mercoledì 29 giugno 2011

Manovra: sindacati e Cocer comparto sicurezza, no a nuove penalizzazioni - Adnkronos Economia

Manovra: sindacati e Cocer comparto sicurezza, no a nuove penalizzazioni - Adnkronos Economia

Guardia di Finanza: festa per 237° anniversario a Torino


(Adnkronos) - Il Generale di Divisione Vincenzo Basso, giunto a Torino nel gennaio del 2009, lascia il Comando Regionale e con esso il servizio attivo. Gli subentra nell'incarico il Generale di Brigata Carlo Ricozzi, 54 anni, nato a Roma e proveniente dalla sede di Palermo dove ricopriva l'incarico di Comandante Provinciale. Dopo aver ringraziato tutti i finanzieri piemontesi per l'impegno, la passione, la professionalita' ed il senso dell'istituzione quotidianamente dimostrati nelle attivita' di servizio, ha rivolto un sincero saluto alla citta' di Torino e a tutto il Piemonte e un augurio di buon lavoro al Generale Ricozzi. (29 giugno 2011 ore 21.48)

Bozza DPCM per gli assegni "una tantum". Contentino per il 2011..... ma poi?


Eravamo a conoscenza di un certo fermento nelle amministrazioni del Comparto Sicurezza che si erano incontrate per discutere il provvedimento che avrebbe dovuto chiarire molti aspetti di quel famoso "una tantum" strappato al Governo a forza di manifestazioni sotto la lussuosa villa del presidente del consiglio.

Avevamo, infatti, chiesto lumi alla nostra Amministrazione affinché ci rendesse edotti sulle decisioni prese ricevendo risposte evasive con bocche cucite, risolini e ammiccamenti. Finalmente l'Ufficio Relazioni Sindacali lunedì 20 giugno aveva integrato l'odg della riunione del 23 giugno mettendo come ulteriore punto proprio le informazioni che avevamo tanto richiesto. Ebbene, in coda alla riunione del 23 ci è stato detto che per "disposizioni superiori" (Ministero dell'interno?) potevano dirci qualcosa solo alle 15,30, l'ora X stabilita chissà dove, uguale per tutte le componenti del Comparto. Abbiamo preso atto di tale slittamento e, declinando l'invito, abbiamo richiesto di inviarci tutta la documentazione, trattandosi di una mera informazione che non lascia alcun margine al confronto. L'Amministrazione ci ha puntualmente inviato la bozza di DPCM che recepisce le proposte congiunte delle varie amministrazioni del Comparto relative all'individuazione, per l’anno 2011, dell’assegno una tantum da corrispondere al personale che ha subito il blocco retributivo previsto all’art. 9, commi 1 e 21 del D.L. 78/2010, convertito in Legge 122/2010.

Nel leggere la bozza di D.P.C.M. constatiamo che viene contemplato solo l'anno 2011 visto che i fondi stanziati non sono sufficienti a coprire tutto il triennio 2011-2013.

L'assegno "una tantum” , che non è ritenuto utile ai fini della indennità di buonuscita su precisa indicazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze, va a coprire il mancato riconoscimento economico relativo a:

Assegno funzionale;

Incremento correlato all’anzianità di servizio senza demerito, compresa nella qualifica o nel grado;

Incrementi stipendiali parametrali non connessi a promozioni;

Progressione di carriera con riferimento alle promozioni con una decorrenza giuridica

ricompresa tra il 1° gennaio 2011 e il 31 dicembre 2011;

Classi e scatti di stipendio previsti dagli ordinamenti delle singole amministrazioni;

Adeguamento retributivo per il personale dirigente ed equiparato di un assegno una tantum pari allo 0,75% del trattamento economico in godimento al 1° gennaio 2011, corrispondente alla medesima percentuale di incremento applicata al restante personale quale vacanza contrattuale conseguente al blocco dei rinnovi contrattuali per il triennio 2010-2012.

Trattandosi di una misura "una tantum", e quindi non strutturale, per giunta non utile ai fini della buonuscita, riteniamo l'assegno un escamotage utile solo a tamponare il malumore che serpeggia nel Comparto ma che a lungo termine si rivelerà penalizzante per gli aspetti previdenziali e per la buonuscita.

Teniamo anche conto che le risorse messe in gioco dal Governo non sono sufficienti a coprire gli anni 2012 e 2013 e che parte di esse sono state scippate da quelle accantonate negli anni per il riordino delle carriere.


UIL COMPARTO SICUREZZA

COORDINAMENTO NAZIONALE CORPO FORESTALE STATO


venerdì 24 giugno 2011

..:: Fondo perequativo, servono garanzie per gli anni 2012 e 2013 ::..

..:: Fondo perequativo, servono garanzie per gli anni 2012 e 2013 ::..

L'Amministrazione della Polizia di Stato ha chiamato i sindacati per discutere sulla ripartizione del Fondo; il CoCeR dei Finanzieri sarà stato coinvolto? MISTERO!!

martedì 21 giugno 2011

LA (SEMPRE) PROSSIMA RIFORMA DI MARONI



SICUREZZA: MARONI; ENTRO ANNO LIBRO BIANCO, RIFORMA NEL 2013
(ANSA) - ROMA, 15 GIU 2011- ''Entro l'anno faremo un Libro bianco
sulla sicurezza con le criticita' e le proposte per migliorare
l'efficienza del sistema e per il 2013 contiamo di approvare la
riforma della legge 121 del 1981, quella che regola la pubblica
sicurezza''. Lo ha annunciato il ministro dell'Interno, Roberto
Maroni, nel corso di un convegno della Uil Polizia.
''La 121 - ha spiegato Maroni - va aggiornata, oggi e' un
altro mondo rispetto a 30 anni fa. Per questo entro giugno faro'
una commissione ministeriale che lavorera' al Libro Bianco sulla
sicurezza ed indichera' le criticita', ad esempio,
dell'organizzazione dei presidi sul territorio. Ci sono troppe
caserme dei carabinieri che alle 8 di sera staccano i telefoni
ed attaccano la segreteria telefonica e questo non va bene''. Il
ministro si e' poi detto d'accordo a lavorare ''al riordino
delle carriere'' del comparto, ''in un disegno organico'',
nonche' a ''superare i limiti attuali delle liberta' sindacali
per le forze di polizia: i poliziotti sono lavoratori ed hanno
diritto alle liberta' di tutti gli altri lavoratori''. (ANSA).

SICUREZZA: MARONI, COORDINAMENTO INTERFORZE E' MIGLIOR FORMA DI CONTRASTO A CRIMINALITA' =

Reggio Calabria, 19 gen. 2010- (Adnkronos) - ''La cosa che piu' mi
piace e' aver visto molte operazioni fatte da Carabinieri, Polizia e
Guardia di Finanza, ciascuno contemporaneamente specializzato in
un'azione sua propria''. Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni,
plaude da Reggio Calabria alle attivita' delle forze dell'ordine e in
particolare promuove il coordinamento come punto di forza per il
futuro.

''I carabinieri che arrestano un latitante che stava nascosto in
un afratto o in una cantina sotto un palazzo, la polizia che e' andata
a prendere i gruppi che stavano insanguinando la citta' e la Guardia
di Finanza che nella stesse notte metteva i sigilli e sequestrava beni
alle famiglie mafiose: questa e' la forma migliore del coordinamento
che porta a risultati positivamente sorprendenti'', ha concluso
Maroni.


SICUREZZA: MARONI, PER FORZE POLIZIA E VF UNICO ELICOTTERO
75% MEZZI VECCHI DI 25 ANNI, RINNOVO CONSENTIRA' RISPARMI
(ANSA) - ROMA, 11 NOV 2009- Un unico modello di elicottero per
polizia, carabinieri, guardia di finanza e vigili del fuoco. E'
la proposta che il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha
avanzato nella lettera inviata al premier Silvio Berlusconi e al
ministro dell'Economia Giulio Tremonti il 22 settembre scorso,
chiedendo uno stanziamento di un miliardo e cento milioni in
aggiunta al bilancio del Viminale per il 2010.
Si tratterebbe di un investimento, ha spiegato il ministro
nel corso di un'audizione al Senato, che consentirebbe risparmi
consistenti. ''Il 75% per cento degli elicotteri a disposizione
dei quattro corpi ha una media di 25 anni - ha detto - . Si
tratta inoltre di 14 modelli, tutti prodotti dalla stessa
azienda, che richiedono manutenzione diversa, pezzi di ricambio
diversi, corsi di addestramento diversi''. Per questo il
Viminale ha predisposto un piano decennale che consenta di
arrivare ''ad un modello unico di elicottero'' per tutti e 4 i
corpi. Una scelta, ha concluso Maroni, ''che consentirebbe un
evidente abbattimento dei costi''. (ANSA)
giovedì 05 novembre 2009



SICUREZZA: MARONI, FAVOREVOLE A MODELLO UNICO FORZE POLIZIA
(ANSA) - ROMA, 4 NOV - Un'unica Forza di polizia sotto
un'unica guida. Il ministro dell'Interno Roberto Maroni torna a
ribadire la sua volonta' di unificare carabinieri e polizia
ammettendo pero' che ''non sara' un percorso facile e bisognera'
superare e vincere tante resistenze''.
''Noi - ha spiegato il ministro - vogliamo mettere mano alla
legge 121, per adeguarla ai tempi visto che e' una legge che ha
30 anni. E io sono favorevole ad un modello di Forze di polizia
unificate, sotto un'unica guida''. Si tratta di un modello, ha
aggiunto il ministro ''adottato da molte democrazie europee tra
cui la Francia e la Spagna e che garantisce economia ed
efficienza''. Nessuno, ha concluso, ''vuole cancellare i presidi
di carabinieri e polizia, vogliamo solo rendere il servizio meno
costoso e piu' efficiente. Spero che il Parlamento ci
sostenga''. (ANSA).


venerdì 23 ottobre 2009



SICUREZZA: MARONI, ACCORDO SU NUMERO UNICO EMERGENZE 112

(ANSA) - L'AQUILA, 22 OTT - ''Abbiamo trovato un importante
accordo con le Regioni per realizzare il numero unico delle
emergenze 112, adeguandoci cosi' alla normativa europea dopo
l'apertura di una procedura di infrazione contro l'Italia''. Lo
ha annunciato il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, nel
corso di una conferenza stampa all'Aquila.
Si tratta, ha spiegato il ministro ''di un unico centro che
ricevera' tutte le chiamate di emergenza che ora arrivano ai
vari numeri (112, 113, 115, 118)''. Tra poche settimane, ha
aggiunto, ''partira' la fase di sperimentazione per poi andare a
regime entro il prossimo luglio, altrimenti scatteranno le
sanzioni dell'Europa''. (ANSA).


sabato 27 giugno 2009



MARONI, CAMBIARE LEGGE RIFORMA FORZE ORDINE
(ANSA) - ROMA, 26 GIU - 'La legge 121 del 1981 di riforma delle forze dell'Ordine, fra due anni ne compie 30: occorre metterci mano non per stravolgerla ma per attualizzarla'.
Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, nel suo intervento alla cerimonia di chiusura dell'anno accademico della scuola perfezionamento delle forze di polizia. Quel modello, ha spiegato Maroni, 'e' stato disegnato nel 1981, quando c'era un altro modo e altri problemi: serve dunque rivedere la legge per renderla attuale ed efficiente: e' il compito che ci accingiamo a fare nei prossimi mesi, chiamando tutti coloro che sono coinvolti per sviluppare idee e realizzare una proposta di aggiornamento'. L'obiettivo, ha concluso, 'e' arrivare al 30mo anniversario della 121 con una nuova legge'.

SAP; BENE MARONI SU LEGGE 121, UNICO CORPO POLIZIA
(ANSA) - ROMA, 26 GIU - 'Condividiamo le dichiarazioni del ministro Maroni. Occorre una riforma della 121/1981 in linea con lo spirito originario della legge ed una razionalizzazione delle forze dell'ordine che punti all'istituzione di un unico corpo di polizia nazionale ad ordinamento civile'.
E' quanto afferma Nicola Tanzi, segretario generale del Sap, il sindacato autonomo di polizia, commentando quanto dichiarato dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni.
'In una recente intervista - ricorda Tanzi - il ministro Maroni aveva dichiarato come sia necessario guardare ai nuovi modelli organizzativi di tutti i Paesi europei che vanno nel senso di una concentrazione delle forze di polizia, di un coordinamento stretto, anzi dell'eliminazione dei corpi che ci sono per un sistema omogeneo e che funzioni'.
Per il segretario del Sap 'non e' piu' rispondente ai tempi di oggi una suddivisione delle forze di polizia in cinque corpi, come previsto dalla citata legge 121/81: polizia di stato (108 mila unita'), arma dei carabinieri (110 mila unita'), corpo della guardia di finanza (60 mila unita'), polizia penitenziaria (39 mila) e polizia ambientale e forestale (8 mila unita')'.
Occorre avviare, sottolinea, 'assieme ad un riordino del ruoli e delle funzioni piu' volte promesso dal Governo, un progetto di unificazione dei corpi, ovviamente coi necessari e dovuti accorgimenti che rispettino la storia e la struttura di ciascuno di essi, istituendo un'unica polizia nazionale che ponga fine alle duplicazioni di competenze tra carabinieri e polizia, potendo contare invece sulla specificita' delle competenze di finanza, penitenziaria e forestale'.


SICUREZZA: MARONI, RIMEDIARE A INFRAZIONE UE SU NUMERO UNICO
(ANSA) - ROMA, 23 GIU 2009 - L'Europa ha aperto una procedura di
infrazione nei confronti dell'Italia per la mancata attivazione
del numero unico per le emergenze (il 112), ''ma spero che,
grazie ai buoni uffici del vicepresidente della Commissione
europea, Antonio Tajani, la procedura venga, non dico rimossa,
ma interpretata''. Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto
Maroni, nel corso di un convegno sulla mobilita' sostenibile
organizzato da Tts Italia.
L'Italia, ha spiegato Maroni, ''ha in realta' quattro numeri
di emergenza, non solo il 112, ed e' difficile cancellare gli
altri, ed e' dunque complicato unificare il sistema''.
Tajani, presente alla conferenza, ha assicurato il suo
intervento. ''Siamo gia' al lavoro - ha affermato il
vicepresidente della Commissione europea - l'importante e' che
ci sia un numero per le emergenze, se l'Italia ne ha di piu' non
credo che cio' possa essere giuridicamente in contrasto con le
normative europee. Vedremo comunque - ha aggiunto - come
risolvere positivamente il problema''.
Maroni ha poi espresso l'intenzione di ''introdurre modifiche
per rendere il servizio piu' efficiente, con la possibilita',
per chi riceve la chiamata di emergenza, di riconoscere il luogo
da cui proviene la telefonata''. Entro fine legislatura, ha
proseguito il ministro, ''intendiamo anche dare attuazione al
progetto europeo E-call, che consente la chiamata di emergenza
automatica alle forze dell'ordine in caso di incidente''.
(ANSA).



giovedì 28 maggio 2009



SICUREZZA: MARONI,PER FINE LEGISLATURA RIFORMA FORZE POLIZIA

(ANSA) - RIVA DEL GARDA (TRENTO), 26 MAG - ''Entro fine
legislatura intendo giungere anche alla riforma della 121, la
legge sull'ordinamento delle forze di Polizia, che risale al
1981''. Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni,
intervenuto al Forum internazionale delle polizie locali, a Riva
del Garda, in Trentino, organizzato dall'Aci.
''La vostra legge - ha detto ai circa 300 vigili in sala - e'
del 1986 e fra due anni quella della Polizia compie trent'anni.
Se voi andate indietro con il pensiero a quegli anni, al
terrorismo, con modelli diversi, era un altro mondo ed e' giusto
organizzare una revisione, una riforma anche dell'ordinamento
delle forze di polizia. Qui non voglio anticipare nulla - ha
aggiunto il ministro - perche' ci sono tante idee diverse e
tante proposte diverse, dico solo che io ho studiato a fondo i
nuovi modelli organizzativi di tutti i Paesi europei e i modelli
organizzativi vanno nel senso di una concentrazione delle forze
di polizia, di un coordinamento stretto, anzi dell'eliminazione
dei corpi che ci sono per prevedere un sistema omogeneo e che
funzioni. L'Italia e' l'unico paese ormai che ha cinque forze di
polizia separate, per non parlare di tutte quelle che ci sono, e
questo comporta''. (ANSA)



IL PIANO DI MARONI: POLIZIA E ARMA AGLI ORDINI DEL VIMINALE. II MINISTERO VUOLE PORTARE AGENTI E CARABINIERI SOTTO IL SUO CONTROLLO DIRETTO. (LIBERO - LA REPUBBLICA - L'UNITA')

lunedì 11 maggio 2009



Articoli pubblicati su Libero, La Repubblica e L'Unità del 9 maggio 2009.

da LIBERO

«Ritengo ormai maturi i tempi, dopo quasi trent'anni, per procedere alla revisione dell'ordinamento dell'amministrazione della Pubblica sicurezza definito dalla legge 121 del 1981». Con queste parole pronunciate a piazza del Popolo in occasione della cerimonia per il 157esimo anniversario della fondazione della Polizia di Stato, Roberto Maroni, ministro dell'Interno, lascia intendere l'intenzione di modificare l'assetto delle Forze dell'ordine ponendo sotto il controllo del Viminale sia i poliziotti sia i carabinieri.
Obiettivo: «Adeguare l'organizzazione di strutture e servizi delle nostre Forze dell'ordine alle nuove sfide della sicurezza globale e ai mutati scenari che oggi si annunciano sulla scena internazionale». La riforma consentirebbe sia di procedere sulla strada del maggior coordinamento delle forze di Polizia (oggi i carabinieri dipendono a livello funzionale dal ministero della Difesa, mentre la Polizia è collocata alle dipendenze del Viminale), sia, in tempi di tagli al bilancio, di risparmiare. Basti pensare, a questo proposito, alla duplicazione delle centrali operative tra le due organizzazioni Dal processo di unificazione sotto il ministero dell'Interno resterebbero esclusi i militari dei carabinieri impegnati all'estero nelle missioni di pace. Per procedere sulla strada della modifica, però, è necessario convincere Alleanza Nazionale, da sempre vicina all'Arma dei carabinieri e contraria all'ipotesi adombrata da Maroni.
Nei giorni scorsi la proposta di creare un unico corpo di Polizia era stata rilanciata, tra gli altri, anche dal Sindacato autonomo di Polizia (Sap) nel congresso di Rimini nel quale Nicola Tanzi è stato riconfermato per i prossimi cinque anni alla carica di segretario generale.


domenica 10 maggio 2009



SICUREZZA: MARONI, MATURI TEMPI PER REVISIONE PS
(ANSA) - ROMA, 8 MAG - ''Ritengo ormai maturi i tempi, dopo
quasi trent'anni, per procedere alla revisione dell'ordinamento
dell'amministrazione della pubblica sicurezza definito dalla
legge 121 del 1981''. Lo ha detto il ministro dell'Interno
Roberto Maroni nel suo discorso alla celebrazione del 157/o
anniversario della Polizia di Stato.
L'obiettivo, ha spiegato Maroni, e' ''adeguare
l'organizzazione di strutture e servizi delle nostre forze
dell'ordine alle nuove sfide della sicurezza globale e ai mutati
scenari che oggi si annunciano sulla scena
internazionale''.(ANSA).



CARABINIERI E POLIZIA ACCORPATI�. MARONI STUDIA IL MODELLO FRANCESE. "LA COMPETIZIONE E' UN DANNO E UNO SPRECO" (Il Giorno/Il Resto del Carlino/La Nazione)

sabato 04 aprile 2009



«La competizione attuale costa e non è efficace». Ma La Russa frena

Articolo di Silvia Mastrantonio pubblicato il 3 aprile 2009 .





SICUREZZA: MARONI, E' TEMPO PER SALA UNIFICATA FORZE ORDINE

sabato 15 novembre 2008



(ANSA) - TREVISO, 13 NOV - Una sala operativa unificata per le forze dell'ordine. E' questa l'indicazione data questa sera a Treviso dal ministro dell'Interno Roberto Maroni il quale parlando sui servizi di utilita' come il 112, 113, 115 e 118 ha sottolineato che ''queste sale operative, sono molto efficaci ma credo sia utile pensare a una loro unificazione''.
Il ministro ha poi evidenziato che questa indicazione viene dalla UE che chiede appunto all'Italia ''un unico centro operativo di intervento di soccorso''. Questo, ha proseguito Maroni, non vuol dire togliere ''peculiarita', specialita' e distinzioni anche storiche tra le forze di polizia, ma lavorare in modo efficiente ed efficace per essere utili al cittadino.
Per Maroni ''e' il momento giusto per seguire questa strada perche' ci sono pochi soldi e la necessita' acuisce l'ingegno: eliminiamo quindi i doppioni e gli sprechi'' e lavoriamo per ''creare quelle riforme che se pur con meno risorse garantiscono risorse migliori''.(ANSA)

SICUREZZA: MARONI, PROGETTO PER NUMERO UNICO EMERGENZA

(ANSA) - VENEZIA, 24 FEB 2009- Un numero unico per le telefonate di emergenza, cosi' come avviene in tutta Europa. E' il progetto sul quale il ministro delll'Interno, Roberto Maroni, sta lavorando anche perche' fortemente richiesto dall'Europa. Il numero, secondo quanto riferito dal ministro, dovrebbe essere il 112, lo stesso degli altri Paesi dell'Ue e dovrebbe raccogliere le telefonate di emergenza per carabinieri, polizia, vigili del fuoco e guardia di finanza. ''E' un progetto - ha detto Maroni - che partira' dal Veneto''.
Il ministro e' giunto stamani a Venezia per un incontro con il presidente veneto Giancarlo Galan per ridiscutere il patto per la sicurezza. (ANSA).

venerdì 03 aprile 2009



SICUREZZA: MARONI, RIVEDERE MODELLO ORGANIZZATIVO FORZE PS
(ANSA) - ROMA, 2 APR - La ''competizione'' tra polizia e
carabinieri sul territorio crea a volte ''diseconomie'' e dunque
e' un modello organizzativo che ''va rivisto''. Ne e' convinto
il ministro dell'Interno Roberto Maroni che, nel corso di
un'audizione in commissione Antimafia, sottolinea anche che il
problema per i prossimi anni non sara' tanto legato alle risorse
economiche quanto a quelle umane, visto che molti tra poliziotti
e carabinieri andranno in pensione.
''La mia preoccupazione - dice il titolare del Viminale - non
riguarda le risorse economiche ma quelle umane, e non per il
2009 ma in prospettiva per i prossimi cinque anni perche' ci
sara' una riduzione di poliziotti e carabinieri, assunti
trent'anni fa, che andranno in pensione''. E ''non credo -
aggiunge - che sia possibile assumere 20mila tra poliziotti e
carabinieri nei prossimi 4-5 anni''. Di qui la necessita' di
''ripensare un modello organizzativo'' che risale al 1981.
''Non mi addentro nella querelle, che e' stata riproposta in
questi giorni, sul fatto che l'Arma dei Carabinieri debba
passare sotto il ministero dell'Interno. Non dico nulla su
questo'', premette Maroni, che prosegue: ''pero' il modello
organizzativo che vede una sorta di competizione sul territorio
tra poliziotti e carabinieri porta a diseconomie che vanno
superate''. E', quello attuale, ''un modello che ha funzionato
in questi anni, ma che ora va ammodernato''. Il ministro prende
il caso della provincia di Reggio Calabria per fare un esempio
pratico. Li', spiega, ''ci sono 91 presidi dei carabinieri su 97
comuni. In pratica un carabiniere ogni 322 abitanti, quando la
media nazionale e' di uno ogni 700. Questa concentrazione li' e'
utile e neppure sufficiente - conclude - pero' si e' costituita
nel tempo e fa parte di un modello che va riconsiderato''.
(ANSA).


mercoledì 1 giugno 2011

Referendum 12 e 13 giugno: i miei 4 SI

L'Italia s'è desta!

Afa o non afa … non al mare, ma a votare!


L’acqua oggi comincia a scarseggiare «e fa gola a chi va in cerca di profitti; più che una guerra dell’acqua, si deve, dunque, parlare di rapina dell’acqua, ma i beni comuni devono restare fuori dalle logiche di mercato» Sono le parole di don Luigi Ciotti, il sacerdote che mi ha sposato e che ha battezzato i miei figli. Come non dargli retta?

L’indignazione dovrebbe salire alle stelle per come il potere politico/economico cerca di far passare in silenzio i referendum, al fine di invalidare i quesiti popolari per mancato raggiungimento del quorum. Non permettiamo a questo ciarpame che ha in mano il Paese, di ipotecare il futuro dei nostri figli.

Privatizzare l’acqua? Il bene più prezioso, l’oro azzurro limpido della nostra vita in mano ai privati, alle multinazionali?

Non sia mai. Le guerre future, non sono io che lo dico, se ci saranno, avranno per oggetto il controllo dell’acqua. Già, acqua da conquistare, difendere, far morti…E soldi. I filantropi dell’acqua privatizzata la regaleranno con le regole del libero mercato. Acqua come petrolio. A barili. Chi ha i soldi si disseta e vive. Chi non li ha, muore. E’ il mercato!Se oggi scegli così, domani crepi.

Io voterò i due Sì nei referendum sull’acqua pubblica affinché questo non accada!


Stop alle centrali e al referendum: con 301 voti favorevoli, la Camera ha votato la fiducia al decreto Omnibus che al suo interno contiene anche la moratoria del programma nucleare, introdotta dal Governo per evitare il voto popolare sul rilancio dell’atomo in Italia. I Banditori Pubblici sapevano già dopo la tragedia giapponese che gli italiani gli avrebbero dato una sonora bocciatura. Per cui han deciso che era meglio soprassedere in attesa di tempi migliori. Di fatto si tratta di una vittoria per il Comitato «Vota Sì per fermare il nucleare», spiegano le associazioni che la compongono. E avvertono: «Sappiamo bene che nelle intenzioni del governo questo è solo un arrivederci: per questo vogliamo che gli italiani non siano espropriati del loro diritto a dare, il 12 e 13 giugno, l'addio definitivo all'atomo».

Dopo la moratoria approvata (che, di fatto, ha cercato di privare il cittadino di esprimersi), da poco è arrivata la decisione della Corte di Cassazione che ha restituito il diritto di voto ai cittadini, potranno esprimersi contro la norma/imbroglio confezionata ad arte dal governo.

Visto che il cittadino non è stato privato di tale diritto è certo che voterò SI per dire no al nucleare. Farsi imbavagliare dalle lobby, è farsi tarpare la possibilità di scegliere. Io non delego. Io rischio. Mi esprimo. E gioco la partita. Perchè un uomo deve fare così.

Infine, il quesito che riguarda il legittimo impedimento per Presidente del Consiglio e ministri a comparire in un'udienza penale. Questa norma già la Corte Costituzionale l’ha parzialmente bocciata. E’ stravolta rispetto all'impianto con cui era stata concepita dagli avvocati parlamentari. Poi si è messo di mezzo mister B. Teatro e insulti davanti al palagiustizia di Milano. Insulti e beffe, della giustizia. Dei cittadini. Delle donne. Io non credo in un uomo così che non crede in nulla se non nei suoi interessi. Io non credo in un uomo che non rispetta nulla se non il suo interesse. Io non credo in un mr B. che non ha fatto il bene del Paese, ma solo il suo. Io non credo in chi non crede nella forza della legge. E mr B. è tutto questo.

Proprio per il rispetto che nutro nelle Leggi e nella norma fondamentale su cui poggiano le radici di questo paese che tra l’altro all’art. 3 Cost. recita che “tutti i cittadini sono uguali dinanzi alla legge …… ” e art. 25 Cost. “nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge” ……. Voterò SI affinché sia affermato definitivamente il principio che nel nostro Paese nessuno è al di sopra delle Leggi, né Mr B. - che se fosse un cittadino normale sarebbe già stato più volte punito nelle aule di giustizia – né chi verrà dopo di lui. Perché io di mr B. non ne voglio più vedere in questo Paese. Il mio Paese.

Salvatore TRINX

Cittadino italiano indignato!


Indagine conoscitiva sulla riforma fiscale: audizione del professor Tommaso Di Tanno