lunedì 8 settembre 2014

FINANZIERI PIEMONTESI: GOVERNO CERCHI ALTROVE LE RISORSE O SARA' SCIOPERO


IL COBAR PIEMONTE AL FIANCO DEL COCER GDF CONTRO LA PROROGA DEL TETTO SALARIALE: SARA’ SCIOPERO
Il Governo cerchi negli sprechi politici le risorse che servono: noi abbiamo già dato.
Il Co.Ba.R. (Consiglio di Base) della Guardia di finanza, l’organismo di rappresentanza di tutti i Finanzieri del Piemonte, con un comunicato approvato oggi all'unanimità a Torino, si schiera al fianco del CoCeR e delle altre Organizzazioni Rappresentative dei lavoratori in divisa, a difesa dei diritti e delle giuste retribuzioni.
I Finanzieri non rivendicano l’aumento stipendiale od un rinnovo contrattuale, “come strumentalmente è stato veicolato all’opinione pubblica”, ma ciò che gli è stato tolto dal blocco del 2010: i meritati incrementi economici previsti dalle leggi per le progressioni di carriera e di anzianità raggiunte.
I rappresentanti piemontesi si dichiarano pronti a dare il loro “partecipato e concreto sostegno a tutte le iniziative che le Organizzazioni Sindacali ed il CoCeR porranno in essere", al fine di "ristabilire il principio della giusta retribuzione per le funzioni svolte e per eliminare le disparità createsi nelle stesse Amministrazioni del comparto Sicurezza e Difesa, addirittura tra gli stessi pari grado ed i medesimi incarichi.”
Nel comunicato si afferma anche che “le Fiamme Gialle e gli altri lavoratori in divisa hanno già contribuito al risanamento delle finanze pubbliche in maniera sostanziosa, attraverso una misura che doveva essere temporanea ma che si è protratta per ben 4 anni”.
Invitano pertanto il Governo a trovare altrove le risorse necessarie, ossia in quegli “sprechi di denaro pubblico non ancora intaccati, in quanto contigui alla politica che conta”.
Il CoBaR, “cosciente della forte presa di posizione e della gravità della decisione assunta”, si dice sicuro del sostegno, convinto e concreto, di tutti i Finanzieri piemontesi, che “saranno sicuramente al fianco dei loro Rappresentanti”, qualora il Presidente Renzi si assumerà la responsabilità politica di indurli a compiere azioni mai intraprese in precedenza.

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