giovedì 29 settembre 2011
martedì 27 settembre 2011
mercoledì 21 settembre 2011
Commercianti strozzati dai prestiti Padre e figlio finiscono in manette

L’usura era un affare di famiglia. Padre e figlio prestavano soldi con interessi del 60 all’85 per cento l’anno, una coppia ha pagato per tutta la vita ed è riuscita ad estinguere il debito soltanto al momento di andare in pensione. C’è pure una negoziante che rischia di vendere l’attività per tacitare i due «creditori». I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria li hanno arrestati: sono Marco (ai domiciliari, difeso da Riccardo Faga) e Franco Balocco (avvocato Monica Arossa), di 77 e 45 anni, il padre abita a Rosta e il figlio a Villarbasse. Contro di loro si cono una decina di testimonianze, raccolte con grande difficoltà e cautela dai militari, coordinati dal pm Vito Destito.
Il loro lavoro è condensato nelle poche pagine dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari Francesca Firrao. Date. Nomi. Importi, dai 3 mila ai 27 mila euro. E interessi, calcolati su base annua, anche se i prestiti prevedevano restituzioni su base mensile e distribuite in un arco di sei mesi. «Ho l’impressione che gli interessi potrebbero anche essere superiori al tasso-soglia previsto dalla legge, anche se non credo si avvenuto nella misura espressa dagli inquirenti - spiega l’avvocato Faga -. Comunque, ci riserviamo di affidare a un tecnico l’incarico di fare questi calcoli in modo più preciso».
Marco Balocco è pratico di prestiti. Fino al 2008, era titolare della finanziaria «F.A.I.T. srl» di via Avogadro. Poi, l’azienda è fallita. Ma gli inquirenti ritengono che lui abbia continuato a lavorare. Con tassi fuorilegge, almeno negli ultimi 5 anni. I finanzieri hanno passato al setaccio le operazioni legate ai conti correnti di Balocco. Sono spuntate almeno una trentina di operazioni «sospette», alcune diventate elementi d’accusa. Balocco consegnava ai clienti un assegno circolare e riceveva subito il 10 per cento in contanti,oltre a una mezza dozzina di assegni posdatati per coprire il capitale e gli altri interessi. Con questo sistema, un falegname è riuscito a uscire dal tunnel soltanto quando è andato in pensione. E una parrucchiera aveva già deciso di vendere la propria attività per soddisfare le richieste di Marco Balocco.
Gli scambi avvenivano in un bar gestito da immigrati cinesi nel centro di Torino, oppure in un altro locale a Rivoli, o ancora in un capannone in zona Pozzo Strada intestato a una società che fa capo a Franco Balocco. E proprio a lui sono stati indirizzati alcuni «clienti» per la restituzione dei soldi. Il padre prestava e il figlio incassava. Comportamenti che «durano da anni», secondo il gip Firrao. Ecco perché i due sono stati arrestati. Il padre è anziano e malato, soltanto per questo ha ottenuto gli arresti domiciliari.
http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/421057/
lpd: MANOVRA: DA OGGI PIU' FACILE TRASFERIRE DIPENDENTI P.A
domenica 18 settembre 2011
mercoledì 14 settembre 2011
Controllo sulle assenze dal servizio per malattia dei pubblici dipendenti - regime di reperibilità - assenze per visite
lunedì 12 settembre 2011
Minacce del sindacato di polizia contro la casta "Veniamo in Senato e spariamo i lacrimogeni"
Comunicato di fuoco indirizzato al Viminale. Il sindacato contro i prezzi (bassissimi) dei restoranti delle Camere. Dalla denuncia passa alle minacce: "Viene voglia di venire sotto Palazzo Madama e Montecitorio, magari il giorno di ferragosto, e spararvici all'interno i nuovi lacrimogeni in dotazione"
Roma - Toni duri contro i benefit dei parlamentari, parole di fuoco contro la casta. A leggere il comunicato stampa del Coisp, sindacato della polizia, contro i prezzi dei ristoranti di Palazzo Madama e Montecitorio si sente aria di rivolta. Basta un clic per legger il comunicato (scarica il pdf) che, sotto Ferragosto, la segreteria del sindacato ha inviato sia all'attenzione del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sia al titolare del Viminale Roberto Maroni. "Viene voglia di venire sotto Palazzo Madama e Montecitorio - si legge - magari il giorno di ferragosto, e spararvici all’interno i nuovi lacrimogeni in dotazione". Insomma, un vero e proprio assalto al parlamento.
Dagospia parla di "golpe". Forse è un tantino esagerato. Va detto, però, che i toni del Coisp sono tutt'altro che concilianti. Anzi, suonano come una vera e propria minaccia. A far salire la pressione al sindacato è stata la pubblicazione della carta della buvette di Palazzo Madama. Dai primi piatti al servizio al grill, dai formaggi agli affettati. I prezzi, si sa, fanno venire i brividi. Un euro e sessanta centesimi per le penne all'arrabbiata, due euro esessantotto centesimi per per la bistecca di manzo, tre euro e cinquantacinque per una lombatina di vitello ai ferri. Prezzi da saldo, non c'è che dire. "Se ad un Senatore bastano poco più di tre euro per consumare un primo ed un secondo, perché mai deve guadagnare circa 14mila euro al mese?", chiede il sindacato facendo notare che, invece i poliziotti "guadagnano mediamente 1500 euro al mese, che raggiungono faticosamente includendovi l'indennità di servizio esterno, i turni festivi e notturni e qualche ora di lavoro straordinario, quando viene pagata". Fin qui niente da dire. Ma il Coisp si spinge oltre e passa alle minacce: "Viene voglia di venire sotto Palazzo Madama e Montecitorio, magari il giorno di ferragosto, e spararvici all'interno i nuovi lacrimogeni in dotazione così si coglierebbero due piccioni con una fava, ovvero si otterrebbe lo sgombero immediato di certi ristoranti da politici mediocri e si testerebbero su quest'ultimi gli effetti dei nuovi artifici lacrimogeni in dotazione alle forze di Polizia, la cui lesività nonostante le numerose interpellanze parlamentari, è sempre stata tenuta nascosta da Lor Signori".
La proposta lanciata dal sindacato al Viminale è di permettere alle forze dell'ordine di poter spendere i propri buoni pasto da 7 euro ai ristoranti delle due Camere. Una provocazione. Ma le minacce del sindacato sono davvero eccessive.
http://www.ilgiornale.it/
Tav: Coisp, Maroni tuteli incolumita' dei poliziotti
venerdì 9 settembre 2011
domenica 4 settembre 2011
sabato 3 settembre 2011
manovra: lunedi' in piazza i sindacati di polizia ...
DAVANTI AL SENATO DI SIAP, SILP -CGIL, COISP E
ANFP Roma, 3 set. (...
"PER PROTEGGERE I CANTIERI SI USINO I FONDI DELLA TAV"
Il Pd: l’area della Maddalena diventi «sito di interesse strategico»
Torino - Se a causa delle proteste violente dei No Tav la sicurezza è diventata una condizione necessaria per garantire l’apertura del cantiere, allora i costi per la protezione dell’area devono essere coperti non con i fondi del Viminale ma con quelli destinati a realizzare la Tav». Il ragionamento di Stefano Esposito, deputato Pd, arriva dopo un lungo sfogatoio dei sindacati di polizia e del cocer della Guardia di Finanza che hanno raccontato ad Emanuele Fiano, responsabile nazionale sicurezza del partito, e alla segretaria provinciale Paola Bragantini, «la trasformazione degli agenti in servizio a Chiomonte in bersagli umani attaccati quasi quotidianamente dall’ala violenta di No Tav».
Alla fine della riunione è arrivato il via libera dei rappresentanti sindacali alla proposta del Pd di dichiarare l’area del cantiere di Chiomonte come sito di interesse strategico nazionale. Una proposta che il partito rilancerà nei prossimi giorni incontrando il ministro dell’Interno, Roberto Maroni. Ma i democratici faranno un passo in più: «Dalla riunione - racconta Esposito - è emerso il problema dei costi del servizio di vigilanza. I sindacati hanno calcolato circa 90 mila euro al giorno e posto una riflessione: non si può finanziare questo servizio con il budget a disposizione del ministero dell’Interno perché si rischia di sottrarre risorse a tutto il sistema di sicurezza nazionale. Un ragionamento che condividiamo».
Dove trovare i soldi, allora? Ancora Esposito: «Il problema è politico. Se la Tav è strategica per tutto il paese e la protezione dei cantieri è necessaria per la sua realizzazione allora il costo deve essere pagato con una percentuale dei fondi per la Torino-Lione. In questa fase si possono usare i fondi dell’Ue o del ministero delle Infrastrutture. E in un futuro, se sarà necessario, anche una parte di quelli destinati alle compensazioni».
E a proposito di compensazioni Esposito annuncia un’offensiva parlamentare del Pd per ottenere dal governo lo stanziamento di 100 milioni come anticipo del piano strategico per lo sviluppo del territorio. «Soldi che in questo caso servirebbero tutti per il rilancio del territorio». Aggiunge Fiano: «Noi vogliamo che il governo e gli altri partiti si rendano conto che non si può scaricare sugli agenti il peso della realizzazione del Tav. Non è più tollerabile che gli operatori di polizia lavorino dentro un recinto e diventino i bersagli umani di una quotidiana esercitazione di tiro a segno da parte di violenti».
Si spiega così la decisione del partito di rilanciare la proposta di dichiarare la Maddalena sito di interesse strategico nazionale. Spiega Bragantini: «Abbiamo deciso di istituire una consulta permanente con i rappresentanti sindacali. Le Forze dell’ordine devono essere sostenute nella loro attività e la sicurezza non deve più essere trattata come un tema da campagna elettorale».I vigili del fuoco lasceranno il cantiere del tunnel geognostico della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione, alla Maddalena di Chiomonte (Torino), nell’arco dei prossimi dieci giorni, necessari allo smontaggio delle attrezzature e al passaggio di consegne con il personale di Ltf. Lo ha stabilito, in accordo con il prefetto di Torino, Alberto Di Pace, il comandante provinciale Silvio Saffioti in seguito delle richieste dei sindacati, che avevano sottolineato come non competano al corpo i compiti di ordine pubblico. «Il nostro comandante - spiegano Nigro (Fp-Cgil) e Molinaro (Usb) che con la Fns-Cisl avevano sollevato la questione - aveva scritto al prefetto e al questore spiegando loro che nel cantiere sono necessari sistemi fissi di illuminazione e di approvvigionamento idrico e che, una volta realizzati questi, i vigili del fuoco possono lasciare il cantiere. In questi giorni Ltf sta provvedendo a realizzarli».Secondo il direttore regionale dei vigili del fuoco, Bruno Nicolella, «il nostro disimpegno è fisiologico ed è legato al fatto che il cantiere è diventato stabile».
MAURIZIO TROPEANO
Da La Stampa
cronaca
02/09/2011
giovedì 1 settembre 2011
lpd: SICUREZZA. TAV, ESPOSITO E FIANO INCONTRANO SINDAC...
POLIZIA (DIRE) Roma, 31 ago. - Domani, giovedi' 1 settembre alle
ore 11.00 , pr...