sabato 4 settembre 2010

BRESSO CHIEDE IL RICONTEGGIO ALLA GUARDIA DI FINANZA



Il Consiglio di Stato rinvia "Decisione a fine settembre"

Voto regionale, i giudici entrano nel merito di tutti i ricorsi. Soddisfatto Ghigo: "Adesso stop alle polemiche". Bresso: "Va bene così. La Regione paghi i costi del riconteggio"

di VERA SCHIAVAZZI

Il Consiglio di Stato rinvia (al 28 settembre, o al 18 ottobre) la discussione nel merito dei diversi ricorsi sul voto regionale. E decide di affrontarli tutti insieme: quello dei legali del presidente della Regione Roberto Cota contro il riconteggio delle schede di due liste (Scanderebech e Consumatori) deciso dal Tar; quello dei Verdi che contestano la decisione dello stesso Tar di bocciate la loro istanza contro i Verdi Verdi di Lupi e quello, forse il più pesante, che i legali di Mercedes Bresso hanno presentato per ottenere che l'altro procedimento contro la lista Pensionati di Michele Giovine sia affrontato direttamente dai giudici amministrativi piemontesi, senza l'ulteriore passaggio della querela di falso in sede civile. Apparentemente, è una giornata cruciale che si conclude nel segno del pareggio. Da un lato infatti i legali di Cota hanno rinunciato a una (probabilmente inutile) richiesta di sospendere il riconteggio, dall'altro quelli di Bresso hanno accettato il rinvio. E sempre ieri i legali della ex presidente hanno annunciato una nuova istanza al Tar affinché dia incarico alla Guardia di Finanza di eseguire senza ulteriori ritardi il riconteggio.
La decisione di ieri, però, fa sì la sentenza di primo grado emanata il 15 luglio dal Tar resti pienamente esecutiva. È possibile che, come sta avvenendo, i tempi del riconteggio, specie a Torino, siano lunghi o lunghissimi, e che mille ostacoli - che a questo punto è lecito ritenere di natura politica - si frappongano prima che in corso Stati Uniti giunga la risposta alla domanda avanzata. Una domanda di per sé facile: quanti tra i 15.000 elettori di Scanderebech e dei Consumatori alleati a Cota hanno votato soltanto la lista prescelta, e quanti invece hanno fatto la croce anche sul nome del candidato leghista? Anche a Palazzo Civico, del resto, fanno sapere che a fronte di una precisa richiesta la Città di Torino non sarà seconda a quella di Asti: mezzi di trasporto e personale non mancano, basta che qualcuno chieda di poterli usare e magari qualcun altro specifichi chi pagherà il conto finale. Inoltre, da ieri, la contestazione più pesante che grava sulla regolarità delle elezioni regionali, e cioè quella alla lista dei Pensionati di Giovine (sulla quale il Tribunale ha già disposto il rinvio a giudizio immediato per il 15 dicembre, dopo un'inchiesta-lampo della Procura che ha robustamente documentato possibili falsi nella raccolta delle candidature e nella loro autenticazione) è tornata sul piatto della bilancia. La previsione dell'avvocato 'storicò di Cota, Luca Procacci, secondo la quale grazie alla scelta del Tar di richiedere la querela di falso al Tribunale civile la causa sarebbe andata avanti, nei diversi gradi del giudizio, "fino alla fine del mandato regionale" ha avuto i suoi esiti, e potrebbe essere smentita dai giudici di Palazzo Spada.Il clima politico non cessa di apparire pesanti, Ieri, tra le tende dei Giardini Reali dove si tiene la festa Pd si riflettevano tutti i diversi umori dei tifosi: da chi sosteneva che il presidente del Tar Franco Bianchi fosse prossimo al trasferimento (la sua anzianità gli consente di aspirare a nuovi incarichi a Roma e a Napoli, ma non risulta che voglia farlo) a chi invece narrava i retroscena del ritardo nel riconteggio, frutto di pressioni e prudenze dalle quali nessuno può dirsi del tutto immune, fino agli incontri tra la stessa Bresso e autorevolissimi esponenti dell'Udc, coautore della prima ora dei ricorsi elettorali. Ma l'ex presidente spiegava: "Va bene così, visto che il 28 si farà l'udienza di merito: i costi? Non so se la stima di centinaia di migliaia di euro sia realistica. Certo è un costo che fa ridere se messo al confronto con quello delle elezioni di decine di milioni. Certo tocca alla Regione pagare". Soddisfatto della scelta pure il coordinatore regionale Pdl, Enzo Ghigo: "Una posizione corretta, spero che segni finalmente uno stop alle polemiche pretestuose"
(01 settembre 2010)

http://torino.repubblica.it/cronaca/2010/09/01/news/il_consiglio_di_stato_rinvia_decisione_a_fine_settembre-6669872/

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