DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZE 2014
...Passando all’analisi dei comparti di spesa più significativi si rileva:
le spese di personale riducono la loro incidenza sul PIL (dal 10,7% del 2011
norme di contenimento di tale aggregato di spesa - tra le quali si segnalano
la legge 30 luglio 2010, n. 122 (conversione, con modificazioni, del
D.L. 78/2010), la legge 15 luglio 2011, n. 111 (conversione con
modificazioni, del D.L. 98/2011) ed il D.P.R. 122/2013 - e nonostante si
consideri, per l’anno 2018, l’erogazione della nuova indennità di vacanza
contrattuale relativa al triennio 2018-2020. Tra le misure limitative della
spesa adottate e prolungate sino alla fine del 2014 si rammentano il blocco
della contrattazione collettiva, dei trattamenti economici individuali e
delle progressioni di carriera del personale. Le misure limitative delle
assunzioni si protraggono su un orizzonte temporale più esteso, solo
nell’anno 2018 sarebbe possibile sostituire completamente con nuovi
addetti il personale cessato dal servizio. Nel paragrafo III.1 sono forniti
maggiori dettagli sull’evoluzione di tale comparto;
III.1 PUBBLICO IMPIEGO
Risultati
Nell’anno 2013, la spesa per redditi da lavoro dipendente delle Amministrazioni
pubbliche è ammontata a circa 164 miliardi, in calo dello 0,7 per cento circa rispetto
all’anno precedente. Tale contrazione si somma al -1,9 per cento del 2012 e alla
diminuzione del 2,1 per cento registrata nel 2011, rafforzando il trend decrescente
che si è determinato dopo un lungo periodo di crescita (1998-2010). L’incidenza della
spesa per redditi sul PIL è stata del 10,5 per cento, come nel 2012, in calo rispetto
agli anni passati (11,3% nel 2009, 11,1% nel 2010, 10,7% nel 2011).
L’ulteriore riduzione nell’anno 2013 della spesa per redditi per il pubblico
impiego è la conseguenza dei molteplici interventi normativi disposti nel corso degli
ultimi anni che hanno comportato sia un contenimento delle retribuzioni individuali,
sia una riduzione del numero dei dipendenti pubblici (-5,6% circa nel periodo 2007-
2012). In particolare, hanno inciso sull’ammontare della spesa i seguenti interventi26:
26
Si veda, in particolare, il Decreto Legge 112/2008, convertito, con modificazioni, in legge 133/2008,
il Decreto Legge 78/2010, convertito, con modificazioni, in legge 122/2010 e il Decreto Legge 95/2012,
convertito, con modificazioni, in legge 135/2012.
la razionalizzazione del comparto scuola, il perdurare del blocco dei rinnovi
contrattuali per il periodo 2010-2015, l’introduzione di un limite di spesa individuale
rapportato alla retribuzione percepita nell’anno 2010, il riconoscimento solo ai fini
giuridici delle progressioni di carriera disposte nel quadriennio 2011-2014,
la decurtazione in base al numero delle unità di personale cessate dell’ammontare
delle risorse disponibili per la contrattazione integrativa, la rimodulazione delle
limitazioni all’assunzione di personale con modalità diversificate in base alla
tipologia di comparto interessato (ad esclusione dei soli comparti Scuola/AFAM e
Forze armate).
Il risultato di consuntivo conferma sostanzialmente la stima contenuta nella
Nota di aggiornamento del DEF 2013 (164.172 milioni), rilevandosi rispetto alla
previsione uno scostamento negativo di soli 110 milioni.
Rispetto al 2012, la spesa per redditi da lavoro segna una diminuzione
significativa nelle Amministrazioni locali (-1,9%), mentre registra un incremento nelle
Amministrazioni centrali (+0,2%) e negli Enti di previdenza (+1,0%).
Previsioni
Nel quadro a legislazione vigente27
27
Per effetto del D.P.R. 122/2013, le principali misure di contenimento della spesa previste dal
la spesa per redditi da lavoro dipendente
delle Amministrazioni Pubbliche è stimata diminuire dello 0,7 per cento circa per il
2014, per poi stabilizzarsi nel triennio successivo e crescere dello 0,3 per cento nel
2018, per effetto dell’attribuzione dell’indennità di vacanza contrattuale riferita al
triennio contrattuale 2018-2020.
La riduzione attesa nel 2014 è dovuta al consolidarsi delle misure di
contenimento della spesa per redditi per il pubblico impiego disposte dalle recenti
manovre di finanza pubblica28.
28
Vds., tra l’altro: Decreto legge 112/2008, convertito, con modificazioni, in legge 133/2008, Decreto
legge 78/2010, convertito, con modificazioni, in legge 122/2010, Decreto Legge 98/2011, convertito,
con modificazioni, in legge 111/2011, legge 183/2011, Decreto Legge 95/2012, convertito, con
modificazioni, in legge 135/2012, legge 228/2012. Hanno invece comportato maggiori oneri di
personale, tra l’altro, la sentenza n. 223/2012 della Corte Costituzionale (che esaurirà i suoi effetti nel
2016), il Decreto legge 104/2013, convertito con modificazioni, in legge 128/2013 e, per il solo 2014,
Il modesto incremento dello 0,1 per cento stimato per
l’anno 2015 è determinato, principalmente, dal venir meno di alcune delle predette
misure di contenimento della spesa in vigore nel periodo 2011-2014, in particolare il
limite di spesa individuale riferito alla retribuzione percepita nell’anno 2010 ed
il riconoscimento ai soli fini giuridici delle progressioni di carriera. Tali effetti di
spesa sono stati in gran parte compensati dalla decurtazione permanente, introdotta
a decorrere dal 1°gennaio 2015 dalla Legge di Stabilità 2014, delle risorse destinate
al trattamento accessorio in relazione ai risparmi di spesa determinati ai sensi del
D.L. 78/2010 ed inizialmente previsti per il solo triennio 2011-2013 (successivamente
prorogati dal DPR 122/2013 sino al 31 dicembre 2014). Inoltre, la previsione per
l’anno 2015 non sconta più l’erogazione dell’indennità di vacanza contrattuale
relativa al triennio 2015-2017, a seguito della disposizione introdotta dalla Legge di
Stabilità 2014 che ha individuato, quale indennità di vacanza contrattuale di
riferimento per il predetto triennio, quella in godimento dall’anno 2010. Negli anni
2016 e 2017 la spesa per redditi si manterrebbe circa costante, per poi aumentare
dello 0,3% nel 2018 in ragione della nuova indennità di vacanza contrattuale relativa
al triennio 2018-2020.
Gli effetti di slittamento salariale sono stimati prudenzialmente sulla base delle
risultanze nell’ultimo quinquennio.
L’evoluzione della spesa per redditi a livello di sottosettore istituzionale è
stimata in coerenza con gli effetti attesi delle manovre di finanza pubblica e con
l’andamento assunto per gli effetti di slittamento salariale.http://www.tesoro.it/doc-finanza-pubblica/def/2014/documenti/W-Def-2014-Sez-II-AnalisiETtendenzeFP-9-4-2014.pdf
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