
Mai giubilo fu più inopportuno, perché la stesura definitiva del decreto in realtà spalanca le porte a indefinite proroghe adottate non più per legge o per decreto legge (norme dunque sottoposte al voto del Parlamento) ma disposte con un semplice decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Infatti l’articolo del decreto legge di fine anno prevede la proroga automatica di tutti i provvedimenti elencati alla tabella 1 del decreto stesso (e si tratta di un elenco lungo parecchie pagine) al 15 marzo 2011 per quelli con scadenza precedente tale date e lascia al Presidente del Consiglio di decidere come e per quanto tempo prorogare gli altri provvedimenti, tra cui anche quello (articolo 2257 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66) riguardante la rappresentanza militare.
Dunque, da adesso inutile scrivere al Quirinale. Sarà a Palazzo Chigi che si deciderà tutto senza chiedere il permesso a nessuno. Voi la chiamereste ancora “una vittoria”?
Roma, 3 gennaio 2011
Pasquale FICO
Primo Maresciallo -
Delegato CO.CE.R. Esercito
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