
Da martedì 10 novembre, l’appuntato Francesco Salerno è ricordato a Torino da un giardino in Borgo San Paolo, a poca distanza dal Parco Ruffini. Nel 2005, durante un’operazione antidroga della Guardia di Finanza, il giovane graduato si era lanciato all’inseguimento di alcuni pusher, in fuga lungo la massicciata ferroviaria ed era stato travolto da un treno. Caduto nell’adempimento del proprio dovere, era stato insignito di medaglia d’oro alla memoria. Una medaglia indossata, durante la cerimonia di intitolazione del “giardino Francesco Salerno”, dalla vedova, la signora Patrizia Luca. Tanta gente nell’area verde tra corso Trapani e via Isonzo, alle spalle di un grosso complesso residenziale edificato pochi anni fa. Un folto picchetto d’onore delle Fiamme Gialle, abitanti della zona, autorità, tra le quali il prefetto Paolo Padoin e, per il Comune di Torino, il sindaco Sergio Chiamparino, il presidente della Sala Rossa Beppe Castronovo, i consiglieri Antonello Angeleri, Mario Carossa, Gioacchino Cuntrò, e Michele Paolino, presidente della Circoscrizione San Paolo - Pozzo Strada. Presenti anche diversi esponenti della magistratura torinese, come Marcello Maddalena ed Enrica Gabetta. In apertura della cerimonia, Castronovo ha sottolineato come la memoria dell’appuntato sarà custodita da un giardino frequentato dagli abitanti della zona e utilizzato dai bambini per i loro giochi, a testimonianza del sacrificio per la legalità e la civile convivenza. Base della democrazia. Il generale Vincenzo Basso, comandante delle Fiamme Gialle in Piemonte, ha ricordato ai suoi commilitoni: “Noi siamo uno strumento di legalità, una legalità la cui difesa quotidiana costa impegno, dedizione e, talvolta, il sacrificio della vita stessa”.
Durante la cerimonia, il sindaco ha voluto sottolineare le antiche origini torinesi della Guardia di Finanza, “un Corpo che ci è particolarmente caro. Quella contro la droga è una guerra difficile – ha aggiunto Chiamparino – che non può essere combattuta soltanto sul terreno della repressione, insieme alla quale è fondamentale un lavoro costante di educazione, nella scuola come in famiglia: siamo tutti educatori”. E il primo cittadino, concludendo il suo intervento, ha ribadito: “Chiediamo legalità, allora tutti dobbiamo contribuire, coltivando i suoi valori nella società e tra i giovani”. Quindi, il cappellano militare monsignor Jean-Pierre Ravotti ha recitato la “Preghiera del Finanziere”. E infine, lo scoprimento della targa che intitola il giardino all’appuntato Salerno, e l’inno di Mameli, cantato a gola spiegata non soltanto dai militi della Finanza, ma anche da molti dei cittadini presenti.
http://www.comune.torino.it/cittagora/article_7387.shtml">
2 commenti:
E' bello sapere ch la Città di Torino ha voluto intitolare uno spazio urbano frequentato da bambini e gente perbene a FRANCESCO, a conferma dell'apprezzamento del lavoro che ha svolto a tutela della legalità. Segno di riconoscimento ad un ragazzo, ancor prima che tutore della legge, che per lavoro era trapiantato da tannto tempo, malgrado gli affetti personali fossero a Roma. Un plauso a chi ha voluto questo. Angelo.
Ti ricordo con amicizia a NAJA 9/90
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