
Le informazioni sulla localizzazione delle chiamate sono indispensabili per garantire un intervento tempestivo in situazioni di emergenza, soprattutto per le chiamate effettuate con telefoni cellulari, quando la persona che chiama potrebbe non essere in grado di dire dove si trova, ad esempio se non si trova nel suo paese, ma in un altro Stato membro. Il 15 gennaio 2009 la Corte di giustizia dell'UE ha constatato che l'Italia non aveva messo a disposizione delle autorità chiamate ad intervenire in caso di emergenza le informazioni relative alla localizzazione delle chiamate al numero unico di emergenza "112", (C-539/07).Questa sentenza ha fatto seguito a un procedimento di infrazione avviato dalla Commissione nell'aprile 2006 ( IP/06/464).
A seguito della decisione della Corte dell'anno scorso, la Commissione il 14 maggio 2009 ha inviato una lettera di costituzione in mora ( IP/09/774) e il 20 novembre 2009 un parere motivato ( IP/09/1784) chiedendo all'Italia di fare tutto il necessario per consentire la localizzazione delle chiamate al 112.Le autorità italiane hanno informato la Commissione che intendevano istituire un sistema di emergenza per la trasmissione delle informazioni necessarie per la localizzazione delle chiamate, che, tuttavia non è stato realizzato secondo i piani.L'Italia pertanto non si è conformata alla sentenza della Corte.
Il mancato rispetto da parte dell'Italia delle prescrizioni relative alla corretta attuazione del sistema del numero di emergenza "112" costituisce una grave violazione della legislazione dell'UE che mette a repentaglio la vita e il benessere dei cittadini.Per questo motivo la Commissione ha deciso di chiedere alla Corte di giustizia dell'Unione europea di imporre una penale forfettaria calcolata in base al tempo trascorso dalla prima sentenza della Corte e una penale giornaliera fino a quando non si porrà rimedio alla situazione.Per calcolare l'importo dell'ammenda proposta alla Corte, la Commissione tiene conto della gravità dell'infrazione, del periodo trascorso dalla precedente sentenza della Corte e delle capacità di pagamento dello Stato membro interessato.
05/05/2010
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