Gentile collega, determinati episodi e
le persone che li vedono coinvolti, vanno a toccare un nervo scoperto.
Un semplice pensiero qui dalla
periferia: oltre allo sputtanamento, ai sorrisini dei colleghi delle
altre forze di polizia ed al disprezzo della gente che incontri per strada
(abituata a generalizzare) resta quello che ci toccherà vivere di qui ai
prossimi giorni.
In un clima interno già teso di default,
si aggiungerà altra tensione. Ormai ci hanno inculcato la cultura
del sospetto Tutto diventerà ancora più sospettoso, ogni accesso alle
banche dati ancor più monitorato, all’apertura di ogni applicazione devi
cliccare di aver ben capito che accedi per servizio, il collega della
porta accanto viene visto come quello che entra in ufficio da te per carpire i
tuoi segreti e rivendersi le verifiche. Lo stesso Comandante, in
occasione di ispezioni al reparto, ha improntato un discorso su questa tematica
invitando, di fatto, a chiudersi ognuno dentro il proprio ufficio con i propri
segreti.
Insomma io voglio lavorare con serenità
e non dovermi guardare in continuazione le spalle. Mi piace avere un
confronto professionale, ci vuole una circolarità delle informazioni
ecc… Se qualcuno andrà a monitorare i miei accessi alle banche dati
non so quale mole di interrogazioni troverà. Potrei ritrovarmi indagato
senza motivo. Non sarò neppure in grado di darne singole giustificazioni.
I vecchi mi hanno insegnato che se non ti vendi non avrai mai problemi.
Oggi, nei tempi moderni, questo non basta più. Oggi devi passare metà del tuo
tempo a cautelarti da chissà cosa!
Ogni giorno mi trovo davanti a questo
dilemma:
1) istituire un registro, segnare
visura per visura, motivo, ecc… con enorme dispendio di risorse
oppure
2) LAVORARE,
correttamente, fiducioso di avere alle spalle un’organizzazione che mi
sostiene.
Io a fare il lavativo….. il burocrate….
non ci so stare proprio!
Non voglio annoiarti con problematiche
specifiche del mio ufficio ma voglio fare un discorso più generalizzato.
Desidererei che si partisse dal presupposto e che si potesse portare nelle sedi
competenti il pensiero che siamo TUTTI onesti. Poi, in ogni
struttura del mondo, in ogni ambito, in ogni ufficio ed addirittura in ogni
famiglia una mela marcia può anche capitare. L’importante è essere
in grado di toglierla repentinamente (autopulizia), ma senza rovinare la
serenità degli altri.
Questo significa dare a tutti l’accesso
alle medesime risorse, ai medesimi strumenti di lavoro. Tanto è tutto
monitorato, tutto “”loggato””. Chi sbaglia paga. Basta
con questa cultura del sospetto, di questo gioco ad “”incularella””
(scusami il termine). Non dobbiamo vivere tutti male perché uno ha
sbagliato. Bisogna piuttosto pensare di lavorare tutti con serenità, in
collaborazione, con circolarità di notizie affinchè tutti possano
imparare, affinchè si possa crescere anche professionalmente. Se
poi capita la mela marcia…… che si faccia immediatamente pulizia,
ma che finisca lì!.
Scusa lo sfogo
Email firmata
Nessun commento:
Posta un commento