mercoledì 31 ottobre 2012
sabato 27 ottobre 2012
LA POSIZIONE DEL PD SULLA SICUREZZA: POLIZIE CIVILI E SINDACATO AI MILITARI (????)
DAL SITO http://www.partitodemocratico.it/doc/202916/la-sicurezza-come-diritto-di-libert.htm
2. Un nuovo modello di sicurezza per l’Italia
Gli organici e il funzionamento delle forze dell’ordine. La sicurezza è questione seria che deve essere affrontata con professionalità e risorse adeguate dallo Stato. La propaganda della destra sulla “sicurezza fai da te” è fallita: le ronde non hanno trovato spazio nell’immaginario delle persone. In questo senso, per impedire ogni possibile incidente causato dalla logica della sicurezza “fai da te” e da una eccessiva diffusione delle armi da fuoco, il PD crede che sia opportuno lavorare per regolamentare in maniera più stringente e ridurre il numero di quelle in circolazione. Per prevenire, contrastare e reprimere alcuni comportamenti che determinano degrado e allarme sociale, favorendo il compimento di alcuni reati è necessario intervenire con risorse e strumenti adeguati. I pesanti tagli di risorse decisi dal Governo al comparto sicurezza hanno peggiorato la situazione delle forze dell’ordine, che hanno invece bisogno di maggiori strumenti e di più investimenti per aumentare le capacità operative, l’efficienza e le professionalità. In questo senso la misura suppletiva ed emergenziale dell’impiego dell’esercito nel pattugliamento urbano è risultata nei fatti controproducente: distoglie con costi elevatissimi molto personale di pubblica sicurezza – che potrebbe invece essere impiegato sul territorio – al seguito dei nostri militari, vista la loro impossibilità ad operare come forze di polizia. La situazione causata dai tagli è aggravata poi dalla questione dei compiti amministrativi di supporto all’azione di polizia.
La Legge prevede che le funzioni di carattere amministrativo, contabile e patrimoniale siano svolte da personale dei ruoli dell’amministrazione civile. Questa previsione è stata in larga parte disattesa e buona parte del carico di lavoro amministrativo grava direttamente sul personale di polizia, con grave nocumento del loro impiego in strada. Serve una riforma delle forze dell’ordine per coordinare meglio, semplificare e rendere più efficiente l’assetto attuale. Noi pensiamo che la Legge n. 121 del 1981 – una riforma fondamentale dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza che ha prodotto risultati molto positivi – debba essere attuata pienamente e aggiornata alla luce delle nuove esigenze emerse negli anni recenti. Al contempo è necessario definire con chiarezza le modalità d’impiego e le responsabilità delle varie forze oggi esistenti. Nel corso del tempo si sono create strutture con funzioni e compiti che spesso si sovrappongono determinando confusione e sprechi di risorse. Per questi motivi è necessario modernizzare le forze dell’ordine. Riorganizzazione e riordino del sistema di prevenzione e repressione del crimine devono partire dal riconoscimento che Forze di polizia e Forze armate devono svolgere funzioni diverse, non sovrapponibili, né intercambiabili.
Il PD propone di costruire un nuovo modello organizzativo, funzionale e ordinamentale tra Forze di polizia e Forze armate: le prime a ordinamento civile con funzioni di sicurezza interna; le seconde a ordinamento militare con funzioni di difesa esterna. Le Forze di polizia hanno ordinamento civile, operano per la tutela interna dell’ordine pubblico e della sicurezza pubblica, contrastano la criminalità comune e organizzata, il terrorismo, l’eversione e la violenza politica. La responsabilità politica è del Ministro dell’Interno.
Le Forze armate hanno ordinamento militare, operano per la difesa dell’indipendenza e dell’integrità nazionale. La responsabilità politica è del Ministro della Difesa. Per le Forze armate è necessario prevedere maggiori forme di rappresentanza sindacale per renderle più democratiche e più vicine ai cittadini.
Come è previsto dalle Legge n. 121 del 1981 “il Ministro dell’Interno è responsabile della tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica ed è Autorità nazionale di pubblica sicurezza”. In questo quadro sarà possibile razionalizzare l’impiego di risorse economiche, umane e strumentali, eliminando gli sprechi e i doppioni.
Per questo è necessario definire con chiarezza le modalità d’impiego e le responsabilità delle varie forze oggi esistenti, iniziando un lavoro di raccordo di tutte quelle strutture che presentano funzioni e compiti sovrapponibili, in maniera da potenziare le strutture attraverso la loro riorganizzazione e l’accorpamento. Nel frattempo sarà necessario operare in Parlamento affinché avvenga il riconoscimento della specificità delle forze dell’ordine attraverso quegli investimenti sulle retribuzioni, sulla professionalità e sugli strumenti operativi, il cui primo passo è stato cancellato dalla manovra economica di quest’anno.
Bisogna poi mettere mano al ringiovanimento ed al rafforzamento degli operatori
di pubblica sicurezza. Gli interventi più urgenti sono:
• liberare agenti potenzialmente operativi dalle attività burocratiche e non operative;
• assumere nuovi agenti attraverso concorsi pubblici e abbandonare così la pratica del reclutamento mediante il passaggio dei volontari dell’esercito;
• rivedere ed adeguare secondo le necessità le piante organiche degli operatori impegnati nelle attività di pubblica sicurezza;
• integrare il personale civile di supporto per le funzioni amministrative, contabili e patrimoniali.
La dignità delle Forze dell’ordine cardine del rapporto fiduciario tra forze di sicurezza e cittadini.
Gli operatori della sicurezza garantiscono un servizio essenziale per il funzionamento della democrazia. Le forze dell’ordine rappresentano la Repubblica e per questo devono avere un riconoscimento sociale e pubblico significativo. Nelle politiche della sicurezza è fondamentale l’autorevolezza delle Forze dell’ordine che nasce da come si svolge la funzione e da come lo Stato tratta gli operatori. A questo proposito è necessario riconoscere alle Forze dell’ordine mezzi e retribuzioni adeguati al ruolo che svolgono. Inoltre devono essere introdotti meccanismi di tutela legislativa, come la procedibilità d’ufficio per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale, per affermare in modo concreto il ruolo fondamentale e l’importanza delle donne e degli uomini al servizio della sicurezza dello Stato.
ASSEMBLEA NAZIONALE PD
ROMA, 4 E 5 FEBBRAIO 2011
venerdì 26 ottobre 2012
mercoledì 24 ottobre 2012
VENERDI' IL GOVERNO AFFRONTA IL NODO PENSIONI
Convocazione Consiglio dei Ministri n.51 del 26/10/2012
24 Ottobre 2012
Il Consiglio dei Ministri è convocato per venerdì 26 ottobre 2012 alle ore 10,00 a Palazzo Chigi per l’esame del seguente ordine del giorno:
- DECRETO-LEGGE: Disposizioni concernenti interventi urgenti in favore della popolazione siriana e dei rifugiati nei Paesi limitrofi, nonché per il sostegno ai processi di pace e di stabilizzazione (AFFARI ESTERI) - INIZIO ESAME;
- DISEGNO DI LEGGE: Delega al Governo in materia di infrastrutture, trasporti e territorio (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI) - ESAME PRELIMINARE;
N. 2 DISEGNI DI LEGGE (AFFARI ESTERI) – diramati 18.10.2012 - recanti ratifica ed esecuzione dei seguenti Accordi internazionali:
- cooperazione tra Italia ed Afghanistan in materia di prevenzione e contrasto al traffico illecito di stupefacenti, sostanze psicotrope e loro precursori;
- cooperazione culturale, scientifica, tecnologica e nel campo dell’istruzione tra Italia e Cipro;
- DECRETO LEGISLATIVO: Disposizioni integrative e correttive al DLG n. 159 del 2011 recante Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia, a norma degli articoli 1 e 2 della legge n. 136 del 2010 (INTERNO - GIUSTIZIA);
- DECRETO LEGISLATIVO: Modifiche al DLG n. 191 del 2010 recante attuazione delle direttive 2008/57/CE e 2009/131/CE relative all’interoperabilità del sistema ferroviario comunitario (AFFARI EUROPEI - INFRASTRUTTURE E TRASPORTI) - ESAME PRELIMINARE;
- DECRETO PRESIDENZIALE: Regolamento recante disciplina delle attività del Ministero della difesa in materia di lavori, servizi e forniture, a norma dell’articolo 196 del DLG n. 163 del 2006 (DIFESA);
- DECRETO PRESIDENZIALE: Regolamento concernente la parità di accesso agli organi di amministrazione e di controllo nelle società costituite in Italia, controllate da pubbliche amministrazioni, a norma dell’articolo 2359, commi primo e secondo, del Codice civile, non quotate in mercati regolamentati, a norma dell’articolo 3, comma 2, della legge n. 120 del 2011 (ECONOMIA - LAVORO);
- DECRETO PRESIDENZIALE: Regolamento per l’adozione delle misure di armonizzazione dei requisiti di accesso al sistema pensionistico, tenendo conto delle peculiarità ed esigenze dei settori di attività, nonché dei rispettivi ordinamenti, a norma dell’articolo 24, comma 18 del decreto-legge n. 201 del 2011 (LAVORO) – ESAME PRELIMINARE;
- DECRETO PRESIDENZIALE: Regolamento recante disciplina dell’utilizzo di combustibili solidi secondari (CSS), in parziale sostituzione di combustibili fossili tradizionali, in cementifici soggetti al regime dell’autorizzazione integrata ambientale, a norma dell’articolo 214, comma 11, del DLG n. 152 del 2006 (AMBIENTE) - ESAME PRELIMINARE;
- DECRETO PRESIDENZIALE: Regolamento recante nuovo statuto dell’Aero Club d’Italia e nuovo statuto degli Aero Club locali federati (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI) - ESAME PRELIMINARE;
- LEGGI REGIONALI;
- VARIE ED EVENTUALI.
martedì 23 ottobre 2012
Il Cocer GdF scende in piazza, mentre altri parlano ancora di "ideale partecipazione all'esercizio di un diritto"
di Luca Marco Comellini
"Tutti hanno diritto di
manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e
ogni altro mezzo di diffusione", lo recita il primo comma dell'articolo
21 della Costituzione. Eppure nel 2012, nel terzo millennio, vi è
ancora una categoria di cittadini italiani ai quali sembra essere
impedita ogni forma di "manifestazione": i militari. Dico "sembra"
perché, se nei fatti ogni volta che la situazione politica ed economica
spinge le masse a manifestare pubblicamente il dissenso o il favore
verso questo o quel governo, politico o gerarca, loro - i militi - si
limitano a striduli comunicati stampa ma si astengono timorosamente dal
partecipare ad ogni iniziativa che richieda il classico "metterci la
faccia". Anzi lo fanno solo idealmente. Domani (23 ottobre) gli
appartenenti alle forze di polizia, con in testa i loro rappresentanti
sindacali manifesteranno contro l'ennesima manovra finanziaria,
l'ennesimo boccone amaro che non riescono a digerire.
A prescindere dalle loro motivazioni, che sono certamente importanti ma che qui non interessano, va fatto notare a chi ha la pazienza di leggermi che nei giorni scorsi le sezioni del Cocer dei Carabinieri, dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica, quella specie di organismo rappresentativo che la legge impone ai militari, precludendogli di fatto ogni possibile esercizio di quei diritti che la Costituzione stessa gli riconosce a tutti e che non vieta, hanno scoperto un nuovo modo di manifestare il proprio dissenso: "l'ideale partecipazione". E chiaro che questi impavidi difensori dei diritti dei militari, che nei lunghi mesi della cruenta campagna elettorale (finita solo il 15 luglio con un risultato pietoso) hanno sciorinato proclami a iosa, ora fanno un po' ridere con la loro "ideale partecipazione" all'esercizio di un diritto.
E mentre loro idealizzano la Costituzione gli appartenenti a una differente sezione della medesima rappresentanza militare, il Cocer della Guardia di Finanza, scendono in piazza in modo reale e con il concreto supporto di tutto il personale rappresentato che, per far ciò, si è preso un giorno di congedo dal servizio. Si perché loro - i finanzieri - come del resto tutti i militari, possono manifestare liberamente osservando determinate condizioni: liberi dal servizio senza qualificarsi come appartenenti alle Forze armate o ai Corpi armati dello Stato. E ciò al fine di garantire una parvenza di estraneità alle competizioni politiche. Ben più avanti dei loro timorosi colleghi con la divisa verde, azzurra e bianca, il personale della GdF ha deciso - è non credo sia la prima volta - di scendere in piazza. Sicuramente lo faranno sorvegliati a vista dai generali e comunque dai loro vertici che, per quanto possano considerarsi progressisti, sono sempre l'espressione di una militarità che a mio avviso, proprio in quel Corpo, non ha più alcuna ragion d'essere.
Ma questo è un discorso più ampio che mi riprometto di affrontare in un prossimo futuro. Ovviamente quelli della GdF hanno scelto la concretezza per sostenere la ragione delle loro idee, mentre agli impavidi delegati dei Carabinieri, dell'Esercito della Marina e dell'Aeronautica che domani saranno solo "idealmente" presenti alla manifestazione che si svolgerà in numerose piazze d'Italia resterà la certezza di aver nuovamente perso un'occasione per onorare e difendere la Costituzione, il diritto e i diritti. Peccato, sarà per un'altra volta.
22 ottobre 2012
lunedì 22 ottobre 2012
sabato 20 ottobre 2012
COBAR GDF PIEMONTE: SIAMO PRONTI A LAVORARE ANCHE TUTTA LA VITA, MA…
SIAMO PRONTI A LAVORARE ANCHE TUTTA LA VITA, MA…
STESSI SACRIFICI, STESSA PENSIONE, STESSI DIRITTI
I finanzieri piemontesi aderiscono con convinzione alla manifestazione di protesta sindacale delle Forze di Polizia, indetta per martedì 23 ottobre davanti alla Regione Piemonte, in piazza Castello, a Torino.
Denunciamo il tentativo di porre mano al sistema previdenziale delle Forze di Polizia senza alcun effettivo confronto e con l’unico fine di fare cassa, senza valutare i gravissimi effetti che deriveranno per la sicurezza dei cittadini.
Il Governo ci ha chiesto sacrifici e noi, come gli altri lavoratori, non ci sottraiamo; ma se il nostro destino previdenziale deve essere assimilato a quello di tutti gli altri, allora pretendiamo contestualmente anche i diritti riconosciuti a tutti i cittadini italiani:
· poter chiedere una anticipo della buonuscita ed avere la possibilità di una previdenza complementare;
· essere liberi da qualsiasi dovere giuridico una volta terminato l’orario di servizio, senza alcun obbligo d’intervento 24 ore su 24;
· poter mantenere il posto di lavoro anche in non perfette condizioni fisiche e sanitarie, senza dover essere sottoposti a visite mediche obbligatorie in strutture militari;
· riunirsi pubblicamente, manifestare in piazza, aderire a sindacati, scioperare, fare propaganda politica in ogni luogo e condizione, manifestare liberamente il proprio pensiero senza limiti e costrizioni;
· svolgere contemporaneamente altre attività lavorative e poter avere parenti imprenditori nella circoscrizione di servizio e poter assistere i propri congiunti;
· espatriare senza alcuna autorizzazione o limitazione;
· essere assoggettati alla legislazione comune, senza alcuna giurisdizione speciale come il codice penale militare, i tribunali militari, il regolamento di disciplina militare, avere il diritto di difendersi con le stesse garanzie di tutti i lavoratori, senza sanzioni disciplinari che comportano la privazione della libertà come la consegna di rigore;
· poter adire il giudice del lavoro con le tutele legali fornite dai sindacati, patronati ed associazioni professionali.
In sostanza, se la nostra TRUFFALDINA SPECIFICITA’ deve essere solamente fatta di doveri, obblighi, restrizioni, allora non la vogliamo; ci si faccia lavorare anche fino a settant’anni, ma nelle stesse condizioni giuridiche di tutti gli altri lavoratori.
Torino, 19 ottobre 2012
IL COBAR DELLA GUARDIA DI FINANZA DEL PIEMONTE
giovedì 18 ottobre 2012
TORINO: 23 OTTOBRE MANIFESTAZIONE UNITARIA SINDACATI DI POLIZIA
Martedi' 23 ottobre l’UGL Coordinamento Sicurezza del Piemonte
unitamente alle altre rappresentanze sindacali del Comparto
Sicurezza, manifesterà dinanzi la Presidenza della Regione
Piemonte per protestare contro l'abbassamento dei livelli di
sicurezza del Paese. I provvedimenti previsti dalla legge di stabilità
sommati a quelli contenuti nella spending review, ci fa ritenere che
il governo abbia come obiettivo lo scardinamento dell'intero
apparato della sicurezza, della difesa e del soccorso pubblico, con
inevitabili ripercussioni negative anche sulla tranquillità dei cittadini
e sulla sicurezza delle stesse Istituzioni. L'innalzamento dell'età' media, il
blocco del turn over, delle retribuzioni e degli automatismi, oltre ai consistenti tagli
lineari, non sono altro, infatti, che il frutto di scellerate operazioni tecnico-politiche che
rischiano di minare seriamente l'operatività' dell'intero comparto già messo a dura prova. Il
Sit-in di protesta avrà luogo in Piazza Castello dalle ore 9.00 alle ore 13.00. Vi Aspettiamo.
Torino; 18 ottobre 2012
IL SEGRETARIO REGIONALE
f.to Maurizio MANCUSO
MANIFESTAZIONE! Martedì 23 ottobre davanti alla Regione Piemonte
Martedì 23 ottobre dalle ore 09:00 alle ore 13:00 il Siulp e tutte le altre sigle sindacali delle Forze dell'Ordine e dei Vigili del Fuoco effettueranno un sit-in di protesta davanti alla Regione Piemonte di Piazza Castello di Torino ed in contemporanea davanti a tutte le altre Presidenze delle Regioni d'italia, per dire no alla bozza Fornero sulle pensioni e le nuove penalizzazioni della legge di stabilità.
Ufficio Stampa del SIULP-TORINO
sabato 13 ottobre 2012
giovedì 11 ottobre 2012
RIORDINO DELLA CARRIERE: GIA’ PRONTA LA BOZZA DI LEGGE

dal
sito www.coisp.it
INCONTRO
DEL 10 OTTOBRE 2012
Nel pomeriggio odierno si è tenuto, presso
il Dipartimento della P.S., la prevista riunione del Tavolo di Lavoro istituito
con decreto del Ministro dell’Interno e successivo decreto attuativo del Capo
della Polizia, al fine di predisporre una proposta di riordino dei ruoli del
personale della Polizia di Stato.
La
riunione, cui ha partecipato la Segreteria Nazionale del COISP anche con il
responsabile del “Settore Riordino” (il nostro dirigente sindacale Mauro
Treglia) che questa O.S. costituì tempo addietro al suo interno al fine di
predisporre una proposta di riordino delle carriere che prevedesse principi di modernizzazione
e semplificazione finalizzati al miglioramento della funzionalità degli uffici
di Polizia oltre che, ed in primis, la valorizzazione della professionalità dei
poliziotti e la specificità dei loro compiti (vedasi nostra proposta di
riordino presente sul sito www.coisp.it),
ha visto presenti anche le delegazioni delle altre OO.SS. ed era presieduta dal
Direttore dell'Ufficio per l'Amministrazione Generale del Dipartimento della
P.S. Prefetto Tomao. Per la parte pubblica vi era anche il Direttore dell'Ufficio
Relazioni Sindacali dott. De Rosa, il dott. Ianniccari delle Risorse Umane, il
dott. Bella dell'Ufficio Legislativo ed il dott. Galati degli Affari Generali.
In apertura della riunione l’Amministrazione
ha consegnato una bozza di legge delega (che alleghiamo) i cui
contenuti, a proprio dire, erano già stati portati a conoscenza informalmente i
Sindacati nel luglio 2009, precisando che la stessa era “sostanzialmente”
condivisa con le Amministrazioni delle altre Forze di Polizia e Forze Armate,
salvo un paio di punti rimasti in sospeso.
Il
Prefetto Tomao rappresentava inoltre l’esigenza di addivenire ad una bozza di
legge delega entro il 31 di questo mese, come richiesto dal Ministro dell’Interno,
sig.ra Cancellieri. Puntualizzava inoltre la necessità di uno sforzo comune
(Amministrazione e Sindacati) al fine di portare a casa tale legge delega con
le risorse disponibili (una vera miseria!!! Appena 4 milioni di euro per
ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013; 119 milioni a decorrere dal 2014)
ricercando eventualmente risparmi di spesa nell’ambito della riorganizzazione
cui avrebbe dovuto portare il riordino.
Le
OO.SS. venivano quindi invitate a rappresentare le proprie opinioni circa l’esigenza
di effettuare un tour de force finalizzato a garantire la predisposizione di
una legge delega entro il menzionato termine del 31 ottobre.
Il
COISP, al pari delle altre OO.SS., ha rigettato il tentativo dell’Amministrazione
di addossare ai Sindacati anche solamente una conoscenza informale del progetto
sottoposto nella data odierna, puntualizzando con forza che mai lo stesso era
stato posto alla propria attenzione.
È
stato quindi puntualizzata l’assoluta contrarietà a discutere sulla base di
tale progetto, in quanto assolutamente improponibile e vergognoso. In sua vece –
ha precisato questa O.S. – sarebbe invero opportuno partire dal progetto di
riordino delle carriere predisposto dal COISP (copia ne veniva consegnata al
Prefetto Tomao ed agli altri componenti del Tavolo di Lavoro), in quanto
sicuramente più rispettoso delle esigenze della Polizia di Stato e delle
legittime aspirazioni del personale.
Nello
stigmatizzare l’assoluto disinteresse dell’Amministrazione, testimoniato dal
fatto che il Ministro dell’Interno aveva decretato l’istituzione del Tavolo di
Lavoro in argomento con proprio provvedimento del 24 luglio 2012, che il Capo
della Polizia ha emanato il decreto attuativo “solo 2 mesi dopo (18 settembre
2012) e che la prima riunione del tavolo è stata fatta il 10 ottobre per poi
pretenderne la conclusione dopo appena 20 giorni (31 ottobre), il COISP ha
respinto con forza la volontà di perseguire un riordino funzionale solamente ai
Direttivi e Dirigenti (vi invitiamo a leggere la bozza che ci è stata consegnata),
prevedendo invece per il restante personale (da Agente a Sostituto Commissario)
la “esclusione di inquadramento nei ruoli superiori” (comma 2 lettera g
della citata bozza).
Nel
richiamare il fatto che le pochissime risorse stanziate, come lo erano quei 770
milioni di euro accantonati negli anni e RAPINATI in un colpo solo dal Governo
Berlusconi, sono finalizzati al riordino del personale NON direttivo della
Polizia di Stato e delle altre Forze dell’Ordine, il COISP ha precisato di
condividere l’esigenza di porre rimedio alle problematiche della nostra
dirigenza rispetto al restante pubblico impiego, ma SOLO DOPO AVER RISOLTO I
PROBLEMI DEI RUOLI AGENTI ED ASSISTENTI, SOVRINTENDENTI ED ISPETTORI E DOPO
AVER QUINDI CORRISPOSTO LE LEGITTIME ASPETTATIVE DI TALE PERSONALE!
A
conclusione della riunione, preso atto delle determinazioni del COISP e delle
altre OO.SS. di cestinare la bozza di legge delega presentataci dall’Amministrazione,
il Prefetto Tomao ha avanzato l’ipotesi, condivisa da tutti, di riscrivere
entro il 31 ottobre p.v. una bozza di legge delega “elastica” da riempire di
contenuti in tempi successivi.
Chiaro
è che per quanto riguarda il COISP tale legge delega dovrà evidenziare in
maniera chiara la previsione di norme transitorie che consentano avanzamenti
alle qualifiche e ruoli superiori nonché l’obbligo, prima dell’emanazione dei
decreti attuativi, di sanare tutte le vacanze organiche nei ruoli dei Sovrintendenti e degli Ispettori
attraverso l’emanazione dei previsti concorsi! Una legge delega che non dovesse
prevedere tali precisazioni, per quanto “elastica” possa essere, non
consentirebbe mai di portare a quel riordino equo che i poliziotti auspicano e
che il COISP persegue da tempo.
Non
abbiamo difatti alcuna intenzione di sprecare questa possibilità di riordino e
le risorse necessarie, che sono ben maggiori di quelle disponibili, devono
essere trovate!!
A
breve verrà convocata una nuova riunione alla quale il COISP parteciperà già
preparato e certo della condivisione da parte dei poliziotti tutti circa il suo
modo di vedere quello che dovrà essere il riordino dei ruoli del personale
della Polizia di Stato.
Roma,
10 ottobre 2012
La Segreteria Nazionale del COISP
http://www.coisp.it/ultimissime12/Tavolo%20di%20Lavoro%20per%20il%20Riordino%20delle%20Carriere%20-%20Incontro%20del%2010%20ottobre%202012.pdf
mercoledì 10 ottobre 2012
domenica 7 ottobre 2012
sabato 6 ottobre 2012
A Torino il corso per formare i super-finanzieri antiriciclaggio
Finanzieri a scuola di antiriciclaggio. L’obiettivo è di formare una task force di cento super-specialisti per affrontare il fenomeno anche nell’Italia Nord-Occidentale, dove le recenti operazioni contro la criminalità organizzata hanno rivelato i movimenti dell’«economia nera».
Trenta investigatori seguiranno il mese di corso organizzato a Torino, diretto dal comandante provinciale Giuseppe Gerli, con la partecipazione di ufficiali della Finanza e di magistrati specializzati nel settore. L’operazione «Crimine» con i sequestri di beni fatti da finanzieri e Dia alla ’ndrangheta in Piemonte è tra gli esempi più recenti di questo tipo di attività. In quell’occasione, gli specialisti avevano utilizzato «Molecola», un software studiato dagli specialisti informatici di Roma per incrociare migliaia di dati attinti da archivi diversi in pochissimo tempo.
Ma questo è soltanto un sistema per scovare i soldi «sporchi». Fra gli strumenti più utili ci sono le segnalazioni bancarie per operazioni «sospette»: transazioni (in entrata e in uscita) per importi inusuali finiscono all’attenzione della Guardia di Finanza. È questo meccanismo non riguarda soltanto la mafia. Anzi. Attraverso quelle segnalazioni, sovente è stato possibile individuare riciclatori di «fondi neri» legati al traffico di droga o altri commerci illeciti. In molti casi, gli intestatari dei conti correnti sono prestanome.
Ma ci sono anche le segnalazioni per operazioni fatte da commercianti, che si ritrovano a gestire flussi di denaro sproporzionati rispetto agli incassi dichiarati al Fisco. Sovente, però, quei soldi incassati «in nero» vengono spesi nello stesso modo, in un mercato che si autoalimenta: il contante serve per pagare dipendenti abusivi e per acquistare merci senza fattura, con il risultato di diminuire beni e personale in carico all’azienda per simulare un giro d’affari inferiore alla realtà. E tasse evase di conseguenza. Pure le lotterie legali diventano strumenti di riciclaggio. I criminali comprano i i tagliandi vincenti dai giocatori fortunati pagandoli in nero, e poi incassano i monte premi.
http://www.lastampa.it/2012/10/06/cronaca/a-torino-il-corso-per-formare-i-super-finanzieri-antiriciclaggio-XhgRtkp07RqwFtpeM6dbgL/index.html
mercoledì 3 ottobre 2012
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