DAL SITO http://www.partitodemocratico.it/doc/202916/la-sicurezza-come-diritto-di-libert.htm
2. Un nuovo modello di sicurezza per l’Italia
Gli organici e il funzionamento delle forze dell’ordine. La sicurezza è questione seria che deve essere affrontata con professionalità e risorse adeguate dallo Stato. La propaganda della destra sulla “sicurezza fai da te” è fallita: le ronde non hanno trovato spazio nell’immaginario delle persone. In questo senso, per impedire ogni possibile incidente causato dalla logica della sicurezza “fai da te” e da una eccessiva diffusione delle armi da fuoco, il PD crede che sia opportuno lavorare per regolamentare in maniera più stringente e ridurre il numero di quelle in circolazione. Per prevenire, contrastare e reprimere alcuni comportamenti che determinano degrado e allarme sociale, favorendo il compimento di alcuni reati è necessario intervenire con risorse e strumenti adeguati. I pesanti tagli di risorse decisi dal Governo al comparto sicurezza hanno peggiorato la situazione delle forze dell’ordine, che hanno invece bisogno di maggiori strumenti e di più investimenti per aumentare le capacità operative, l’efficienza e le professionalità. In questo senso la misura suppletiva ed emergenziale dell’impiego dell’esercito nel pattugliamento urbano è risultata nei fatti controproducente: distoglie con costi elevatissimi molto personale di pubblica sicurezza – che potrebbe invece essere impiegato sul territorio – al seguito dei nostri militari, vista la loro impossibilità ad operare come forze di polizia. La situazione causata dai tagli è aggravata poi dalla questione dei compiti amministrativi di supporto all’azione di polizia.
La Legge prevede che le funzioni di carattere amministrativo, contabile e patrimoniale siano svolte da personale dei ruoli dell’amministrazione civile. Questa previsione è stata in larga parte disattesa e buona parte del carico di lavoro amministrativo grava direttamente sul personale di polizia, con grave nocumento del loro impiego in strada. Serve una riforma delle forze dell’ordine per coordinare meglio, semplificare e rendere più efficiente l’assetto attuale. Noi pensiamo che la Legge n. 121 del 1981 – una riforma fondamentale dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza che ha prodotto risultati molto positivi – debba essere attuata pienamente e aggiornata alla luce delle nuove esigenze emerse negli anni recenti. Al contempo è necessario definire con chiarezza le modalità d’impiego e le responsabilità delle varie forze oggi esistenti. Nel corso del tempo si sono create strutture con funzioni e compiti che spesso si sovrappongono determinando confusione e sprechi di risorse. Per questi motivi è necessario modernizzare le forze dell’ordine. Riorganizzazione e riordino del sistema di prevenzione e repressione del crimine devono partire dal riconoscimento che Forze di polizia e Forze armate devono svolgere funzioni diverse, non sovrapponibili, né intercambiabili.
Il PD propone di costruire un nuovo modello organizzativo, funzionale e ordinamentale tra Forze di polizia e Forze armate: le prime a ordinamento civile con funzioni di sicurezza interna; le seconde a ordinamento militare con funzioni di difesa esterna. Le Forze di polizia hanno ordinamento civile, operano per la tutela interna dell’ordine pubblico e della sicurezza pubblica, contrastano la criminalità comune e organizzata, il terrorismo, l’eversione e la violenza politica. La responsabilità politica è del Ministro dell’Interno.
Le Forze armate hanno ordinamento militare, operano per la difesa dell’indipendenza e dell’integrità nazionale. La responsabilità politica è del Ministro della Difesa. Per le Forze armate è necessario prevedere maggiori forme di rappresentanza sindacale per renderle più democratiche e più vicine ai cittadini.
Come è previsto dalle Legge n. 121 del 1981 “il Ministro dell’Interno è responsabile della tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica ed è Autorità nazionale di pubblica sicurezza”. In questo quadro sarà possibile razionalizzare l’impiego di risorse economiche, umane e strumentali, eliminando gli sprechi e i doppioni.
Per questo è necessario definire con chiarezza le modalità d’impiego e le responsabilità delle varie forze oggi esistenti, iniziando un lavoro di raccordo di tutte quelle strutture che presentano funzioni e compiti sovrapponibili, in maniera da potenziare le strutture attraverso la loro riorganizzazione e l’accorpamento. Nel frattempo sarà necessario operare in Parlamento affinché avvenga il riconoscimento della specificità delle forze dell’ordine attraverso quegli investimenti sulle retribuzioni, sulla professionalità e sugli strumenti operativi, il cui primo passo è stato cancellato dalla manovra economica di quest’anno.
Bisogna poi mettere mano al ringiovanimento ed al rafforzamento degli operatori
di pubblica sicurezza. Gli interventi più urgenti sono:
• liberare agenti potenzialmente operativi dalle attività burocratiche e non operative;
• assumere nuovi agenti attraverso concorsi pubblici e abbandonare così la pratica del reclutamento mediante il passaggio dei volontari dell’esercito;
• rivedere ed adeguare secondo le necessità le piante organiche degli operatori impegnati nelle attività di pubblica sicurezza;
• integrare il personale civile di supporto per le funzioni amministrative, contabili e patrimoniali.
La dignità delle Forze dell’ordine cardine del rapporto fiduciario tra forze di sicurezza e cittadini.
Gli operatori della sicurezza garantiscono un servizio essenziale per il funzionamento della democrazia. Le forze dell’ordine rappresentano la Repubblica e per questo devono avere un riconoscimento sociale e pubblico significativo. Nelle politiche della sicurezza è fondamentale l’autorevolezza delle Forze dell’ordine che nasce da come si svolge la funzione e da come lo Stato tratta gli operatori. A questo proposito è necessario riconoscere alle Forze dell’ordine mezzi e retribuzioni adeguati al ruolo che svolgono. Inoltre devono essere introdotti meccanismi di tutela legislativa, come la procedibilità d’ufficio per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale, per affermare in modo concreto il ruolo fondamentale e l’importanza delle donne e degli uomini al servizio della sicurezza dello Stato.
ASSEMBLEA NAZIONALE PD
ROMA, 4 E 5 FEBBRAIO 2011
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