mercoledì 9 aprile 2014

STIPENDI PUBBLICI SBLOCCATI DAL 2015?


DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZE 2014

ANALISI E TENDENZE DELLA FINANZA PUBBLICA



...Passando all’analisi dei comparti di spesa più significativi si rileva:

le spese di personale riducono la loro incidenza sul PIL (dal 10,7% del 2011
 
al 9,1% del 2018) per effetto delle varie disposizioni legislative comportanti


norme di contenimento di tale aggregato di spesa - tra le quali si segnalano

la legge 30 luglio 2010, n. 122 (conversione, con modificazioni, del

D.L. 78/2010), la legge 15 luglio 2011, n. 111 (conversione con

modificazioni, del D.L. 98/2011) ed il D.P.R. 122/2013 - e nonostante si
consideri, per l’anno 2018, l’erogazione della nuova indennità di vacanza
contrattuale relativa al triennio 2018-2020. Tra le misure limitative della

spesa adottate e prolungate sino alla fine del 2014 si rammentano il blocco
della contrattazione collettiva, dei trattamenti economici individuali e

delle progressioni di carriera del personale. Le misure limitative delle

assunzioni si protraggono su un orizzonte temporale più esteso, solo

nell’anno 2018 sarebbe possibile sostituire completamente con nuovi

addetti il personale cessato dal servizio. Nel paragrafo III.1 sono forniti
maggiori dettagli sull’evoluzione di tale comparto;


 
III.1 PUBBLICO IMPIEGO




Risultati
 
 
Nell’anno 2013, la spesa per redditi da lavoro dipendente delle Amministrazioni
 
pubbliche è ammontata a circa 164 miliardi, in calo dello 0,7 per cento circa rispetto
 
all’anno precedente. Tale contrazione si somma al -1,9 per cento del 2012 e alla


diminuzione del 2,1 per cento registrata nel 2011, rafforzando il trend decrescente
 
che si è determinato dopo un lungo periodo di crescita (1998-2010). L’incidenza della

spesa per redditi sul PIL è stata del 10,5 per cento, come nel 2012, in calo rispetto

agli anni passati (11,3% nel 2009, 11,1% nel 2010, 10,7% nel 2011).
 
L’ulteriore riduzione nell’anno 2013 della spesa per redditi per il pubblico

impiego è la conseguenza dei molteplici interventi normativi disposti nel corso degli

ultimi anni che hanno comportato sia un contenimento delle retribuzioni individuali,

sia una riduzione del numero dei dipendenti pubblici (-5,6% circa nel periodo 2007-
 
2012). In particolare, hanno inciso sull’ammontare della spesa i seguenti interventi26:

26
 
Si veda, in particolare, il Decreto Legge 112/2008, convertito, con modificazioni, in legge 133/2008,

il Decreto Legge 78/2010, convertito, con modificazioni, in legge 122/2010 e il Decreto Legge 95/2012,

convertito, con modificazioni, in legge 135/2012.
 


la razionalizzazione del comparto scuola, il perdurare del blocco dei rinnovi
 
contrattuali per il periodo 2010-2015, l’introduzione di un limite di spesa individuale

rapportato alla retribuzione percepita nell’anno 2010, il riconoscimento solo ai fini
 
giuridici delle progressioni di carriera disposte nel quadriennio 2011-2014,
 
la decurtazione in base al numero delle unità di personale cessate dell’ammontare


delle risorse disponibili per la contrattazione integrativa, la rimodulazione delle
 
limitazioni all’assunzione di personale con modalità diversificate in base alla
 
tipologia di comparto interessato (ad esclusione dei soli comparti Scuola/AFAM e

Forze armate).

Il risultato di consuntivo conferma sostanzialmente la stima contenuta nella

Nota di aggiornamento del DEF 2013 (164.172 milioni), rilevandosi rispetto alla

previsione uno scostamento negativo di soli 110 milioni.

Rispetto al 2012, la spesa per redditi da lavoro segna una diminuzione

significativa nelle Amministrazioni locali (-1,9%), mentre registra un incremento nelle

Amministrazioni centrali (+0,2%) e negli Enti di previdenza (+1,0%).
 


Previsioni
 
 
Nel quadro a legislazione vigente27
 
27
 
Per effetto del D.P.R. 122/2013, le principali misure di contenimento della spesa previste dal
D.L. 78/2010 sono prorogate sino al 31 dicembre 2014.
 
 
la spesa per redditi da lavoro dipendente
 
 
delle Amministrazioni Pubbliche è stimata diminuire dello 0,7 per cento circa per il

2014, per poi stabilizzarsi nel triennio successivo e crescere dello 0,3 per cento nel
 
2018, per effetto dell’attribuzione dell’indennità di vacanza contrattuale riferita al



triennio contrattuale 2018-2020.

La riduzione attesa nel 2014 è dovuta al consolidarsi delle misure di

contenimento della spesa per redditi per il pubblico impiego disposte dalle recenti
 
manovre di finanza pubblica28.
28
 
Vds., tra l’altro: Decreto legge 112/2008, convertito, con modificazioni, in legge 133/2008, Decreto
 
 
legge 78/2010, convertito, con modificazioni, in legge 122/2010, Decreto Legge 98/2011, convertito,
con modificazioni, in legge 111/2011, legge 183/2011, Decreto Legge 95/2012, convertito, con
modificazioni, in legge 135/2012, legge 228/2012. Hanno invece comportato maggiori oneri di
 
personale, tra l’altro, la sentenza n. 223/2012 della Corte Costituzionale (che esaurirà i suoi effetti nel
 
2016), il Decreto legge 104/2013, convertito con modificazioni, in legge 128/2013 e, per il solo 2014,
la Legge di Stabilità 2014, L. n.147/2013.
 
 
Il modesto incremento dello 0,1 per cento stimato per
 
 

l’anno 2015 è determinato, principalmente, dal venir meno di alcune delle predette



misure di contenimento della spesa in vigore nel periodo 2011-2014, in particolare il
 
limite di spesa individuale riferito alla retribuzione percepita nell’anno 2010 ed



il riconoscimento ai soli fini giuridici delle progressioni di carriera. Tali effetti di

spesa sono stati in gran parte compensati dalla decurtazione permanente, introdotta

a decorrere dal 1°gennaio 2015 dalla Legge di Stabilità 2014, delle risorse destinate

al trattamento accessorio in relazione ai risparmi di spesa determinati ai sensi del

D.L. 78/2010 ed inizialmente previsti per il solo triennio 2011-2013 (successivamente

prorogati dal DPR 122/2013 sino al 31 dicembre 2014). Inoltre, la previsione per
 
l’anno 2015 non sconta più l’erogazione dell’indennità di vacanza contrattuale



relativa al triennio 2015-2017, a seguito della disposizione introdotta dalla Legge di

Stabilità 2014 che ha individuato, quale indennità di vacanza contrattuale di
 
riferimento per il predetto triennio, quella in godimento dall’anno 2010. Negli anni



2016 e 2017 la spesa per redditi si manterrebbe circa costante, per poi aumentare

dello 0,3% nel 2018 in ragione della nuova indennità di vacanza contrattuale relativa

al triennio 2018-2020.

Gli effetti di slittamento salariale sono stimati prudenzialmente sulla base delle
 
risultanze nell’ultimo quinquennio.
 
L’evoluzione della spesa per redditi a livello di sottosettore istituzionale è



stimata in coerenza con gli effetti attesi delle manovre di finanza pubblica e con
 
l’andamento assunto per gli effetti di slittamento salariale.

http://www.tesoro.it/doc-finanza-pubblica/def/2014/documenti/W-Def-2014-Sez-II-AnalisiETtendenzeFP-9-4-2014.pdf

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