lunedì 28 aprile 2008

COBAR TORINO: "FINANZIERI PIEMONTESI, NON UTILIZZATE IN SERVIZIO ALCUN BENE PERSONALE"


da FICIESSE.IT

PREMI ANTIEVASIONE NEGATI AI FINANZIERI, IL COBAR DI TORINO RACCOGLIE PER PRIMO L'INVITO DEL COCER: "FINANZIERI PIEMONTESI NON UTILIZZATE IN SERVIZIO ALCUN BENE PERSONALE, CHIEDETE I RIPOSI COMPENSATIVI E ADERITE IN MASSA AL RICORSO PROMOSSO DAL COCER”
Abbiamo appena ricevuto il documento del Cobar della Guardia di finanza con sede in Torino, che riportiamo di seguito e in allegato, con il quale si invitano i finanzieri del Piemonte ad aderire all’invito del Cocer a non utilizzare i beni personali (come computer portatili, liberi, CD e pendrive per le attività di servizio, a chiedere i riposi compensativi e ad aderire in massa all’eventuale ricorso collettivo che è in fase di studio.

Si tratta del primo organismo di base che raccoglie e rilancia la clamorosa iniziativa del Consiglio centrale di cui abbiamo riferito la settimana scorsa.

Guardia di Finanza
COMANDO REGIONALE PIEMONTE
Consiglio di Base di Rappresentanza

- PREMI NEGATI -
LETTERA APERTA AI FINANZIERI DEL PIEMONTE:
SPEGNETE I VOSTRI PC, CHIUDETE I VOSTRI LIBRI!

IL MINISTRO DELL’ECONOMIA HA FIRMATO IL DECRETO CHE DESTINA SOLAMENTE AI “MINISTERIALI”, SOTTO LA PRESSIONE DEI LORO SINDACATI, I PREMI PRODUZIONE PER LA LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE AMMONTANTI A CIRCA 350 MILIONI DI EURO. TRATTASI DI UNA DISPARITÀ CHE SI PROTRAE SIN DALLA LORO INTRODUZIONE AVVENUTA NEL 1997.
PER QUESTO I DELEGATI DEL COBAR PIEMONTE ADERISCONO ALLE INIZIATIVE DI DISSENSO PROMOSSE DAL COCER DELLA GUARDIA DI FINANZA PER L’ENNESIMA DIMOSTRAZIONE DI INSENSIBILITÀ NEI CONFRONTI DEI SACRIFICI DEI FINANZIERI, AI QUALI VENGONO CHIESTI SOLO DOVERI MA NON VIENE RICONOSCIUTO ALCUN DIRITTO.
NELLA FINANZIARIA 2008 SONO STATE PREVISTE DETRAZIONI FISCALI AGLI INSEGNANTI PER LE SPESE DI AUTOAGGIORNAMENTO; IL BENEFICIO SI AGGIUNGE A QUELLO PREVISTO NELLA FINANZIARA 2007 PER L’ACQUISTO DI PERSONAL COMPUTER.
INTANTO I FINANZIERI, NONOSTANTE LE RICHIESTE FATTE DA DECENNI DALLA RAPPRESENTANZA DEL PERSONALE, SPENDONO DI TASCA PROPRIA PER ACQUISTARE I PC, I LIBRI, I PERIODICI SPECIALIZZATI E QUANT’ALTRO, PER SVOLGERE CON ABNEGAZIONE I SERVIZI D’ISTITUTO.
ORA SI AGGIUNGE L’ENNESIMA BEFFA PER IL PERSONALE DELLA GUARDIA DI FINANZA CHE NON VEDE CONCRETAMENTE RICONOSCIUTO IL SUO FONDAMENTALE APPORTO PER LA TANTO SBANDIERATA LOTTA ALL’EVASIONE.
AI MILITARI È PRECLUSA LA LIBERTÀ SINDACALE E DI MANIFESTAZIONE, RICONOSCIUTE INVECE A TUTTI I CITTADINI EUROPEI; NON RESTA CHE ESPRIMERE IL PROPRIO DISAGIO CON L’UNICA LIBERTÀ RIMASTA: NON UTILIZZARE IN SERVIZIO NESSUN MEZZO PERSONALE!!!!
PC, LIBRI, CD E PEN DRIVE, CARTA E PENNE: TUTTO DOVRÀ RIMANERE CHIUSO NEL PROPRIO CASSETTO.
AUSPICHIAMO INOLTRE CHE TUTTI I FINANZIERI ADERISCANO IN MASSA AL RICORSO INTRAPRESO DAL COCER CONTRO L’ATTO DISCRIMINATORIO DEL MINISTRO E CHE DA SUBITO RIVENDICHINO IL DIRITTO AL RECUPERO DELLE ORE DI STRAORDINARIO NON RETRIBUITO.


TORINO, 28 APRILE 2008

I DELEGATI DEL COBAR PIEMONTE DELLA GUARDIA DI FINANZA

domenica 27 aprile 2008

COCER GDF: SCIOPERO BIANCO CONTRO DINIEGO PREMIO DI PRODUZIONE


Da GRNET - giovedì 24 aprile 2008
Roma, 24 apr - Singolare protesta dei Finanzieri contro la decisione del ministro dell'Economia, Tommaso Padoa Schioppa, di non concedere anche alle fiamme gialle il premio di produzione per la lotta all'evasione fiscale, che andrà invece ai dipendenti civili del dicastero; il Cocer con un comunicato stampa invita i 65.000 colleghi "a non impiegare in attività di servizio beni personali (personal computer, cellulari, autovetture, testi giuridici) ed a richiedere riposi compensativi per il lavoro straordinario non retribuito". "Noi non siamo un sindacato" - si legge nella nota - e forse il Cocer individua proprio in questa mancanza di tutela, il motivo principale del differente trattamento rispetto ai dipendenti civili che avrebbero convinto, con l'aiuto della "pressione dei sindacati", il ministro a firmare il decreto che esclude i militari, "nonostante che lo stesso Parlamento, con propri ordini del giorno, aveva ripetutamente sollecitato il governo ad includere i finanzieri tra i destinatari degli incentivi alla produttività previsti dalla vigente normativa".

giovedì 24 aprile 2008

INFORTUNI IN ITINERE E CAUSA DI SERVIZIO:SERVE L'AUTORIZZAZIONE PER IL MEZZO PRIVATO



La Nota esplicativa (annessa allo schema degli elementi informativi) diramata con n.n. 112226/07 datata 04/04/2007 del Comando Generale della Guardia di Finanza richiede alcuni elementi informativi utili al Comitato di verifica per le cause di servizio per esprimere il parere di merito ai sensi del DPR n. 461/2001.

Tra i suddetti elementi deve essere indicato, per le trattazioni aventi per oggetto “incidenti stradali” anche se “in itinere”, se il lavoratore è costretto ad utilizzare un mezzo privato per l’assenza di trasporti pubblici o perché imposto o autorizzato dal datore di lavoro.

Infatti la Sentenza nr. 15068/2001 del 28 novembre 2001 della Cassazione – Sez. Lavoro, afferma che il giudice del merito deve accertare se le esigenze e le modalità della prestazione della specifica attività lavorativa siano tali da determinare la necessità dell’utilizzo dei mezzi privati; ha precisato che siffatto accertamento va operato valutando, alla stregua dei fondamentali principi espressi negli artt. 3, 31, 32, 35 e 36 della Costituzione:
· se i mezzi pubblici di trasporto coprano l'intero percorso tra il luogo di abitazione e quello di lavoro;
· se gli orari dei servizi pubblici siano compatibili con l'orario di lavoro;
· se, comunque, le condizioni del servizio pubblico siano tali da creare rilevante disagio per il lavoratore, prolungandone oltre misura l'assenza dalla famiglia;
· se siano approntati, da parte del datore di lavoro, mense ed alloggi idonei (anche in relazione alla loro ubicazione rispetto all'azienda) a consentire la sosta o il pernottamento dei lavoratori, qualora la distanza dal luogo di abitazione sia tale da rendere indispensabile detto pernottamento;
· se rimanga salvaguardata per il cittadino la libertà di scelta del luogo di abitazione, in relazione sia alle esigenze umane e familiari sia alla situazione economico-sociale del medesimo (Cass. 27.5.1982 n. 3273);

L’art. 12 del D.Lgs. n. 38/2000 recante "Disposizioni in materia di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali” prevede che:” L'assicurazione opera anche nel caso di utilizzo del mezzo di trasporto privato, purchè necessitato”;

Tuttavia gran parte del personale è convinto erroneamente che in caso di infortunio in itinere occorso per incidente stradale, questi possa essere indiscutibilmente considerato quale causa di servizio.

È perciò opportuno che il personale dipendente conosca le conseguenze giuridiche in caso di infortunio in itinere in mancanza, qualora necessaria, dell’autorizzazione all’uso del mezzo privato per il tragitto casa-lavoro: NON SAREBBE RICONOSCIUTA LA CAUSA DI SERVIZIO!!!

Sarebbe pertanto opportuno presentare preventivamente al Comandante del reparto una istanza volta ad ottenere l’autorizzazione all’uso del mezzo privato per il tragitto casa-lavoro.

sabato 19 aprile 2008

SARA’ CHIUSA LA TENENZA DI ARONA (NO)




Il Comando Generale, in una risposta data il 18 aprile ad una delibera del COCER e pubblicata in internet, ha formalmente confermato la soppressione della Tenenza della Guardia di Finanza di Arona (NO), sul Lago Maggiore; la notizia sinora era circolata solo ufficiosamente ed era stata ripresa anche da alcuni mass media locali.

L’organico confluirà nella Tenenza di Borgomanero che diventerà Compagnia; tuttavia non è stata data certezza circa la tempistica della chiusura perché, a detta del Comando Generale, si dovrà aspettare la dismissione della caserma che si trova in un immobile di proprietà del F.I.P. (Fondo Immobili Pubblici).

mercoledì 16 aprile 2008

NUOVE REGOLE PER IL VITTO




Il Comando Generale della Guardia di Finanza ha emanato importanti disposizioni con la Circolare n. 120301/554 del 12/04/2008 (determinazione modalità gestionali del servizio di vettovagliamento del personale ex art. 4 del D.M. 25.03.2002. E.F. 2008).

Tra le novità più significative, che decorrono dal 12 aprile:

- l’incremento dei militari a vitto e la possibilità di riconsiderare le modalità di vettovagliamento (ad es. convenzioni)

- possibilità di approvvigionare i reparti di un congruo numero di buoni pasto che ne consentano un ampio utilizzo per certi servizi (verifica fiscale o pg)

- l’opportunità di somministrare buoni pasto invece di stipulare convenzioni con esercizi privati.

E’ stata inoltre modificata l’art. 11 della circolare 375000 del 1992 in relazione al diritto al trattamento vitto; d’ora in poi per averne diritto non sarà più necessario iniziare il servizio almeno un’ora prima e terminarlo almeno un’ora dopo l’orario convenzionale per il pasto (12-14 pranzo, 18/20 cena).

Infatti è prevista l’estensione del diritto al vitto per il personale che svolge turni di servizio di almeno sei ore comprendenti la fascia oraria 14.00/15.00 o 20.00/21.00: ad esempio per un turno 13-19 spetta il vitto.

Infine, è previsto il vitto per il personale inserito in servizi esterni in turnazione h 24 per i turni: 12/18 o 13/19 o 18/24 0 19/01.

sabato 12 aprile 2008

58 ALLOGGI A TORINO PRONTI PER LE FORZE DELL'ORDINE DA 4 ANNI


INCHIESTA (da La Stampa del 8 novembre 2007)


Nelle case dello Stato abita solo lo spreco
Due palazzi per i poliziotti: 58 alloggi pronti da 4 anni

di ALESSANDRO MONDO



Torino - E poi si parla di emergenza-casa. In via Gaidano 121, Mirafiori Nord, 58 alloggi attendono altrettanti inquilini. Considerato che li hanno terminati ad agosto 2003, c’è da stupirsi che non siano ancora stati occupati abusivamente. Evidentemente chi nei mesi scorsi ha forzato uno degli ingressi non li ha trovati di suo gradimento, o non è riuscito ad andare oltre.L’ultimo caso di spreco di denaro pubblico rimanda alla seconda circoscrizione e si traduce sotto forma di due palazzine: nuove come può esserlo una struttura che non è mai stata utilizzata eppure circondate da erbacce alte così. In questi due caseggiati, semplici ma tutto sommato gradevoli, oggi dovrebbero abitare 58 poliziotti trasferiti da altre regioni.Invece non c’è nessuno. A quattro anni dalla costruzione Atc, che attende di prenderle in consegna, rileva che mancano le caldaiette e il certificato dei Vigili del fuoco. Le rampe di accesso ai garage vanno «corrette». «Dettagli» per due costruzioni realizzate con fondi ministeriali, tre milioni e rotti di euro, in conformità al decreto legge 152 (articolo 18) che nel ‘91 ha varato un programma straordinario di edilizia residenziale «da concedere in locazione o in godimento ai dipendenti delle amministrazioni dello Stato quando è strettamente necessario alla lotta alla criminalità organizzata, con priorità per coloro che vengono trasferiti per esigenze di servizio». Lo Stato mette i soldi. I privati costruiscono. I Comuni, tramite le Atc, amministrano. Detto così, sembra tutto chiaro. Nel caso di via Gaidano è andato tutto storto. Proprio ieri l’assessore comunale Roberto Tricarico (Politiche per la casa), sollecitato dal presidente della circoscrizione Andrea Stara e dal comitato di quartiere, ha mandato una lettera al Prefetto Sottile domandando chiarimenti. Se le due strutture vengono utilizzate per il loro scopo bene, altrimenti il Comune chiederà di assegnare gli alloggi a chi, pur non vestendo la divisa, ne ha bisogno: questo, in sintesi, il contenuto della lettera al Prefetto. Il quale, raggiunto al telefono, sostiene di non saperne nulla: «Apprendo solo ora di questa situazione, valuteremo e provvederemo».Stando a quel poco che si riesce a capire, la decisione di costruire le palazzine è il frutto di una convenzione stipulata nel ‘99 tra Ministero delle Infrastrutture, Comune e la «Cooperativa Acacia», vincitrice del bando. La coppia di caseggiati è stata terminata nel 2003, pare che la coop rivendichi costi effettivi superiori allo stanziamento di Roma. Se è per questo anche la «Ar.te. spa», appartenente al consorzio di imprese messo in piedi per l’occasione, è rimasta con il cerino in mano visto che - spiega Enrico Aime, il titolare -, oggi attende di incassare da «Acacia» circa un milione di euro. Se non altro, le case ci sono. Ma non è finita. Il primo collaudo (20 giugno 2005), non è giudicato sufficiente, servono integrazioni. Il secondo arriva soltanto il 20 febbraio 2007. La «Ar.te. spa», che sta lavorando alla posa delle caldaiette e sulle rampe, ha già trasmesso la documentazione catastale al notaio in vista del passaggio di proprietà ad Atc: resta da vedere chi debba farsi carico delle spese legate alla pratica, un’altra incognita. La Prefettura, competente per l’assegnazione degli alloggi, non può procedere. E comunque, cade dalle nuvole. «Può darsi che il Prefetto non sapesse nulla ma i suoi collaboratori certamente sì», replica Giorgio Ardito, presidente Atc.In questa storia all’italiana, dove tutti avanzano soldi da tutti e nessuno si assume responsabilità, quei 58 alloggi a Mirafiori restano vuoti. Per ora.
















mercoledì 9 aprile 2008

GDF: GRANDI, MILITARITA' NON SIA UNA COPERTA DI LINUS


DA GRNET

mercoledì 09 aprile 2008
Roma, 9 apr. - La militarita' della Guardia di Finanza non deve essere una 'coperta di Linus', smilitarizzarla non equivale a scioglierla: lo scrive in una nota il sottosegretario all'Economia Alfiero Grandi. "Parlando di GdF, molti politici, anche autorevoli, hanno pensato che la militarita' fosse un collante per tenere insieme il Corpo, e che l'elemento militare potesse garantire il futuro dell'istituzione"."Io penso - scrive Grandi - che sia necessario ridare fiducia al Corpo, facendo, pero', attenzione a non distruggerne l'identita'. Sono convinto che non ci sia motivo per mantenere le stellette e che la Guardia di finanza debba essere smilitarizzata. Smilitarizzata, non sciolta, e per questo motivo non ho condiviso proposte di legge che partivano dal suo scioglimento. La GdF, ovviamente, deve mantenere il carattere di polizia, tributaria ed economica, perche' bisogna saper usare la forza quando necessario. Sei di fronte alla mafia, alla criminalita' organizzata, a tante situazioni che non si possono affrontare a mani nude. Quindi, migliorare, smilitarizzare, ma facendo attenzione a non disperdere le capacita' e la professionalita' acquisita in tanti anni di lavoro".Un elemento che non va perso ma rafforzato: "Bisogna assolutamente investire sulla professionalita'. E' la questione centrale. La professionalita' e' la chiave di volta della crescita del Corpo. Nessuno in Italia e' in grado di fare quello che la Guardia di finanza fa. Su tutti, ricordo il caso Parmalat". Grandi spiega: "Immagino una struttura dove ci siano delle "filiere" che sono l'interfaccia dei funzionari civili dell'amministrazione per le attivita' che richiedono l'intervento, non di semplici pubblici ufficiali, ma di una forza di polizia. Quindi, una filiera che fa riferimento alle entrate, una che si riferisce alle dogane, una ai giochi, e cosi' via. Credo che si debba fare lo stesso percorso fatto a suo tempo per la Polizia di Stato. Anche se le condizioni oggi sono molto diverse. Quello che ha nuociuto a una prospettiva di civilizzazione del Corpo e' stata innanzitutto la divisione dei sindacati. Il sindacato, in una fase di unita' forte, e' riuscito ad aiutare i poliziotti a smilitarizzare. La Guardia di Finanza continua ad avere nel personale, specialmente in quello piu' giovane, un humus molto importante e fecondo. E questo e' un patrimonio dell'Italia, ed e' un patrimonio che merita grande attenzione da parte di tutti".

Indagine conoscitiva sulla riforma fiscale: audizione del professor Tommaso Di Tanno