martedì 17 febbraio 2009

Falsi medici: venti denunciati per esercizio abusivo della professione



Qualcuno aveva uno studio medico nascosto dietro un armadio a muro con porta a scomparsa, altri trafugavano all’interno di strutture pubbliche medicinali a uso dermatologico ed estetico che poi prescrivevano ai propri pazienti, altri ancora pur essendo semplici odontotecnici operavano da dentisti, e qualcuno, per finire, proponeva trattamenti omeopatici (ovviamente senza autorizzazione) o bioenergetici come rimedio per malattie gravi, sottraendo così i pazienti alle giuste cure dei medici autorizzati. Questa la situazione fronteggiata dagli agenti della Guardia di Finanza nel corso dell’operazione Iaso, che ha preso il via nel corso del 2008 per chiudersi, solo ora, con l’arresto di un falso medico e la denuncia a piede libero di altri 19.
Ai 20 falsi specialisti sono stati contestati, oltre all’esercizio abusivo della professione, i reati di sostituzione di persona (alcuni tra i denunciati si servivano di ricettari e partite Iva appartenenti a medici defunti o appena andati in pensione), peculato, lesioni personali (in alcuni casi gli interventi chirurgici maldestramente eseguiti da personale impreparato hanno causato danni permanenti ai pazienti), e sequestro di persona: vistosi piombare addosso una pattuglia della Guardia di Finanza, un falso dentista di zona Barriera di Milano ha infatti chiuso a chiave il proprio studio nel tentativo di impedire alle due assistenti di parlare e di occultare i libri contabili della sua attività in nero (sono poi stati ritrovati, con grande fatica, su un cornicione). Quella all’esercizio abusivo della professione è un’abitudine ormai ben consolidata, spiegano gli agenti, che i clienti assecondano in vista di discutibili vantaggi economici: i prezzi ridotti praticati dai falsi professionisti sono possibili grazie all’uso di materiali di seconda scelta (macchinari vecchi e usurati) in studi all’interno dei quali si presta scarsa attenzione alla pulizia e all’igiene.
Le attività di accertamento fiscale finalizzate al recupero a tassazione dei proventi illeciti dei 20 denunciati sono ancora in corso; intanto i responsabili delle indagini esortano i cittadini chiamati alla scelta di specialisti a diffidare dei prezzi eccessivamente bassi, a verificare l’iscrizione dei medici agli ordini professionali e, in situazioni sospette, a chiamare il 117.

Fabrizio Fulio Bragoni


http://www.pagina.to.it/index.php?method=section&action=zoom&id=2924

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