque anni di reclusione, sono al vaglio dell'Autorità Giudiziaria torinese. http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/445084/

giovedì 1 marzo 2012

Sapone al mercurio e creme tossiche - Operazione della Gdf di Torino

Centinaia di saponette al mercurio e creme per schiarire la pelle contenenti sostanze altamente tossiche sono state sequestrate dalla Guardia di Finanza di Torino in un negozio della città, nella zona di Porta Palazzo. Il titolare del negozio - un italiano di origine vietnamita di 49 anni - è stato denunciato per la violazione delle norme sul commercio di cosmetici. Molte confezioni riportavano la dicitura "poison contient mercure iodide", senza la traduzione in italiano. Nei prodotti - ha reso noto la Guardia di Finanza - sono stati trovate sostanze pericolose come lo ioduro mercurico e l'idrochinone, un composto nocivo irritante, allergenico e pericoloso per l'ambiente, utilizzato come schiarente della pelle. La commercializzazione e l'importazione di cosmetici contenenti mercurio è vietata nell'intera Europa, tuttavia, è ancora attivo un mercato illegale parallelo proveniente dai Paesi africani attraverso viene rifornito il mercato clandestino europeo. http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/444654/

Indagine conoscitiva sulla riforma fiscale: audizione del professor Tommaso Di Tanno